1 - LA SECONDA FASCETTA A TERRA E L'ANDIRIVIENI SUL SUO SUV I MISTERI ANCORA APERTI
Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per “la Repubblica”
angelo onorato
Sabato mattina, intorno alle 10.45, l'architetto Angelo Onorato è arrivato davanti alla caserma abbandonata della vecchia circonvallazione. È rimasto fermo dentro la sua Range Rover una manciata di minuti, poi è andato via. Un quarto d'ora dopo, è tornato. Parcheggiando nello stesso punto. Lì dove sua moglie l'ha trovato. Senza vita. Alle 15.
Le due telecamere all'esame della squadra mobile, diretta da Marco Basile, raccontano l'ultimo mistero attorno alla morte del marito di Francesca Donato, europarlamentare della Dc. Si è suicidato o è stato ammazzato? Il mistero resta fitto.
angelo onorato
Angelo Onorato è andato via perché inizialmente non aveva trovato il coraggio di togliersi la vita? Oppure perché stava discutendo in auto con qualcuno che poi l'ha ucciso?
In questo giallo palermitano, tutte le ipotesi sono ancora aperte. E l'unica possibilità che resta agli investigatori è quella di stringere il cerchio attorno alla Range Rover dell'uomo trovato morto sabato pomeriggio: l'auto era parcheggiata in un angolo "cieco", non c'è nessuna telecamera che riprenda quel punto esatto. Da una parte, la vecchia caserma dei vigili del fuoco. Dall'altra, la nuova circonvallazione, tre metri sopra la strada. […]
il luogo del ritrovamento di angelo onorato
Osservando le registrazioni della prima telecamera sulla porta d'ingresso alla zona cieca, sembra non esserci nessuno accanto al guidatore. Ma i vetri dell'auto sono oscurati, certezze non ce ne sono. E, soprattutto, non si vede se ci sia qualcuno nel sedile posteriore. Bisogna allora cercare un'altra strada per provare ad arrivare a quelli che i vecchi poliziotti della Omicidi chiamano i "dettagli dirimenti", quelli che possono portare alla scelta estrema di un uomo disperato, oppure alla lucida violenza di un assassino.
francesca donato sul luogo del ritrovamento del marito angelo onorato
La moglie e la figlia della vittima hanno raccontato di avere trovato aperta la portiera posteriore, lato guidatore. Gli esperti della Scientifica si sono messi subito al lavoro. In apparenza, si sono trovati sulla scena di un suicidio: un uomo seduto con il capo rivolto in avanti, una fascetta stretta al collo e la camicia sporca del sangue uscito dalla bocca per effetto del soffocamento.
angelo onorato francesca donato
Tutto attorno, nessun segno di reazione a un possibile gesto violento: lo specchietto retrovisore è in posizione, il telefonino nel portaoggetti, persino gli occhiali sono perfettamente sistemati al centro della camicia. Ma in questa vicenda ci sono dettagli che sembrano in un modo e poi sono in un altro. E all'improvviso la storia cambia, l'ipotesi del suicidio diventa presto sospetto di omicidio.
angelo onorato 2
Ecco il primo di questi dettagli tutti da interpretare: la cintura di sicurezza. Onorato ce l'aveva addosso, ma non era agganciata. I poliziotti l'hanno scoperto quando il medico legale ha spostato il cadavere per il primo esame. La cintura non poteva essere agganciata perché, nell'ancoraggio, c'era già una linguetta metallica di quelle che si usano quando non si vuole utilizzare la cintura di sicurezza. Cosa vuol dire? Forse Onorato ha tentato di strangolarsi con la cintura? Oppure, qualcuno ha tentato di strangolarlo, da dietro? Domande su domande. Mentre un secondo dettaglio avanza in questo giallo.
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Fuori dall'auto, la Scientifica ha trovato un'altra fascetta, uguale a quella che Onorato aveva al collo. È di colore bianco, ha uno spessore di due centimetri. L'ennesimo mistero. Forse è caduta dalle mani dell'uomo che stava per togliersi la vita? Gli investigatori ipotizzano che Onorato sia sceso dalla vettura, forse proprio per prendere le fascette che magari aveva nel sedile posteriore (quello dello sportello aperto). L'altra ipotesi, con annessa domanda, riporta allo scenario più inquietante: forse, quella fascetta è caduta all'assassino?
I dettagli di questa storia sono come i gesti che Angelo Onorato ha fatto negli ultimi giorni della sua vita. Gesti in apparenza normali, ma che nascondevano un enorme significato, per lui di paura e disagio (non sappiamo ancora per cosa). Gesti di cui nessuno si è accorto. E, ora, nella Palermo assuefatta a qualsiasi delitto, anche la morte silenziosa di quest'uomo sempre sorridente fa più rumore dei kalashnikov della mafia.
ritrovamento corpo di angelo onorato 3
2 - UN AMICO RIVELA: «ANGELO MI DISSE CHE AVEVA BISOGNO DI UNA PISTOLA»
Estratto dell’articolo di Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera”
Cercava una pistola Angelo Onorato, l’architetto trovato morto con una fascetta al collo […] La cercava da tre settimane. Preoccupato com’era per alcuni affari incerti che ruotavano soprattutto su un’area edificabile nel paese fra Palermo e Punta Raisi.
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Aveva chiesto l’arma a un suo amico, confidando le ansie sulle quali si indaga adesso per capire se il professionista, marito dell’europarlamentare Francesca Donato, voleva difendersi o uccidersi. Un giallo che non può sciogliere l’amico senza nome per la cronaca, nemmeno quando ne parla ai familiari, ignari di una conversazione passata ai raggi X: «Mi disse che gli serviva una pistola. Nulla di più. Hai il porto d’armi?, chiesi. No. Ma sei pazzo? Tutto qui...».
il post di carolina, la figlia di angelo onorato
L’idea di armarsi, di trovare una pistola che Onorato non ha mai avuto fra le mani, inquieta l’avvocato Vincenzo Lo Re, uno dei più quotati penalisti di Palermo scelto da moglie e figli, da sempre amico di famiglia: «Per noi è un dato che, sommato alle preoccupazioni più volte manifestate per risolvere “un problema” a Capaci, “anche in modo bonario”, ci fa pensare ancora di più a un delitto, escludendo l’ipotesi del suicidio».
[…] Da penalista, Lo Re è pronto a puntellare la tesi dell’agguato: «Siamo portati ad escludere che si sia trattato di un suicidio. Per una somma di circostanze. Siamo convinti che la Procura arriverà alle stesse conclusioni».
Auspicio che contrasta con i rilievi della Mobile sulle telecamere della zona.
Con i calcoli al cronometro effettuati sulle auto transitate lungo la strada da dove si raggiunge Capaci, area che evoca l’orrore della strage di 32 anni fa e dove Onorato aveva detto a familiari e collaboratori di dovere andare anche sabato. Sempre per quel terreno ereditato dal padre, un facoltoso costruttore del passato. Area da qualche tempo edificabile. E Onorato progettava di realizzare venticinque appartamenti.
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Superando contrasti dei quali non aveva mai parlato con il penalista, forse in parte noti all’avvocato Fabrizio Macchiarella, il tributarista al quale Onorato aveva affidato la lettera scritta in febbraio, ma a lui consegnata solo giovedì scorso: «Se succede qualcosa falla avere a mia moglie».
Onorato accenna a una vicenda di crediti non incassati, a conseguenti debiti, a contatti con «persone sbagliate», ma non farebbe nomi. «Anche per non coinvolgere moglie e figli...» […]
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