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    ANCHE I COLOSSI INDUSTRIALI SFANCULANO PUTIN - I BIG DELL'ENERGIA, I MARCHI DI AUTO E I FONDI DI INVESTIMENTO PUBBLICI DICONO ADDIO ALLA RUSSIA PER SCHIERARSI CON L'UCRAINA: RENAULT HA CHIUSO L’IMPIANTO DI MOSCA, HANNO BLOCCATO L’EXPORT APPLE, BMW, MERCEDES, VOLVO E HARLEY DAVIDSON - SHELL USCIRÀ DALLA JOINT VENTURE NEL GNL CON GAZPROM - NON SI HANNO NOTIZIE DELLE NOSTRE AZIENDE IN RUSSIA: CHE FANNO BANCA IN TESA, UNICREDIT, PIRELLI, ETC.?


     
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    Matteo Giusti per "La Stampa"

     

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    I colossi dell'energia dicono addio alla Russia, ma anche la grande industria, quella dell'auto in primis, i fondi di investimento pubblici e gli spedizionieri stanno valutando come procedere a quasi una settimana dell'attacco russo all'Ucraina.

     

    Sul fronte energetico è di ieri l'annuncio di Eni, che intende cedere la quota del 50% nel gasdotto BlueStream paritetica a quella di Gazprom. Bp ha deciso di dismettere la partecipazione del 19,75% in Rosneft e la norvegese Equinor di cessare la partnership con Rosneft, rescindendo anche l'accordo per le esplorazioni in Siberia.

     

    TIM COOK TIM COOK

    Lascia il Paese la danese Orsted, controllata dallo Stato al 50,1%, mentre i francesi di TotalEnergies, non apporteranno più capitali a nuovi progetti in Russia e Shell uscirà dalla joint venture nel Gnl con Gazprom.

     

    renault renault

    Addio alla Russia anche da parte dei fondi sovrani australiano e norvegese, mentre Renault ha chiuso l'impianto di Mosca. Daimler Truck ha interrotto la partnership con Kamaz, mentre stanno valutando come muoversi Stellantis e Volkswagen.

     

    In uscita dalla Russia anche l'armatore danese Maersk, l'operatore del leasing degli aerei AerCap, e i corrieri Ups e FedEx. Anche Apple chiude le porte a Mosca come del resto Exxon, Ford, Bmw, Volvo e Harley Davidson.

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