Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
Angela Merkel
Angela Merkel non è andata di persona al vertice europeo di Porto, partecipandovi solo virtualmente e suscitando qualche critica. Ma la cancelliera ha parlato ieri al telefono con Ugur Sahin, lo scienziato fondatore di BioNTech e padre dell'omonimo vaccino insieme alla moglie Özlem Türeci. Tema della conversazione, la proposta di Joseph Biden di sospendere temporaneamente la protezione dei brevetti sui vaccini anti-Covid, per accelerarne una più equa distribuzione globale.
ugur sahin e ozlem tureci sono marito e moglie
Un segnale preciso di quali siano le priorità di Merkel, che ha bocciato senz'appello l'idea del presidente americano, facendo dire ai suoi portavoce che la protezione della proprietà intellettuale è il motore dell'innovazione e tale deve rimanere anche in futuro».
In ogni caso, secondo Merkel, «il fattore che limita la disponibilità dei vaccini non sono i brevetti, ma la capacità produttiva e gli altissimi standard di qualità richiesti». È una posizione in piena sintonia con quella di Sahin e dell'azienda renana.
JOE BIDEN ANGELA MERKEL
Ma l'atteggiamento di Angela Merkel non tradisce solo la preoccupazione di proteggere un'azienda tedesca, che ha speso risorse ed energie nella ricerca. Altri fattori pesano infatti sulla scelta della cancelliera. C'è in primo luogo una componente politica interna, che si riflette sulla campagna elettorale già in corso: Verdi, Linke e ong hanno subito appoggiato la proposta della Casa Bianca.
«La Germania deve collegarsi agli Usa e lanciare un'iniziativa presso l'Organizzazione mondiale della Sanità», ha detto il co-presidente dei Grünen, Robert Habeck. Con il suo no, Merkel può profilare la Cdu come il paladino del made in Germany, tanto più nel campo delle tecnologie avanzate.
ANGELA MERKEL JOE BIDEN
Ma ancora più forte e interessante è il fattore strategico. Merkel ha detto sin dall'inizio che l'avvento dell'amministrazione Biden dopo il disastro di Trump, per quanto accolto con sollievo, non avrebbe eliminato differenze di vedute tra l'America e l'Europa. Quello sui brevetti dei vaccini è un esempio. Tanto più che la capriola Usa mette Berlino di fronte a un dilemma: da un lato il governo tedesco è stato fra i primi a impegnarsi per una più equa distribuzione globale dei vaccini, finanziando generosamente l'iniziativa Covax sotto l'egida dell' Onu.
PFIZER BIONTECH
Dall'altro, provoca irritazione il fatto che dopo mesi di insistenza sulla campagna di vaccinazione nazionale, inclusi severi divieti di esportazione, gli Usa si vogliono ora profilare come paladini della solidarietà internazionale. Non solo. A indispettire la cancelliera è anche il fatto che la svolta di Biden sia pure una contromossa in quella che viene definita vax-diplomacy.
Proponendo di liberalizzare, sia pure a tempo determinato, la produzione dei vaccini, la Casa Bianca cerca cioè di crearsi un capitale politico nel conflitto sistemico con la Cina, lanciata nella «via della seta della salute» con l'esportazione dei suoi Sinovac e Sinopharm in Africa e altrove.
ugur sahin biontech 1
Detto altrimenti, quella di Biden sembra una mossa da soft power, priva di efficacia immediata rispetto al contrasto mondiale della pandemia. Ma rischia di produrre già concreti effetti negativi sul piano imprenditoriale, penalizzando decisioni d'investimento a lunga scadenza.
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