Complimenti al Pd e Leu: un bel emendamento per fare quello che nemmeno la Cdu in Germania ha osato nel pacchetto stimoli di ieri
Un bell’incentivo per l’auto (non elettrica). L’industria tedesca ringrazia. Il famoso Green deal un po’ meno. Ma come con #Alitalia, son priorità pic.twitter.com/jbTqX6Ymho
— David Carretta (@davcarretta) June 4, 2020
1 – LA NUOVA ROTTAMAZIONE: 4.000 EURO DI SCONTO PER CHI SI LIBERA DELL'AUTO VECCHIA DI DIECI ANNI
Roberto Petrini per www.repubblica.it
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Torna la rottamazione delle auto usate e inquinanti. Con un emendamento al 'decreto Rilancio' depositato in ieri alla Camera Pd, Iv e Leu aprono la strada ad una grossa operazione di ricambio del parco auto sullo stile di quelle del governo di Romano Prodi. L'operazione, se l'emendamento firmato da Gianluca Benamati, Guglielmo Epifani e altri, sarà approvato, scatterà dal 1° luglio di quest'anno e durerà fino al 31 dicembre. Prevede un contributo statale di 2.000 euro e di altri 2.000 euro da parte del concessionario, in tutto dunque uno sconto di 4.000 euro, a chi rottama un veicolo con più di 10 anni di anzianità. Anche senza rottamazione è previsto uno sconto di 2.000 euro (1.000 lo Stato e 1.000 il concessionario). La condizione è che bisogna acquistare un veicolo nuovo Euro 6 con emissioni di C02 superiori a 61g/km.
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La misura resterà in vigore tale e quale anche il prossimo anno, fino al 31 dicembre del 2021 con la differenza che il contributo dello Stato è dimezzato, come quello del concessionario. In pratica lo sconto scende a 2.000 euro.
La rottamazione, in forma diversa, vale anche per il mercato dell'usato. Dal 1° luglio al 31 dicembre di quest'anno si potrà rottamare un'auto usata Euro 0,1,2 e 3 con un usato non inferiore a euro 5. Il vantaggio sta nell'esenzione degli oneri fiscali sul trasferimento dell'autovettura.
traffico roma blocco diesel
La misura proposta dal Pd arriva in un momento di grande crisi del mercato dell'auto, che la relazione all'emendamento all'articolo 44 del decreto, definisce "una delle principali filiere industriali del Paese". Il calo delle immatricolazioni, si sottolinea, è stato del 50 per cento rispetto all'anno precedente nel mese della riapertura. Il provvedimento di rottamazione si unisce e si integra con le misure prese dal precedente governo per stimolare la sostituzione di auto Euro 0,1,2,3,4 con veicoli elettrici o con veicoli con emissioni non superiori a 60 gr, di C02 al chilometro.
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2 – GLI INDUSTRIALI TEDESCHI: È UN ERRORE, CON QUESTO LIMITE LE VENDITE NON CRESCERANNO ABBASTANZA
Marco Bresolin per “la Stampa”
Dopo la Francia, anche la Germania ha deciso di introdurre una serie di incentivi per cercare di risollevare il settore automobilistico. Ma il piano del governo di Angela Merkel ha subito suscitato la reazione negativa dell' industria tedesca dell' auto. Nonostante il forte pressing, Berlino ha deciso di tirare dritto, escludendo di fatto dai sussidi i veicoli diesel e benzina che, nonostante l' incremento dell' elettrico, rappresentano ancora il 90% delle vendite.
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Le cause automobilistiche premevano per il ripristino dello schema per la rottamazione dei vecchi veicoli, ma alla fine ha prevalso la linea della Spd. E così Angela Merkel è stata costretta a dire di no. La cancelliera, dopo una difficile trattativa tra i due partiti di maggioranza, ha preferito puntare sui sussidi per chi acquista auto elettriche: l' incentivo raddoppia e arriverà fino a seimila euro.
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Il governo ha inoltre investito 2,5 miliardi di euro per le batterie e per la rete di infrastrutture che servirà ad aumentare le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Nel maxi-piano da 130 miliardi del governo tedesco c' è anche una riduzione temporanea di tre punti percentuali dell' Iva, dal 19% al 16%, che ovviamente si applica anche per l' acquisto di automobili, incluse quelle con motore a combustione.
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Ma per i produttori non basterà a rilanciare le vendite, che a maggio sono diminuite del 49,5% dopo un crollo del 61,1% ad aprile. La Vda, l' associazione dell' industria tedesca dell' automotive, ha espresso il suo "rammarico" per non esser stata ascoltata.
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Pochi giorni fa il governo francese aveva annunciato un piano analogo da 8 miliardi (oltre i 5 miliardi di garanzie statali per Renault). Parigi ha portato da 6 a 7 mila euro gli incentivi per l' acquisto di veicoli elettrici da parte dei privati (da 3 a 5 mila per le aziende), ha introdotto un bonus da 2 mila euro per l' acquisto di mezzi ibridi, ma è andata incontro alle case automobilistiche introducendo incentivi alla rottamazione per l' acquisto di auto nuove: 3.000 euro per quelle a benzina o diesel, 5.000 euro per quelle elettriche.
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Secondo una stima della Commissione Ue, il settore automobilistico (che conta 1,4 milioni di imprese, incluso l' indotto) sarà il secondo più colpito da questa crisi dopo il turismo, con perdite tra i 90 e i 150 miliardi. L' Acea, la principale associazione dei costruttori, si è detta delusa dal Recovery Plan presentato da Bruxelles: «Troppo vago». Una bozza della Commissione circolata nelle scorse settimane parlava di un intervento da 100 miliardi per il settore, tra cui un fondo da 40-60 miliardi per investimenti nei veicoli a zero-emissioni e uno strumento da 20 miliardi per incentivare l' acquisto di mezzi non inquinanti. Ma nel pacchetto presentato la scorsa settimana non c' era traccia di queste misure.
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