Sara Gandolfi per il Corriere della Sera
plaza de la revolucion
Cuba, si sa, è terra di passioni. A volte, però, l’amore costa davvero caro. Cinque dollari per tre ore: l’equivalente di un sesto del salario medio, ossia 29,60 dollari (anche se poi si arrotonda sempre, inventandosi qualcosa sul mercato nero). Non è il prezzo di una prostituta o dell’ingresso ad un postribolo, ma la tariffa delle case d’amore private, o «particular», dove le coppie che di norma condividono l’abitazione con almeno tre generazioni di parenti possono finalmente trovare una pur fugace intimità.
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Un salasso. Per questo l’Empresa provincial de Alojamiento dell’Avana, praticamente il nostro ente statale per le case popolari, ha deciso di riaprire le «posadas» dell’amore, motel che affittano le stanze ad ore, con tariffe alla portata di tutte le tasche.
paloma e fidanzato in spiaggia a cuba
Non è una novità. Il quotidiano del regime Trabajadores, organo del sindacato di Stato, spiega che la prima posada della capitale — «Carabanchel» — fu aperta alla fine del XIX secolo nel centro storico della città, poi seguirono decine di stabilimenti, anche dopo l’avvento della rivoluzione castrista. Negli anni Novanta, però, «a causa della crisi economica», quasi tutti furono trasformati in abitazioni d’emergenza per le vittime degli uragani. I pochi che restarono aperti, «con il tempo soffrirono della mancata manutenzione e quindi di un notevole deterioramento, fino alla lenta scomparsa».
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Ma cinque dollari per tre ore di privacy amorosa sono davvero troppi, avverte il quotidiano dei lavoratori cubani. Anche se i privati, aggiunge, offrono «aria condizionata, frigorifero, acqua fredda e calda, e un comfort adeguato». Non alcol, però. Quello si paga a parte, «una bottiglia di rum ha prezzi stratosferici», assicura il foglio di regime. Il problema, ammette il quotidiano, è che oggi chi non può permettersi la stanza ad ore si ingegna con alternative «poco consone» come gli ospedali, i parchi, le scale buie, la spiaggia e perfino il celebre Malecón, il lungomare dell’Avana.
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Per il momento, lo Stato riaprirà una sola posada, l’hotel Vento. Ma all’Avana sono in progetto altre quattro posadas: La Monumental, Edén Arriba, Edén Abajo e l’hotel Ocho Vías. «Perché — sostiene Trabajadores — diversificare le opzioni per fare l’amore è una necessità che deve raggiungere tutti e non può trasformarsi in un lusso».
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D’altra parte, qualcuno ai piani alti deve aver capito che si tratta pure di un mercato piuttosto redditizio. I clienti possibili sono amanti clandestini, ma anche coppie sposate in fuga dal trambusto del clan e i divorziati costretti a continuare a convivere con l’ex, per mancanza di alloggi alternativi. Tutti i cubani sopra i trent’anni, ricorda il giornale, hanno qualche ricordo nostalgico di «quel primo bacio indimenticabile e del portiere che a un certo punto bussava per dire che il tempo del loro amore era finito».