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    ANCHE LA RUSSIA PROFONDA COMINCIA A DUBITARE DI PUTIN - FUORI DALLE CITTÀ LA PROPAGANDA È SOVRANA MA L'OPPOSIZIONE CRESCE - UN CITTADINO È STATA ARRESTATO DOPO ESSERE SCESO IN PIAZZA, DA SOLO, CON UN MANIFESTO CHE RECITAVA "NO ALLA GUERRA". UN’ALTRA STUDENTESSA È STATA PORTATA VIA DOPO AVER ESPOSTO UN CARTELLO TOTALMENTE BIANCO, IN UNA SCENA ORWELLIANAMENTE SURREALE…

     


     
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    Anna Zafesova per la Stampa

     

    RUSSIA MANIFESTANTE CONTRO LA GUERRA ARRESTATO 18 RUSSIA MANIFESTANTE CONTRO LA GUERRA ARRESTATO 18

    Padre Ioann Burdin è uno dei primi russi condannati in base alla nuova legge che proibisce di «diffondere fake news volte a screditare i militari russi». Essendo la prima incriminazione, non ha rischiato quindici anni di carcere, ma se l'è cavata con una multa di 35 mila rubli, circa 230 euro.

     

    I suoi parrocchiani hanno già raccolto l'importo, una colletta di solidarietà alla quale forse ha partecipato anche il fedele che l'ha denunciato per la sua predica della pace. Padre Ioann dice al Kommersant che erano una dozzina, nella chiesa della Resurrezione del villaggio Karabanovo della regione di Kostroma, quella domenica in cui ha pronunciato un sermone in cui invitava a pregare per la fine della guerra, e l'incolumità degli ucraini.

     

    MANIFESTANTE ARRESTATO 18 MANIFESTANTE ARRESTATO 18

    Un «intervento in pubblico per mezzo di una funzione religiosa», è stato qualificato dalla polizia, e la prossima volta padre Ioann rischia una condanna al carcere, ma non vuole fare il nome del suo delatore: «Forse se ne andrà dalla mia chiesa, ma ricevo decine di messaggi da sconosciuti che mi dicono che il mio gesto li ha rappacificati con la chiesa ortodossa». Mentre a Mosca, Pietroburgo e altre grandi città russe si indossa il lutto per Instagram che sta per spegnersi, e si fa la coda per l'ultimo pranzo da McDonald's, gli umori della provincia russa restano difficili da mappare.

     

    Manifestanti arrestati a Mosca 5 Manifestanti arrestati a Mosca 5

    Il divario tra le capitali da sempre ribelli e le «sterminate distese russe» - un luogo comune di generazioni di cronisti, che nasconde migliaia di chilometri di paesaggi, popolazioni e realtà straordinariamente diverse - è da sempre un cavallo di battaglia della propaganda. È nella provincia che abita «il popolo profondo» inventato dall'ideologo putiniano Vladislav Surkov, quello con il quale il presidente russo manterrebbe un legame quasi mistico, sopra la testa degli intellettuali corrotti delle metropoli.

     

    Sicuramente è lì che abita lo zoccolo duro dell'elettorato putiniano, quelli che il giornalista d'opposizione pietroburghese Aleksandr Nevzorov definisce sprezzantemente dei «cafoni da incubo, che non hanno mai viaggiato da nessuna parte, non si sono mai interessati di nulla, non si sono mai preoccupati di nulla». Il popolo della televisione contro il popolo di Internet, quelli che si bevono la propaganda, e che sarebbero invulnerabili alle sanzioni «perché vivere peggio di quanto vivono è impossibile». Un'idea della Russia profonda tipica delle capitali, che ritengono «provincia» tutto quell'immenso territorio dell'Europa e dell'Asia che si estende ai lati delle tangenziali di Mosca e Pietroburgo. Un pregiudizio confermato anche dalle campagne organizzate dal partito putiniano Russia Unita, con i bambini delle scuole siberiane o del Volga che scrivono al presidente «grazie per aver difeso dalla Nato il nostro villaggio».

    Manifestanti arrestati a Mosca 4 Manifestanti arrestati a Mosca 4

     

    L'eccesso di zelo dei burocrati provinciali ha prodotto diversi flashmob che inneggiano alla Z dipinta sui carri russi che hanno invaso l'Ucraina: il più celebre resta quello dei bambini malati nell'hospice di Kazan. Ma negli ultimi giorni anche da territori mai apparsi sulla mappa della protesta sono giunte sorprese. A Ivanovo, la città tessile dove nacquero i primi Soviet, un coraggioso cittadino è sceso in piazza, da solo, con un manifesto che recitava, testuale, «*** *****», cosa che non ha impedito alla polizia di arrestarlo dopo aver correttamente decrittato gli asterischi come «net voyne», no alla guerra. A Nizhny Novgorod, una studentessa è stata portata via con un cartello totalmente bianco, in una scena orwellianamente surreale.-

    Manifestanti arrestati a Mosca 2 Manifestanti arrestati a Mosca 2

     

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