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    “RATZINGER REAZIONARIO? ASSOLUTAMENTE NO... ERA ATTENTISSIMO ALLA SOCIETÀ CHE CAMBIA” – IL CARDINAL ANGELO SCOLA, CHE FU IL REGISTA DELL’ELEZIONE DI BENEDETTO XVI (E ASPIRAVA A DIVENTARNE IL SUCCESSORE) PARLA A “OGGI”: “LE DIMISSIONI? SI TRATTÒ DI UNA SERIE DI CAUSE COMPLESSE, ANCHE VATILEAKS E LA PEDOFILI, RIASSUNTE NELLA FRASE ‘NON HO PIÙ LE FORZE’. PREVALSE LA SUA UMILTÀ” – “HA SEMPRE AVUTO MOLTE OPPOSIZIONI IN GERMANIA, PERCHÉ…”


     
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    Anticipazione da “Oggi”

     

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    Il cardinale Angelo Scola, ex arcivescovo di Milano e grande regista dell’elezione al soglio pontificio di Joseph Ratzinger, racconta il Papa emerito su OGGI, in edicola domani, e dice la sua su quel conclave e sulle definizioni date del Pontefice dopo la sua morte. A partire da “pastore tedesco”: «È un’invenzione della stampa tedesca. Ratzinger ha sempre avuto molte opposizioni in Germania, perché la sua teologia era molto innovativa e però ancorata alla tradizione. Ma chi lo ha conosciuto sa che era tutt’altro che rigido».

     

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    Reazionario? «Assolutamente no… era attentissimo alla società che cambia».

     

    E a questo proposito, Scola dice che Ratzinger «ha lasciato le chiavi fondamentali per affrontare questa fase del cristianesimo: la fase in cui la secolarizzazione è finita, ma la scristianizzazione no… Oggi la molla è la ricerca del piacere... Si è persa la centralità di Cristo, la possibilità dell’incontro personale con lui. Ratzinger ha detto con grande chiarezza che l’Europa sta perdendo la fede cristiana».

     

    COPERTINA OGGI - 26 GENNAIO - 2 FEBBRAIO 2023 COPERTINA OGGI - 26 GENNAIO - 2 FEBBRAIO 2023

    Della sua elezione Scola rivendica di essere stato uno dei grandi elettori e spiega: «Su quel Conclave si leggono ancora oggi numeri, sulle votazioni, completamente sbagliati. Ratzinger si impose immediatamente come l’unico candidato possibile».

     

    Fu contento di essere stato eletto? «No. Disse che quando cominciò a capire che gli stava cadendo “una ghigliottina sul collo” fu preso dallo spavento. E dopo l’elezione chiese a tutti noi cardinali di fermarci un’altra notte in Conclave per poter stare ancora tutti insieme per una messa».

     

    E sulle sue clamorose dimissioni dice: «Si trattò di una serie di cause complesse, anche Vatileaks e la pedofilia, riassunte nella sua frase “non ho più le forze”. Prevalse, in quel momento, la sua umiltà».

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