Maria Giovanna Maglie per Dagospia
BERNIE SANDERS
Il presidente Donald Trump è un "imbarazzo per il Paese", un "bugiardo patologico", un "razzista", dice il senatore Usa Bernie Sanders, 77 anni, gia' paria della corsa presidenziale nel 2016, oggi capofila dei socialisti all'arrembaggio del potere, annunciando, con accompagnamento di super donazioni già nel primo giorno, la sua candidatura alla Casa Bianca per il 2020.
La dice lui la prima bugia, perché sicuramente una buona parte del Paese, quantificabile intorno al 50% dagli ultimi sondaggi dopo il discorso sullo stato dell'Unione, pensa invece di trovarsi molto bene con questo presidente. Ma così è chiaro in quale clima di feroce confrontation si svolgerà la prossima campagna presidenziale, tra bugie e accuse di dire bugie che verranno direttamente dai protagonisti della politica.
hillary clinton donald trump il town hall.
Abbastanza inutile perciò sarà la pratica diffusa di cercare soprattutto le bufale che scrivono giornali e siti web. Per carità, come dar loro torto, districarsi tra le fake news richiede l'uso del machete quotidiano!
Ma nell'era Trump, tra lotte intestine del Deep State contro il presidente, crimini di odio inventati quando non se ne trovano di pronti, balle apocalittiche sul clima e le scorregge delle mucche, spie russe che aleggiano senza materializzarsi nel luogo giusto, nuovi astri nascenti del socialismo ignoranti come capre, uomini più ricchi del mondo che si fanno il selfie del pisello, le bugie e le fake news vengono e verranno fornite su un vassoio d'argento ai media.
hillary clinton legge l odiografia su trump fire and fury
Il bugiardo in capo, come vedete, viene identificato dagli avversari nel presidente Donald Trump. Un presidente tanto contestato e odiato dai suoi oppositori da aver rotto definitivamente la vecchia regola secondo la quale chi sta alla Casa Bianca merita rispetto bipartisan, tanto è vero che l'altroieri, President Day, festa nazionale, circolava un ritratto niente meno che di Hillary Clinton immortalata come il vero presidente.
Poveri noi, perché man mano che escono rivelazioni tenute accuratamente nascoste sul suo ruolo da segretario di Stato, da senatore, da candidata alla presidenza, sicuramente le spetterebbe di diritto la coppa di presidente dei bugiardi
donald trump muro con il messico
Come bugiardo invece un gruppo di Stati del West, che fanno capo ai giudici del Nono circuito, noto per essere centro di opposizione, ha deciso di denunciare il presidente in carica, dopo la sua dichiarazione di emergenza nazionale al confine col Messico. L'emergenza non ci sarebbe, i rischi per la sicurezza nazionale neanche, il confine sarebbe già garantito, quindi Trump ha mentito per aggirare il blocco economico del Congresso, ottenere gli altri 6 miliardi, che servono per una lunga costruzione del Muro. Molto strombazzata come qualcosa di grave ed eccezionale, l'emergenza nazionale in realtà è stata dichiarata 58 volte da numerosi presidenti, e ce ne sono alcune ancora in corso.
La questione dell'immigrazione clandestina e’ mondiale, certo, come è mondiale la polemica sul pericolo dell'ingresso di illegali spesso destinati a fornire manovalanza per la delinquenza, a fare i corrieri della droga, ad alimentare il terrorismo. “Finish The Wall” sarà perciò la parte centrale della campagna elettorale già cominciata verso il 2020.
Trump parte da promesse realizzate già, come il drastico taglio delle tasse, che ha messo in moto l'economia, la politica di deregulation, che ha eliminato passaggi e pastoie burocratiche che impedivano a molte aziende di costruire e crescere, l’appointment alla Corte Suprema di due giudici “originalisti”, che seguono la Costituzione scritta dai Padri Fondatori, l’uscita dal Trans-Pacific Partnership e la rinegoziazione di nuovi trade agreements che sono favorevoli all’America, come il patto commerciale tra Canada Messico e Stati Uniti
JUSSIE SMOLLETT E I DUE CHE LO AVREBBERO MENATO
Queste sono alcune delle promesse elettorali mantenute, e dunque bugie in questo campo il presidente non ne ha dette. Ora deve affrontare le accuse di mentire sul Muro, che è un argomento spinoso.
Dall'altra parte però ci sono piccoli bugiardi seriali che si affannano in nome della battaglia al presidente, o più banalmente coprono col furore ideologico, piccoli interessi personali e di parrocchia.
Prendete Jussie Smollett, attore, democratico, militante, gay, nero. Sicuramente bugiardo. Un vero cialtrone e truffatore. Denuncia di essere stato assalito e malmenato da due uomini bianchi in quanto nero e gay , tutti a dare addosso ai bianchi omofobici elettori di Trump, e lui ospite in TV a raccontare l'orrore subito, e dagli col clima che si respira nel Paese ormai terribile, col fascismo e il razzismo che dominano, eccetera eccetera.
JUSSIE SMOLLETT
C'erano anche i filmati, due energumeni lo assalivano, lo portavano in un angolo non servito da telecamere e dopo un po' lui ne usciva malconcio. Finché qualcuno non si è accorto che Smollett aveva in mano un panino prima di essere aggredito e aveva ancora in mano un panino dopo essere stato pestato. Ora la polizia lo cerca perché sembra che abbia organizzato tutto (con due amici neri!) per sputtanare un po' di “bianchi fascisti” e farsi un po' di pubblicità. A proposito di hate crimes.
Poi c'è John Duran, sindaco di West Hollywood, che l'anno scorso consegno le chiavi della città alla pornostar Stormy Daniels per il suo coraggio nell'aver criticato e denunciato Donald Trump dopo una notte trascorsa con lui in modo del tutto consenziente, e per aver rifiutato di cedere a laute offerte economiche in cambio del suo silenzio sulla famosa notte.
john duran e stormy daniels
Ora viene fuori che in passato già l'Amministrazione aveva pagato 500mila dollari per un accordo con un ex assistente del sindaco allo scopo di farlo tacere su molestie sessuali subite, e che oggi sono venute fuori documentate dal Los Angeles Times nuove accuse finite sotto l'esame delle organizzazioni gay della città. Con tanto di manifestazione sotto il Comune contro Duran, richiesta di dimissioni, ventilato coinvolgimento nella morte di due giovani durante un'orgia nell'appartamento di un amico del sindaco.
Lui risponde di essere un orgoglioso omosessuale che vive una robusta vita sessuale e che per questo è finito nel mirino delle bigotte del “metoo”. Una bella guerra tra fanatici. Fantastico!
L'elenco delle fake news o bufale sull'odio razziale o di genere si avvia ad essere talmente vasto che il Daily Caller ha stilato un elenco nazionale per ora solo provvisorio.
Ma la pallonara numero 1 sembra stabilmente essere Alexandria Ocasio-Cortez, neo deputata socialista, come lei stessa si definisce pur essendo stata eletta nel Partito Democratico, di New York, e già famosa sui media di tutto il mondo.
alexandra ocasio cortez 1
Ovviamente la Cortez ha un Nemico pubblico numero 1: il riscaldamento globale, e intende sconfiggerlo portando gli Stati Uniti al 100 per cento di energia da fonti rinnovabili entro il 2030.
La signora ha individuato obiettivi da eliminare nelle flatulenze delle mucche (“farting cows”) e negli aeroplani, giuro. Non ho ancora capito cosa intenda fare delle mucche, immagino sterminarle tutte. Il piano per i trasporti e' diabolico. Come? “Espandendo in maniera massiccia la produzione di veicoli elettrici, costruendo stazioni di ricarica ovunque, costruendo ferrovie ad alta velocità in una scala in cui i viaggi aerei smetteranno di essere necessari”. Per chi arriva dall'Europa o da altri continenti probabilmente servirà imparare a camminare sulle acque.
I piedi di Alexandria Ocasio Cortez
Le bugie della Ocasio-Cortez si specializzano quando si tratta di armi perché dichiara che “se fosse un diritto quello alle armi, allora sarebbe scritto nella Costituzione”, dimenticando così disinvoltamente l'esistenza del Secondo Emendamento della Costituzione.
Ma il capolavoro lo ha raggiunto raccontando balle sui pericoli dell'arrivo a New York di una filiale di Amazon.
il colosso di Jeff Bezos voleva costruire un’imponente struttura a Long Island City, nel Queens e in cambio avrebbe ottenuto circa 3 miliardi di dollari in incentivi. Non pochi, ma Il quartier generale avrebbe portato 25mila posti di lavoro e sicuramente un cambiamento radicale dell'economia del Borough. La prode Ocasio Cortez era contraria agli sgravi fiscali e ha giurato e spergiurato, nonostante il 70% dei cittadini di New York fosse favorevole all'insediamento comunque, che tanto Amazon anche senza incentivi aveva gia’ scelto la città per il suo quartier generale
alexandria ocasio cortez bernie sanders 2
Invece: “Dopo averci pensato a lungo abbiamo deciso di non trasferirci a Long Island, nel Queens. Per Amazon è importante avere relazioni positive e spirito collaborativo con le autorità politiche locali che avrebbero dovuto supportarci per un lungo periodo», ha reso noto un portavoce. «Mentre i sondaggi dimostrano che il 70 per cento dei newyorkesi era a favore dell’investimento, politici a livello locale e nazionale hanno espresso con chiarezza la loro contrarietà a una nostra presenza in città e questo non aiuta a creare un clima positivo».
Amazon ha liquidato la faccenda ringraziando il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, e il sindaco Bill De Blasio, i quali avevano garantito gli sgravi fiscali pur di convincere Bezos a scegliere New York, e se ne va nella periferia di Washington.
pizza de blasio
Il quale Bezos però non può fare la vittima perché il suo Washington Post di balle si è messo a scriverne in quantità pur di essere alla guida dell'opposizione del Deep State a Trump, e perché una balla l'ha detta anche lui personalmente in una vicenda delicata, di quelle che consigliano di stare zitti.
Quelli del National Enquirer, giornale di stampo scandalistico, hanno foto audaci del nostro in conversazione virtuale con la sua nuova compagna, Laurie Sanchez. Lui si sbottona i pantaloni ed estrae un pene in semi erezione, lei sì rigira fra le labbra mimando rapporti orali un grosso sigaro, e così fantasticando.
Certo è che Besos denuncia di essere sotto ricatto da parte di quelli del giornale, il cui editore, un vecchio amico di Donald Trump, e sostiene che dietro c'è un complotto politico perché lui è un avversario fiero dell'attuale presidente. Gli avvocati del giornale minacciano di pubblicare le foto se non viene smentita questa accusa e comincia un balletto legale alla fine del quale però a quanto pare a procurarsi le immagini proibite e venderle, non sappiamo se con l'assenso della sorella, è stato il fratello della Sanchez.
JEFF BEZOS
State allegri, e’ una lunga strada fino al novembre del 2020.
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