Estratto dell’articolo di Liana Milella per “La Repubblica”
ENRICO COSTA CARLO NORDIO
«Se Nordio manterrà le promesse fatte sulla giustizia noi saremo con lui». È questa l’apertura di Enrico Costa al governo, dopo il suo emendamento trappola sul divieto di pubblicare le ordinanze di custodia che apre una fase di collaborazione politica tra Azione e la maggioranza sulla giustizia. A partire dalla prescrizione.
Lei parla sempre di diritti degli imputati. Ma il diritto all’informazione le dice qualcosa?
«Della Costituzione lei legge solo l’articolo 21 sulla libertà di stampa o riesce ad arrivare al 27? Lì ci troverà la presunzione d’innocenza fino alla sentenza definitiva, proprio quella che vogliamo tutelare con il mio emendamento».
LIANA MILELLA
Che farà calare il buio su arresti e indagini negando il diritto dei cittadini a essere informati.
«Ma l’ha letta la norma? Non faccia come la Fnsi che parla di cose che non stanno nella legge. Col mio emendamento si potrà dare la notizia e spiegare il contenuto dell’ordinanza. Sarà vietato pubblicare testualmente l’atto processuale, zeppo di intercettazioni e informazioni ancora da verificare».
La Fnsi difende la piena libertà di stampa. Dove sta scritto che il riassunto di un interrogatorio o di un ascolto sia meglio dell’integrale?
«Guardi che questo lo dice il codice di procedura penale e per le ordinanze di custodia era così fino al 2017 quando un’improvvida modifica ha consentito la piena pubblicazione con centinaia di pagine di accuse che finiscono sui giornali».
VIGNETTA ELLEKAPPA SUL PROVVEDIMENTO DI ENRICO COSTA
Gli avvocati sono pagati per contestarle. E forse lei non lo sa, ma questo è il diritto di cronaca.
«Gli avvocati parlano in tribunale ben dopo lo sputtanamento. Quando la persona viene interrogata e l’ordinanza è già sui giornali, il resoconto dell’interrogatorio può essere pubblicato, per legge, solo per riassunto. Invece voi volete guadagnare copie speculando sulla pelle delle persone che finiscono in carcere e poi magari vengono assolte».
Il suo è un giudizio irrispettoso e ingiusto verso la stampa. Chiamata a fare la cronaca di scioperi, incidenti, ma anche di ciò che succede nei tribunali. Da ex berlusconiano lei vuole far scomparire le notizie sui potenti.
«Ha ragione chi dice che la vera separazione delle carriere da attuare è quella tra magistrati e giornalisti. Che rafforzano le reciproche posizioni a spese della presunzione d’innocenza».
ENRICO COSTA CARLO CALENDA
Davvero ipotizza che un processo si possa raccontare solo quando esce la sentenza? Qui stiamo entrando in uno Stato autoritario.
«Ma che dice? Ai giornalisti interessano solo le indagini per fare titoloni su accuse e arresti. Nei processi i riflettori si spengono e le eventuali assoluzioni o sono ignorate del tutto o finiscono in poche righe».
Da avvocato ragiona con l’ottica di chi vorrebbe un processo segreto. Come dice l’ex Guardasigilli Orlando ciò danneggia gli imputati.
«Trovo commovente la sua sensibilità per gli imputati che sarebbero tutelati dal palcoscenico mediatico dalle accuse contro di loro. Per me lo Stato deve garantire che chi viene chiamato a rispondere di un reato, se ne esce da innocente, deve avere la stessa reputazione di quando è finito sotto processo».
Liana Milella
Lei punta al processo in conclave, e come Nordio con gli ascolti, vuole tappare la bocca ai giornalisti.
«Dal 1992 a oggi 30mila persone sono state arrestate ingiustamente e tutte hanno ricevuto un’ordinanza di custodia rivelatasi sballata…».
Usa la stessa cifra di Crosetto, o è lei che gliel’ha suggerita? Dove ha preso il dato dei 30mila innocenti con cui fa propaganda anti giudici?
«Ma quali “presunti” innocenti? Sono “innocenti” e basta. E sono anche molti di più, quasi centomila, se teniamo conto degli arrestati, poi assolti, a cui è stato negato il risarcimento. Sono persone in carne ed ossa, anche se per voi giornalisti sono solo notizie».
enrico costa
Certo che sono notizie, come l’emendamento che meditava da due mesi. Dica la verità, vuole entrare nella maggioranza e sfilare la poltrona all’immobilista Nordio?
«Io voglio portare a casa i risultati. E se posso dargli dei consigli lo faccio volentieri. Sono molto più vicino alle sue posizioni rispetto a quelle simil forcaiole di Pd e 5S. […]».
Azione ipotizza di appoggiare il governo?
«Sulla giustizia l’apertura c’è già stata. Se Nordio manterrà le promesse fatte noi saremo con lui […]».
La sua battaglia furba dimostra che lei realizza ben più in fretta di Nordio il piano di Berlusconi. Tant’è che Fi sta dalla sua parte.
“Io faccio proposte liberali e cerco di aiutare Nordio a liberarsi dai freni piazzati dai magistrati di cui si è contornato. […]».