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    GENERALI DIETRO LA COLLINA - DEL VECCHIO E CALTAGIRONE CONTINUANO A RAFFORZARSI NELL’AZIONARIATO DEL LEONE DI TRIESTE – IL PATRON DI LUXOTTICA HA SUPERATO IL 4% E PUNTA AD ARRIVARE AL 5% IN VISTA DEL RINNOVO DEL CDA DEL MAGGIO PROSSIMO - MA LA RIUSCITA DELLA SCALATA DA PARTE DELLA “CORDATA” ITALIANA CON BENETTON (3%) DIPENDE ANCHE E SOPRATTUTTO DA QUELLO CHE SUCCEDERÀ A MEDIOBANCA, DOPO L’USCITA DI BOLLORÉ DAL PATTO DI SINDACATO


     
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    LEONARDO DEL VECCHIO LEONARDO DEL VECCHIO

    Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera”

     

    Continua il rafforzamento di Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio nell' azionariato di Assicurazioni Generali. Anche a cavallo di Natale i due imprenditori - che sono da tempo azionisti stabili del Leone di Trieste - hanno effettuato acquisti sul titolo. L' obiettivo dichiarato di Del Vecchio è di arrivare al 5% del capitale, e allo stesso modo Caltagirone si sta rafforzando anche in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione del 7 maggio prossimo, che sarà ancora guidato dall' amministratore delegato Philippe Donnet.

     

    GENERALI GENERALI

    Secondo le dichiarazioni di internal dealing, la Delfin di Del Vecchio ha comprato il 20 e il 21 dicembre scorsi 820 mila azioni pari allo 0,05% del capitale, per 11,9 milioni di euro, superando così quota 4% (è al 4,03%). Sempre il 21 dicembre ha effettuato acquisti anche Caltagirone: con la sua Fincal ha comprato 800 mila azioni del Leone di Trieste al prezzo unitario di 15 euro, per 12 milioni di euro. Con l' acquisto di una quota pari a circa lo 0,05% di Generali, Caltagirone si è portato al 4,78% del capitale.

    papa francesco bergoglio con francesco gaetano caltagirone nella sede del messaggero papa francesco bergoglio con francesco gaetano caltagirone nella sede del messaggero

     

    Complessivamente la quota di Caltagirone vale oltre 1 miliardo. Del Vecchio ha in portafoglio azioni del Leone per circa 876 milioni. Insieme con il 13% di Mediobanca e con De Agostini (1,7%) e Benetton (3%) costituiscono il «nocciolo duro» di soci che rappresenta una garanzia per le radici italiane del gruppo. E che punta ai 4,5-5 miliardi di dividendi triennali promessi da Donnet nel piano industriale.

    Leonardo Del Vecchio Leonardo Del Vecchio francesco gaetano caltagirone(2) francesco gaetano caltagirone(2) alberto nagel vincent bollore alberto nagel vincent bollore leonardo del vecchio leonardo del vecchio

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