Alfio Sciacca per il “Corriere della sera”
PAOLO BORSELLINO
Anche due magistrati a suo tempo in servizio a Caltanissetta sono finiti sotto inchiesta per la gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino che con le sue dichiarazioni contribuì a depistare le indagini sulla strage di Via d'Amelio in cui morì Paolo Borsellino.
Si tratta di Annamaria Palma, oggi avvocato generale a Palermo, e Carmelo Petralia, attuale procuratore aggiunto a Catania, indagati con l' accusa di concorso in calunnia aggravato dall' aver favorito Cosa nostra. A loro la Procura di Messina ha notificato un avviso di «accertamenti tecnici irripetibili».
VINCENZO SCARANTINO OSPITE DI MICHELE SANTORO
Analoga notifica è stata inviata ai sette imputati che nel primo processo Borsellino vennero condannati ingiustamente proprio sulla base delle false dichiarazioni di Scarantino. Il tutto è finalizzato all' esecuzione di verifiche e riversaggi sulle registrazioni delle dichiarazioni di Scarantino. Ma trattandosi di audiocassette che risalgono a oltre 25 anni fa c' è il rischio che, quando verranno riprodotte, possano distruggersi.
PAOLO BORSELLINO - STRAGE DI VIA DAMELIO
Quindi si tratta di un «atto irripetibile» al quale debbono prendere parte tutti i legali e consulenti dei potenziali indagati e delle parti offese. Il pool di investigatori che dopo l' attentato indagò sulla strage di via D' Amelio e che, secondo l' ipotesi di accusa, manovrò il pentito Scarantino, era guidato dall' ex capo della Mobile di Palermo Arnaldo La Barbera, deceduto nel 2002, e da altri poliziotti già sotto processo con la stessa accusa ora contestata ai due magistrati.
LA BORSA DI PAOLO BORSELLINO giovanni falcone e paolo borsellino