Stefania Ulivi per il “Corriere della Sera”
«Una coproduzione. Tra noi con il protocollo sanitario, il pubblico che rispetta le regole, i professionisti che ci lavorano». Non è un' edizione come le altre, Venezia 77, il presidente di Biennale Roberto Cicutto lo ha sottolineato fin dall' inizio. Superata la prima settimana, si azzardano i bilanci.
ROBERTO CICUTTO ALBERTO BARBERA
Non i consuntivi economici, inevitabilmente segnati dalla pandemia («Ma ci aspettavamo circa il 33% di accreditati rispetto alle edizioni passate, siamo oltre il 45%.
I biglietti staccati a oggi sono 20 mila, contro gli 82 mila, complessivi, dell' anno scorso»), piuttosto riflessioni per fare tesoro di questo primo festival in presenza al tempo del Covid. «È un' esperienza laboratorio - insiste Cicutto -. Farla è stata una decisione unanime del mondo del cinema». Non un azzardo ma scommessa «calcolata e ragionata», rilancia Alberto Barbera, al suo dodicesimo anno di direzione artistica.
roberto cicutto
Sulla carta l' ultimo, ma nulla osta per una riconferma. Si saprà in autunno. Ora si pensa al presente. «Edizione test che sta funzionando». E a Le Monde che titola «Una mostra amorfa», Barbera replica: «Gli ospiti stranieri e molta stampa internazionale sono ammirati. Siamo stati il primo paese in lockdown e il primo a uscirne con un grande evento internazionale in presenza che speriamo dimostri che si può convivere con il virus».
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