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    DAVVERO DOVREMMO ABBOCCARE ALL'IDEA CHE LA TRATTATIVA PER PORTARE ALLA JUVENTUS LUIS SUAREZ, SUPER STELLA PER DARE L'ASSALTO ALLA CHAMPIONS, FOSSE UNA QUESTIONE CHE ANDREA AGNELLI PRATICAMENTE IGNORAVA, DELEGANDOLA AL DS PARATICI, SU CUI ORA SCARICA OGNI RESPONSABILITA'? IL PRESIDENTE, AI PM CHE INDAGANO SULL'ESAME FARSA DI ITALIANO DEL GIOCATORE, HA OPPOSTO I SUOI TANTI "NON RICORDO" - LE CHAT SUL TELEFONINO DI PARATICI: "SIAMO LA JUVE E LA PREFETTURA NON CI RICEVE…"


     
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    Fulvio Fiano per il "Corriere della Sera"

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    L'appassionato presidente che esulta in tribuna quando la sua Juventus vince è stato uno spettatore quasi distaccato nella caldissima trattativa che doveva aggiungere alla squadra bianconera il (costoso) tassello per dare l'assalto alla Champions League. O almeno così sembra descriversi lo stesso Andrea Agnelli nella sua deposizione come testimone nell' inchiesta della Procura di Perugia sulla «farsa» dell' esame di italiano sostenuto all' Università per stranieri della città umbra da Luis Suárez per avere il passaporto italiano.

     

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    Di fatto Agnelli scarica ogni responsabilità sul direttore sportivo, Fabio Paratici, indagato per false informazioni ai pm assieme all' avvocato della Juventus Luigi Chiappero (le loro posizioni sono sospese in attesa che venga definito il fascicolo per falso e rivelazione di segreto di ufficio a carico dei vertici e dei docenti dell' ateneo). Allegati agli atti ci sono mail, chat Whatsapp, sms. Compreso quello rintracciato sul telefonino di Paratici dove è scritto: «Siamo la Juve e la prefettura non ci riceve».

     

    LUIS SUAREZ A PERUGIA LUIS SUAREZ A PERUGIA

    «Premetto che il modello di gestione della Juventus - esordisce Agnelli di fronte ai pm - è articolato su un' area business e un' area sportiva diretta da Paratici che ha ampia delega nell' ambito del budget assegnato per la scelta dei calciatori. Naturalmente mi informa in modo occasionale e casuale; durante le mie visite al centro sportivo capita di essere aggiornato in merito alle opportunità in corso».

     

    Tra queste ultime, ricorda, rientrò Suárez: «Durante un pranzo, mi pare a fine agosto, Nedved, il nostro vice presidente, mi disse che il calciatore si era proposto con un sms. All' inizio di settembre fui informato che il suo ingaggio era di difficile realizzazione perché non aveva la cittadinanza comunitaria». I pm chiedono ad Agnelli se venne informato della proposta inviata via email al legale del calciatore. «Non ricordo questa mail - risponde -.

    LUIGI CHIAPPERO LUIGI CHIAPPERO

    Tuttavia io non mi occupo delle condizioni contrattuali». Quando e da chi venne informato della impossibilità di tesseramento di Suárez?

     

    «Non ricordo esattamente ma a logica ritengo sia stato Paratici quando rientrai dal periodo di isolamento sanitario volontario intorno al 14 settembre». E sull' attività per fare avere a Suárez la cittadinanza comunitaria? «Non ricordo di essere stato informato di alcuna attività in corso. Venni a sapere dell' esame dai giornali e ricordo che chiamai il calciatore in un' unica occasione per ringraziarlo di essersi proposto. Quanto alla notizia dei contatti tra il nostro staff e i ministri dell' Interno e delle Infrastrutture, non mi ha sorpreso; conosco l' amicizia tra Paratici e Paola De Micheli. Come mera richiesta di informazioni non mi è parso che ci fosse nulla di strano».

    paola de micheli paola de micheli

     

    La Procura umbra ha sentito come testimoni anche Francesco Maccarone, segretario generale del consolato italiano a Barcellona, che riferisce di aver ricevuto dall' avvocato di Suárez una richiesta di informazioni sulle pratiche per la cittadinanza nel 2019 e poi il primo settembre 2020 e di avergli spiegato che anche in caso di esame superato non ci sarebbero stati i tempi tecnici per tesserare il calciatore.

     

    Maccarone conferma inoltre che la Juventus si adoperava per l' esame di lingua del calciatore uruguaiano: «Mi contattò anche Maurizio Lombardo (segretario generale della Juventus, ndr ) e gli dissi che l' esame non poteva essere svolto a Barcellona». Lombardo, parlando di una delle proposte inviate al legale di Suárez, spiega di avere prima chiesto il nulla osta a Paratici.

    MAURIZIO LOMBARDO MAURIZIO LOMBARDO

     

    «Paratici mi ha scritto di mandarla prima al presidente Andrea Agnelli. Io risposi che avevo già mandato tale proposta al presidente un' ora prima, perché Paratici mi aveva detto di procedere in tal senso. L' 1 settembre Paratici mi disse che Suárez non aveva il passaporto italiano ma che mancava poco per farglielo avere».

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