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    ANCHE QUEST'ANNO, L'UNICO GIORNALE CHE CHIEDE SCUSA PER LE NOTIZIE SBAGLIATE È QUELLO CHE NON SI PAGA (E FEDEZ VA IN ESTASI) - ''LEGGO'' DEDICA UNA PAGINATA AGLI ERRORI DEL 2020, DAL PADRE DI PAOLO ROSSI AI VIGILI CHE TROMBANO NELL'AUTO DI SERVIZIO, DALL'ATTIVISTA DEL CINEMA AMERICA AGGREDITO AI PARENTI SCAMBIATI - DESARIO: '' SIAMO RIUSCITI A FARE UN PO' MEGLIO CHE IN PASSATO. SOPRATTUTTO GRAZIE AI LETTORI''


     
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    1. LE NOTIZIE SBAGLIATE 2020: DAL "PADRE" DI PAOLO ROSSI ALL'AGGRESSIONE A CAROCCI A TEDDY RENO, LEGGO RICORDA I SUOI ERRORI

    Da www.leggo.it

     

    valerio carocci valerio carocci

    Quando alla fine dello scorso anno avevamo pubblicato l'elenco di tutti i nostri errori, oltre a chiedere scusa ai lettori, ci eravamo ripromessi di migliorare. Ci abbiamo provato. E in parte ci siamo riusciti. Ma non fino in fondo. Così anche quest'anno ci ritroviamo a elencare una lista di ricostruzioni errate, refusi (qualcuno ha fatto sorridere come il calciatore della Juventus Cuadrado scritto con la Q, imperdonabile invece quel Recovery found anziché fund) e inesattezze presenti nelle nostre pagine. Chiediamo ancora scusa agli interessati e ai lettori tutti.

     

     

    CINEMA AMERICA

    Il 18 luglio Valerio Carocci, giovane leader del Cinema America di Roma, è stato aggredito nei pressi di Trastevere. Inizialmente diversi media - tra cui il nostro giornale - hanno indicato l'aggressore come un membro di una organizzazione di estrema destra, vicina a Casapound. Si trattava invece addirittura del contrario: di un giovane che gravita nel centro sociale Acrobax, dell'area antagonista di sinistra, nel quartiere Marconi.

    leggo vigili sesso in auto leggo vigili sesso in auto

     

     

    COVID E NEGOZI CHIUSI

    Il 17 settembre, in apertura della Cronaca di Roma, abbiamo pubblicato un servizio sugli esercizi commerciali che non avevano riaperto a Roma a causa della pandemia. Secondo le stime di Confcommercio, si trattava del 15% dei negozi in periferia e del 25% nel centro storico, ma noi abbiamo erroneamente concluso che si trattava del 40% complessivo degli esercizi commerciali.

     

     

    IL PADRE DI PABLITO

    Nello sport, in occasione della morte di Paolo Rossi (lo scorso 9 dicembre), abbiamo fatto un torto a Giorgio Lago, storico direttore del Gazzettino di Venezia, scrivendo che il soprannome Pablito era stato inventato da Gianni Brera durante il Mondiale 1982. Invece, l'invenzione è proprio di Giorgio Lago che scrisse per primo di Pablito, al Mundial di Argentina del 1978. Sempre nello sport abbiamo dato per certo l'arrivo di Francesco Totti nella nuova Roma di Dan Friedkin, ma la trattativa non è mai decollata.

     

     

    VIGILI E SESSO

    tony renis (2) tony renis (2)

    Abbiamo raccontato di quella coppia di vigili sorpresa a fare sesso. Ma a tradirli non è stata, come abbiamo scritto, l'autoradio di servizio lasciata accesa ma una registrazione da parte di qualcuno che poi ha presentato l'esposto al Comando. Ora quindi la magistratura indaga per capire se le effusioni siano avvenute nell'auto di servizio e durante l'orario di lavoro ma anche sull'intercettazione abusiva (dove i vigili sono vittime).

     

     

    DPCM FAKE

    Diverso il caso del web, dove, a causa dei tempi serrati, l'errore è spesso dietro l'angolo. Ad esempio, abbiamo messo online una bozza - errata - di uno dei tanti dpcm del governo: in quel caso ci siamo scusati subito con i nostri lettori.

     

     

    RITA PAVONE TEDDY RENO PAPA BERGOGLIO RITA PAVONE TEDDY RENO PAPA BERGOGLIO

    PARENTELE PERICOLOSE

    Strappa invece un sorriso uno scambio di persona avvenuto sulle nostre pagine elettroniche: per qualche ora il fidanzato di Cecilia Rodriguez, la sorella di Belen, è diventato Francesco Moser, padre di Ignazio Moser. Sempre uno scambio di persona ci ha portato a sbagliare il nome del marito di Rita Pavone: invece che Teddy Reno abbiamo scritto che il suo compagno era Tony Renis.

     

     

    2. I LETTORI CI MIGLIORANO

    Davide Desario per www.leggo.it

     

    L'anno scorso, di questi tempi, abbiamo pubblicato una pagina con le nostre notizie sbagliate. Errori gravi e meno gravi, refusi, ma anche ricostruzioni errate uscite sulle pagine o sul sito internet di Leggo nel 2019. Errori commessi sempre in buona fede, ve lo garantisco, che però avevamo comunque fatto e che meritavano le nostre scuse agli interessati e ai lettori tutti.

     

     

    Quella pagina non era un colpo a effetto o una trovata mediatica. Quella pagina era la voglia di cambiare, in meglio, il nostro modo di fare informazione e di stringere ancora di più il già forte legame che ci lega ai tantissimi lettori. Come a dire: «Ce la mettiamo tutta ma non siamo infallibili e voi potete fidarvi di noi perché se sbagliamo ve lo diciamo».

    davide desario davide desario

     

    Promettemmo di provare a fare meglio. E ci abbiamo provato ogni giorno del 2020. Pur sapendo che era difficilissimo riuscirci. Infatti, non ci siamo riusciti. Almeno quanto avremmo voluto. Pensate che bello se avessimo potuto pubblicare una pagina completamente bianca dicendo: «Questi sono i nostri errori». Invece, anche quest'anno, abbiamo riempito un articolo con le notizie che non sono state date in modo corretto. Siamo riusciti a fare un po' meglio che in passato. Soprattutto grazie ai lettori che ci hanno aiutato ad avere particolari che non conoscevamo o che non sapevamo perché spesso le fonti provavano a tenerli nascosti.

     

    Certo dobbiamo fare ancora meglio. Vogliamo fare ancora meglio. La strada è lunga. Ma quest'anno abbiamo capito che tanti di voi sono al nostro fianco.

    davide.desario@leggo.it

     

     

     

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