Arturo Zampaglione per “la Repubblica - Affari e Finanza”
jeff bezos marijuana
Indifferente alle critiche del segretario dell'Onu, António Guterres, che la settimana scorsa lo ha accusato di «girovagare nello spazio mentre milioni di persone soffrono la fame», Jeff Bezos lancia un'offensiva che susciterà nuove polemiche (e raccoglierà consensi).
Amazon, il colosso dell'e-commerce di cui è il maggiore azionista (e che ha 1.700 miliardi di dollari di capitalizzazione e 1,3 milioni di dipendenti) si schiera a favore della liberalizzazione della marijuana.
marijuana new york
Al tempo stesso, il gruppo cambia le regole interne: non saranno più effettuati test anti-droga a chi richiede un impiego, mentre coloro che nel passato era risultati positivi ai controlli potranno ricandidarsi.
«I test penalizzavano soprattutto la comunità afro-americana», ha spiegato Beth Galetti, capo del personale di Amazon, ricordando che ormai sedici stati americani hanno legalizzato la cannabis anche per uso ricreativo.
marijuana libera a new york
L'azienda, che da luglio è guidata da Andy Jassy, ha avviato una campagna al Congresso per depenalizzare e tassare la marijuana a livello federale e consentire ai rivenditori di servirsi del sistema bancario.
Oggi, infatti, tutte le transazioni legali - per un totale di 17 miliardi l'anno - avvengono unicamente cash, con costi aggiuntivi e problemi logistici. Del resto, anche la Camera dei rappresentanti ha approvato un provvedimento in tal senso, che però rischia di essere bloccato al senato.
legalizzazione marijuana negli usa
Intendiamoci: dietro alla mossa non ci sono solo considerazioni temi di libertà. È facile mettere in relazione la svolta con le difficoltà delle imprese nel trovare nuovi dipendenti senza far salire i salari.
La domanda di lavoratori supera infatti l'offerta, specie in mansioni - come nei magazzini - dai ritmi pesanti. E il gruppo di Bezos e Jassy punta così ad aumentare il numero di candidati aprendo le porte a chi, a casa, fuma uno spinello.
marijuana
Le iniziative di Amazon e del Congresso hanno avuto un impatto positivo sulle quotazioni a Wall Street delle società del settore, molte delle quali hanno sede legale in Canada.
Nel complesso, sono diventate una realtà importante dal punto di vista azionario: Canopy Growth ha una capitalizzazione di Borsa di 5,6 miliardi di dollari (cioè maggiore di Brembo o Leonardo), la Tilray raggiunge i 5,2 miliardi, Cronos i 2,2. Livelli che, peraltro, molti analisti ritengono eccessivi rispetto ai risultati di bilancio