SPREAD 28 GENNAIO - 8 FEBBRAIO 2022
1 - SPREAD BTP BUND: IN RIALZO, TORNA SOPRA QUOTA 160 PUNTI
(ANSA) - Avvio di giornata nuovamente in netto rialzo per lo spread tra Btp e Bund che segna 160,6 punti e si riporta sui livelli dell'estate del 2020 a fronte dei 155,5 punti della chiusura di ieri, dopo una giornata che aveva visto il differenziale toccare un massimo a 165,7 punti . Questa mattina il rendimento del decennale italiano è all'1,85%.
2 - TASSI
Articolo di Morya Longo per “il Sole 24 Ore”, pubblicato da “Anteprima. La spremuta di giornali di Giorgio Dell’Arti”
christine lagarde con mario draghi
E come se i mercati fossero stati catapultati in una nuova dimensione. Improvvisamente. Come in un film. Da quando la Presidentessa della Bce Christine Lagarde, giovedi, ha ventilato per la prima volta l’ipotesi che gia quest’anno la Banca centrale potrebbe alzare i tassi d’interesse e terminare gli acquisti di titoli di Stato, sui mercati europei e cambiato tutto.
I rendimenti dei titoli di Stato hanno iniziato a salire velocemente, adeguandosi alla nuova realta: sono lievitati i tassi dei Bund decennali (da circa zero pre- Bce allo 0,25% massimo toccato ieri), quelli dei titoli spagnoli (da 0,79% a 1,14%) e quelli portoghesi (da 0,71% a 1,07%). Ma piu di tutti sono saliti i rendimenti dei BTp italiani: dall’1,42% pre-Bce al massimo di 1,90% toccato ieri.
INFLAZIONE
Questo ha spedito lo spread BTP-Bund fino a un massimo di 166 punti base (dai 139 pre-Bce), massimo dall’estate 2020, mandando Ko anche la Borsa di Milano. Infatti ieri e stata la peggiore d’Europa, con un calo dell’1,03%. Solo in serata, quando la stessa Lagarde ha un po’ corretto il tiro (secondo alcune interpretazioni) parlando al Parlamento Ue, la “febbre” e calata: il rendimento dei BTp e tornato a 1,78% e lo spread a 156.
Il motivo della tempesta
Tutto e iniziato alle 14,30 di giovedi, con la conferenza stampa di Lagarde seguita alla solita riunione del consiglio della banca centrale. La Bce aveva sempre assicurato che non avrebbe alzato i tassi d’interesse nel 2022, ma giovedi la Presidentessa ha dato l’impressione di un possibile cambio di rotta.
christine lagarde mario draghi
Non solo ha detto di non poter escludere rialzi dei tassi quest’anno, ma ha anche ricordato che prima di aumentarli la Bce dovra terminare gli acquisti di titoli di Stato. Il mercato scontava un forte ridimensionamento del sostegno Bce a partire da marzo, quando finira il piano pandemico Pepp, ma non si aspettava la fine prematura di tutti gli acquisti di bond da parte della Bce. Lo shock e stato dunque forte.
inflazione 5
E ha colpito, sul mercato, soprattutto l’Italia, che col suo elevato debito e stata la grande beneficiaria degli acquisti della Bce. Si pensi che nel 2021 l’Eurotower aveva comprato il 170% delle emissioni nette di titoli di Stato italiani, sostenendo il nostro debito pubblico. Nel 2022, secondo le stime di UniCredit, gli acquisti si sarebbero dovuti ridurre a 60 miliardi di euro, pari a circa il 75% delle emissioni nette di BTp: meno di prima, ma comunque non male.
MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO
Se invece la Bce dovesse chiudere con gli acquisti prematuramente, allora la situazione cambierebbe in maniera significativa. Ma sara davvero cosi? Il dibattito e acceso. C’e chi, come Goldman Sachs, prevede che la Bce alzera i tassi due volte nel 2022, terminando gli acquisti gia quest’estate. C’e invece chi, come Erik Nielsen di UniCredit, ritiene invece che Lagarde abbia probabilmente commesso un «errore di comunicazione». Ieri Lagarde non ha sciolto i dubbi: «I rischi sulle prospettive inflazionistiche aumentano», ha detto.
Le aggravanti italiane
LAGARDE DRAGHI
Che la Bce alzi davvero i tassi o no, una cosa è però certa: la reazione del mercato è stata violenta e ha penalizzato soprattutto l'Italia. Questo - a prescindere da cosa farà la Bce - deve essere un monito e deve far riflettere. I motivi per cui l'Italia soffre sui mercati più di altri sono almeno due.
Il primo è tecnico: l'Italia è l'unico Paese del Sud Europa ad avere un contratto future efficiente sui titoli di Stato. Questo la condanna ad essere sempre usata dagli investitori, quando vogliono coprirsi da un rischio generico legato al Sud Europa, come strumento principale.
DANIELE FRANCO E MARIO DRAGHI
Il secondo motivo è più sostanziale: l'Italia ha un grande debito, che dà da pensare ogni volta che cambia il vento sui mercati. Soprattutto ora che il sostegno della Bce si riduce e il Paese avrà ancora più bisogno della fiducia degli investitori, è importante mostrare al mercato che la dinamica del debito resterà calante.
Per farlo serve da un lato un certa disciplina di bilancio, dall'altro soprattutto serve la crescita economica. Calcola Goldman Sachs che un punto percentuale di crescita addizionale del Pil, riduce lo spread BTp-Bund di 15 punti base. Il problema è che questo sarà un anno delicato su entrambi i punti. Lo sarà per la crescita economica, minacciata dai rincari di energia e materie prime e dall'inflazione che erode il potere d'acquisto delle famiglie.
goldman sachs 1
Ma questo sarà un anno anche delicato per la disciplina di bilancio, come dimostra il dibattito attuale sullo scostamento: il Governo si trova nella difficile posizione di dover contrastare il caro-bollette, che pesa sulla crescita economica, senza però far crescere il debito pubblico. Tra l'altro questo è l'anno in cui viene rinegoziato il patto di Stabilità, e una certa disciplina può essere una carta importante per l'Italia da giocare sul tavolo europeo. Il sentiero è stretto e la Bce rischia di passare da grande alleata a rischio.
MARIO DRAGHI CHRISTINE LAGARDE inflazione 3 inflazione 4 inflazione 2 lagarde draghi mattarella