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    “IO E MIA SORELLA ABBIAMO AVUTO UNA RELAZIONE CON LO STESSO UOMO, SAPENDO PIÙ O MENO L'UNA DELL'ALTRA. OGGI SAREBBE IMPOSSIBILE, SIAMO ALTRE PERSONE” - AMORI, DOLORI E BOLLORI DI CHIARA IEZZI, DEL DUO “PAOLA E CHIARA”: “ADESSO NON HO LEGAMI, MA OGNI TANTO UN PO' MI DIVERTO CON IL SESSO” - “DECISI DI SCIOGLIERE IL GRUPPO NEL 2013 PERCHE’ ERAVAMO COMPLETAMENTE INDIPENDENTI E CI SONO MANCATE LE RISORSE. PAOLA NON VOLEVA CAPIRE COSA RISCHIAVAMO, COSÌ PRIMA DI FALLIRE E FINIRE A STRISCIARE PER TERRA, TIRAI IL FRENO” – L’EX MARITO, LA RECITAZIONE E “IL FASCINO DEL MALEDETTO”: ”NON VORREI RICADERE NEL CLICHÉ SESSUALE, PERÒ…”


     
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    Estratto dell’articolo di Andrea Scarpa per “il Messaggero”

     

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    Nel 2013 Paola e Chiara, le due sorelle Iezzi di 50 e 51 anni, si erano separate artisticamente, dieci anni dopo si sono ritrovate a Sanremo con Furore, canzone che ha fatto incredibilmente ripartire la ditta di famiglia, anche se oggi entrambe fanno anche altro. La prima a settembre sarà su Sky fra i giudici di X Factor, la seconda recita, altra sua grande passione (dopo aver preso parte a Mare fuori 3 e 4, in autunno uscirà il film americano Under the stars, girato in Puglia con Andy Garcia e Toni Collette). Poi, per non farsi mancare nulla, a ottobre le due milanesi per Rizzoli pubblicheranno anche l'autobiografia Sisters. La nostra storia incredibile.

     

    Pochi giorni fa sua sorella Paola al Corriere della Sera ha detto che lei è sempre stata la più ribelle delle due e di aver subìto la sua decisione di sciogliere il duo, nel 2013: conferma?

    «Abbiamo una percezione diversa di quello che è successo. Io sono un po' ribelle sì, ma fino a un certo punto. Come lei sono soprattutto una gran lavoratrice e quando ho preso la decisione di fermarci è stato molto doloroso anche per me. Io ci pensavo da anni, perché le cose non andavano bene, ma visto che faccio fatica ad affrontare i conflitti perché temo le reazioni delle persone, non sapevo come dirglielo. Solo che non si poteva più andare avanti».

     

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    Il problema qual era?

    «Eravamo completamente indipendenti e ci sono mancate le risorse per produrre i dischi, stamparli e distribuirli. Nessuno ci sosteneva e ci saremmo sicuramente fatte tanto male se non ci fossimo fermate».

     

    Perché dopo grandi successi come "Amici come prima", "Festival", "Vamos a bailar" etc. non piacevate più?

    «A volte si lascia un segno, altre no. Per questo eravamo meno comprese e ascoltate: non era il momento giusto. Adesso, invece, sono tornati gli Anni Novanta e tutto va bene. Nel 2013, dopo aver già pagato di tasca nostra l'album Giungla, avremmo dovuto spendere anche per la promozione e gli eventi. Paola non voleva capire cosa rischiavamo, così prima di fallire e finire a strisciare per terra, tirai il freno. La pausa alla fine ci ha fatto bene: ci siamo concentrate più su noi stesse e ci siamo ricaricate. Adesso io e lei collaboriamo solo quando ci va, la musica deve farci divertire senza ansie. La qualità della vita, dopo i quaranta, è importante. Per questo mi sono dedicata anche al mio sogno di bambina: recitare».

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    […] Sua sorella ha appena detto, la cito alla lettera, che "le insidie del successo si realizzano quando sei attratto dai lati oscuri della tua personalità e ti lasci sedurre dal fascino del maledetto"[…] Lei è mai stata sedotta dal fascino del maledetto?

    «Un po' sì. Un lato un po' più scuro, profondo e inconfessabile, ce l'abbiamo tutti. Non vorrei ricadere nel cliché sessuale, però ci sono tentazioni...».

     

    Tipo quella storia del 2007, quando per quattro mesi lei e su sorella avete avuto una relazione con lo stesso uomo, sapendo più o meno l'una dell'altra?

    «No. Quella cosa lì adesso sarebbe impossibile da vivere, siamo grandi, siamo altre persone. Secondo me chi fa arte attinge dalle proprie esperienze, anche le più intime e nascoste, e da quello che vede o intuisce negli altri».

     

    […]

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    Studia ancora la Cabala ebraica?

    «No. E vorrei non parlarne perché è una cosa che non seguo più».

     

    È finito male il suo matrimonio con l'ebreo ortodosso Mehir Cohen, sposato nel 2014 a Cipro?

    «È finito. Ma siamo rimasti amici, abbiamo anche lavorato insieme. Solo che lui nelle interviste non vuole essere mai nominato».

     

    Conosce bene Israele: che ne pensa di quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza?

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    «La questione è complessa e non riesco proprio a giudicare. Mi auguro che si trovi un modo per appianare i conflitti».

     

    Nelle foto e sul palco con sua sorella lei è sempre a destra: anche politicamente è così?

    «Non seguo molto la politica, sono un'artista senza bandiera. Comunque per chi mi guarda sono a destra, ma io in realtà mi metto sempre a sinistra...».

     

    […] Voi anni fa eravate una coppia e lo siete di nuovo?

    «Oggi siamo solo due persone che lavorano insieme e si vogliono molto bene».

     

    Adesso è single o impegnata?

    «Non ho legami, ma ogni tanto un po' mi diverto con il sesso». […]

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