• Dagospia

    AMERICA FATTA A MAGLIE - I REPUBBLICANI VORREBBERO SUBITO PICCONARE OBAMACARE, LA RIFORMA SANITARIA CHE ERA UNA BUONA IDEA MA HA AVUTO PESSIMI RISULTATI. MA TRUMPONE NON VUOLE ESSERE VISTO COME L’AFFAMATORE DEL POPOLO - DONALD PREPARA LA SUPER-RIFORMA DEI SERVIZI SEGRETI: LA CIA È TROPPO POLITICIZZATA PERCHÉ STA A WASHINGTON, DOVRANNO ANDARSENE IN GIRO PER IL MONDO


     
    Guarda la fotogallery

    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

     

    Obamacare, l'assistenza sanitaria, e riforma dei servizi o in ogni caso una diversa destinazione del lavoro dei servizi segreti : sono le prime faticose questioni e saranno argomento di battaglia terribile in questi giorni e subito dopo l'inauguration day del 20 gennaio, quando Donald Trump sarà di fatto presidente degli Stati Uniti.

     

    I repubblicani hanno fretta di modificare la riforma sanitaria che ai loro occhi rappresenta un vero e proprio vulnus e lo è stato in tutti questi anni. Come ha twittato Trump: la gente deve ricordare che Obamacare semplicemente non funziona e che non se la può permettere ‘Bill Clinton l'ha definita folle’.

    obamacare obamacare

     

    Il presidente Trump ha invece personalmente urgenza di intervenire su compiti e comportamenti dei servizi segreti americani perché la recente vicenda del presunto spionaggio russo insieme agli hacker e l'espulsione degli pneumatici da parte di Barack Obama l'ha fatta diventare una decisione prioritaria e così coglie l'occasione per fare un po' di chiarezza in una relazione e si è sempre annunciata come turbolenta. Non dimentichiamoci che ci fu un tentativo di parte dei vertici della Cia di non fargli vedere il materiale che per consuetudine si mostra ai due candidati poco prima del voto.

     

    No, non sarà una transizione tranquilla e nemmeno un inizio di presidenza, la 45esima, tranquillo, perché è chiaro quel che hanno in mente i senatori democratici pur in minoranza e l'intero Partito Democratico pur decimato nella rappresentanza parlamentare e negli Stati.

     

    Quello che hanno in mente e’ rallentare burocraticamente fino alla esasperazione usando tutti gli strumenti consentiti, le scartoffie esistenti, e contemporaneamente contestare i possibili conflitti di interesse dei nominati da Donald Trump, ma anche tentare di sputtanarli politicamente ad uno ad uno, man mano che le audizioni di conferma vanno avanti, come personaggi diversi per storie e per obiettivi da quel che in campagna elettorale Donald Trump aveva detto e promesso.

    donald trump barack obama donald trump barack obama

     

     Intendiamoci, è un tentativo tanto estremo quanto disperato e non è affatto detto  che sia utile dal punto di vista del recupero elettorale, al contrario, ma da’ l'idea del clima che verrà e delle indicazioni bellicose che vengono proprio da Barack Obama. Uno che a differenza di tutti i presidenti che lo hanno preceduto non se ne torna a casa o in un nuovo luogo di residenza post presidenza, ma resta  a vivere a Washington.

     

    Circola persino la voce che passerebbe i prossimi anni a tentare di modificare quella frase della Costituzione che vieta a un presidente, anche dopo che un mandato è passato, di ricandidarsi per la terza volta, ma questa è fantascienza perché gli equilibri della Corte Suprema non lo consentirebbero mai e forse neanche una Corte Suprema sfacciatamente democratica prenderebbe mai una decisione del genere. Il solo fatto però che tali chiacchiere circolino nella capitale americana è il segno del gran casino. Effetto Trump, prendetelo come positivo o come negativo, e’ la rivoluzione.

     

    orange is the new black obama trump orange is the new black obama trump

    Veniamo all'assistenza sanitaria, una riforma monstrum sulla quale l’intero partito repubblicano e la base sono profondamente d'accordo, ma che non piace a buona parte della popolazione, anche ai più poveri che dovevano essere i beneficiari, anche ai giovani che si rifiutano di pagare tariffe alte per un problema di salute che sembra loro molto lontano. Dopo averla Imposta nelle  elezioni di meta’ mandato che sono seguite, il Partito Democratico ha perso un sacco di voti.

     

    Di fatto, le polizze delle assicurazioni sono alle stelle, in ogni stato ci sono condizioni e prezzi diversi, il numero degli assicurati garantiti è diminuito anziché essere aumentato, e soprattutto una cappa di assistenza statalista e di spesa statalista, di assistenzialismo alieno al costume americano, si è stesa su questa riforma, tanto è vero ché Bill Clinton l’ha definita folle con una gaffe famosa di campagna elettorale, e la stessa Hillary intendeva modificare tutta la struttura di rapporto con le assicurazioni stabilendo una sorta di quasi impossibile assicuratore unico federale.

     

    Obama ha arringato i democratici su questo e li ha invitati a non regalare la svendita della sua riforma ai repubblicani, certo per aprire una presidenza è una battaglia pesante: Trump deve evitare di passare per affamatore del povero, tanto più che è diventato un campione delle classi lavoratrici, e I democratici devono stare attenti a non diventare ancora più impopolari per salvaguardare le scelte di Barack Obama e la sua presunta Legacy.

     

    MIKE POMPEO MIKE POMPEO

    Parliamoci chiaro, probabilmente l'idea della riforma era buona ma il risultato è un disastro. Un esempio: i giovani lavoratori dei fast food per esempio di McDonald's si erano fatti una mini assicurazione adeguata all'età e ai guadagni, Obamacare li obbliga a stipulare una assicurazione intera e onerosa.

     

    Servizi segreti: e già scontro dichiarato con Donald Trump. Il presidente eletto si è rifiutato di incontrarli per dei briefing che di solito si fanno nel periodo di transizione, e la frase detta per giustificare il rifiuto ha fatto scalpore. Infatti ha detto: sono abbastanza brillante da non aver bisogno di sentir dire dalle stesse persone le stesse cose due volte a settimana con parole diverse. 

     

    Ieri ha ribadito che non si fida, prima ricordando l'errore commesso all'epoca della guerra numero 2 con l'Iraq quando la CIA parlo’ di armi di distruzione di massa che poi Saddam Hussein si dimostro’ non avere; poi dando platealmente ragione a Julian Assange sulla questione degli hacker, quando Assange ha detto che non sono stati i russi a dargli il materiale reso noto in campagna elettorale.

     

    Ora vengono fuori indiscrezioni importanti su un piano che Trump  sta facendo preparare al nuovo direttore della CIA Mike Pompeo e al consigliere per la sicurezza nazionale in generale Michael Flynn, e che praticamente taglia drasticamente il numero di dirigenti e funzionari stanziali nella storica sede di Langley e li destina in giro per il mondo a raccogliere materiale e comunicarlo. Una riforma drastica che Trump avrebbe sintetizzato con due parole: sono troppo politicizzati perché stanno a Washington. Anche qui ne vedremo delle belle

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport