Fabrizio Goria per “La Stampa”
robert golob.
Il vento liberale ha spirato anche in Slovenia. La nuova formazione politica Movimento Libertà (Gibanje Svoboda) dell'ex top manager Robert Golob ha vinto la tornata elettorale. Ed è stato chiaro già dopo lo spoglio del 30% delle schede elettorali, iniziato una volta chiusi i seggi. Tuttavia, il distacco sul Partito democratico sloveno (Sds) del premier conservatore Janez Jansa è presto apparso meno ampio rispetto ai primi exit poll.
janez jansa
Dopo lo spoglio di quasi il 70% delle schede, il Movimento Libertà è risultato avanti con il 33,3%, quasi nove punti in più rispetto al 24,8% dell'Sds. Il sole sorride su Lubiana, ma soprattutto su Bruxelles, che incassa il secondo successo del progetto europeista dopo la riconferma di Emmanuel Macron come presidente della Francia.
Diverse erano stati i dissidi fra Jansa e i vertici dell'Unione europea durante l'ultimo mandato del premier uscente. Jansa, considerato come un leader euroscettico e populista, ha fatto una campagna sulla promessa di migliorare l'economia e fornire sicurezza energetica nel Paese, che conta circa 2 milioni di persone ed è sia membro dell'Ue sia della Nato.
janez jansa al voto
Jansa che è stato tra i primi leader europei a visitare l'Ucraina e ha mostrato solidarietà con Kiev dopo l'invasione russa del 24 febbraio, e ha promesso di ridurre la dipendenza della Slovenia dalle importazioni di gas russe. Ma lo sfidante Golob, che sostiene con forza le sanzioni contro la Federazione Russa, ha accusato Jansa di cercare di sfruttare la guerra a proprio vantaggio politico, un'accusa che Jansa ha respinto in modo netto.
il tweet di janez jansa contro i burattini di soros
Golob, già top manager di aziende pubbliche, ha puntato la sua campagna elettorale sulla riaffermazione dello stato di diritto e della piena libertà di stampa, contro quello che ha spesso definito «lo Stato di polizia» imposto da Jansa nel Paese. Non sono mancati gli elogi da parte dei politici europei, come il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, che in un tweet ha unito Parigi e Lubiana: «Oggi Francia e Slovenia sconfiggono il nazionalismo populista. Tocca a noi l'anno prossimo, uniti e determinati».
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