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    GIORGIA MELONI TIENE IL PIEDE IN DUE STAFFE, MA RISCHIA DI CADERE E FARSI MALE – ANCHE IL FILO-GOVERNATIVO “CORRIERE DELLA SERA” STRONCA LA DUCETTA CHE SUL MES HA RISCOPERTO L’ANIMA POPULISTA: “LEGGERE IL RISULTATO DI QUELLO CHE È SUCCESSO IERI ALLA CAMERA HA UN CHÉ DI SCONCERTANTE. LA STAGIONE DEL POPULISMO TROVA NUOVA LINFA" - "SI APRE SUL CONTINENTE UN PUNTO INTERROGATIVO GIGANTESCO SULL'AFFIDABILITÀ DELL'ITALIA. DIFFICILE SFUGGIRE ALLA SENSAZIONE DI ESSERE CADUTI IN UNA TRAPPOLA..."


     
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    Estratto dell’articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”

     

    IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA

    Tenere il piede in due staffe. Espressione, con connotazione negativa, usata per riferirsi a una persona (o a un Paese) furba, ipocrita, o che asseconda la sua convenienza. In buona sostanza, un soggetto ambiguo, proclive a cambiar bandiera quando il vento non soffia a proprio favore.

     

    Mes. Meccanismo europeo di stabilità, recita la sintesi di Bankitalia. Concede assistenza finanziaria ai Paesi membri dell’Europa che, pur avendo un debito sostenibile, trovino temporanee difficoltà a finanziarsi sul mercato. In cambio si chiedono riforme che ti rendano un debitore solvibile. Diciannove nazioni che aderiscono all’euro l’hanno ratificato, nella forma modificata che ne estende l’azione alle crisi bancarie, l’Italia, la ventesima, no.

     

    MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI

    […] Vai a capirci qualcosa in politica, per di più a pochi giorni dal Natale, quando il verbo evangelico invita potente a pretendere: il vostro parlare sia sì sì/no, no, che il di più viene dal maligno. Il ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, pur dopo mille ripensamenti e quasi balbettando approva, dopo mediazioni e conquiste, il patto di Stabilità proposto dall’Europa, che il Mes porta con sé come conseguenza naturale.

     

    le urla di giuseppe conte alla camera contro giorgia meloni 2 le urla di giuseppe conte alla camera contro giorgia meloni 2

    E invece viene smentito, tutto salta, tra accuse, controaccuse, rasoiate feroci. Palazzo Chigi prende atto, perché si era rimesso al voto dell’Aula di Montecitorio, e il Parlamento è sovrano, che la ratifica è stata bocciata. E spiega che non si tratta di gran cosa, […] e che ci sarà modo di tornare sull’argomento […]. Perché ci sarà un motivo se Ponzio Pilato, romano, quinto procuratore della Giudea, a duemila anni di distanza fa ancora scuola.

     

    borghi salvini bagnai borghi salvini bagnai

    Leggere il risultato di quello che è successo ieri alla Camera ha un ché di sconcertante. La stagione del populismo, che tanti danni ha fatto e pareva morta e sepolta, trova nuova linfa.

     

    Lega e Cinque Stelle ritrovano nella rissa le ragioni che li avevano portati a governare insieme, e trascinano con sé Fratelli d’Italia, che per non subire danni in vista delle elezioni europee, si mette in qualche modo alla guida dello strappo con Francia e Germania.

     

    GIORGIA MELONI - VIGNETTA DI MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO GIORGIA MELONI - VIGNETTA DI MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO

    Conte rivendica […] la contrarietà storica del suo Movimento al Mes, nega di avergli aperto la strada con il favore delle tenebre, e accusa FdI di aver tramato nella notte solo per nascondere il fallimento della trattativa sul patto di Stabilità, ma resta il fatto che hanno votato insieme.

     

    Il governo, dopo quattordici mesi, affronta la prima, pesante spaccatura, con Forza Italia e il raggruppamento di Maurizio Lupi che si astengono solo per evitare il rischio di una lacerazione più profonda, che metterebbe in dubbio lo stesso proseguimento della legislatura.

     

    Ma se le toppe tamponano il buco, [...] si apre nel continente un punto interrogativo gigantesco sull’affidabilità dell’Italia.

     

    giuseppe conte alla camera voto sul mes giuseppe conte alla camera voto sul mes

    Difficile, per i partner europei, sfuggire alla sensazione di essere caduti in una trappola, con l’Italia che finge di voler perseguire una strada comune, ottenendo risultati, pur parziali, dopo un’estenuante trattativa, e poi si sgancia, facendo prevalere considerazioni sovraniste ed elettorali. Oppure, seconda opzione, si tratta di un fallo di reazione, a fronte di alleati europei che sul patto di Stabilità hanno forzato la mano, mettendo l’Italia nell’angolo.

     

    Ma pure l’opposizione ne esce con le ossa rotte. I Cinque Stelle votano con La Lega e Fratelli d’Italia, il Pd dice sì alla ratifica del Mes in compagnia di Matteo Renzi e Carlo Calenda, che a far fronte comune in futuro non ci pensano per niente, e pure Verdi e Sinistra di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli si astengono, sulla linea che non si sa mai che cosa convenga di più.

     

    giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

    Almeno in chiave elettorale, è Matteo Salvini a segnare un punto: «Il Mes non ci serviva. Se una cosa non serve io non la voto. Anzi, siccome l’Italia ha messo dei soldi in questo Istituto, visto che non ci serve, possiamo anche chiederli indietro, questi soldi».

     

    Pulsioni da Italexit, che rispuntano, e insieme a queste risorgono i quasi dimenticati leghisti Alberto Bagnai e Claudio Borghi, che di considerare l’Europa matrigna non hanno mai fatto mistero: «Termina qui una battaglia ultradecennale, abbiamo difeso i risparmi degli italiani». Sipario, per ora.

    GIORGIA MELONI - EUROPA GIORGIA MELONI - EUROPA PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO SALVINI MELONI GIORGETTI 1 SALVINI MELONI GIORGETTI 1 giancarlo giorgetti e matteo salvini giancarlo giorgetti e matteo salvini MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI

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