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Luke Taylor aveva 17 anni e una vita davanti. Era un bravo studente, aveva tanti amici, una famiglia che lo amava e non aveva mai mostrato segni di depressione. Era sempre felice, e quando dopo la tragedia sono state avviate le indagini neanche la polizia e la scuola sono riusciti a trovare una sola prova che il ragazzo avesse mai pensato di togliersi la vita. L’unica certezza è che lo scorso 5 maggio la nonna lo ha trovato morto: si era impiccato poche ore dopo la sua festa di compleanno dopo essere stato rimproverato dalla madre per i danni creati nella loro casa di Stockport, in Gran Bretagna.
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Luke aveva invitato alcuni amici, ma la festa era degenerata. Qualcuno dei ragazzi aveva provocato un danno al soffitto e tutta la casa, dopo il party, appariva devastata. Quando la madre è tornata dopo essere andata al cinema ha rimproverato Luke, che si era offerto di ripagare parte dei danni e di ripulire casa. Ventiquattro ore dopo il ragazzo è stato trovato morto davanti alla sua camera da letto.
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La polizia ha parlato con gli amici che avevano partecipato alla festa e hanno esaminato il telefono cellulare di Luke e i suoi profili social, ma non hanno trovato alcun indizio sul perché si fosse tolto la vita.
Sua madre Caroline, impiegata in un ospedale, ha detto durante un’udienza per la morte del figlio: «Gli abbiamo permesso di fare una festa con una ventina di amici. Quando il party è iniziato, siamo andati al cinema per lasciarli soli, ma quando siamo tornati a casa alle 22.15 la casa era un po' un casino. Ho avuto una conversazione il giorno seguente con Luke sul pasticcio che i suoi amici avevano combinato e lui l'ha presa bene: si è scusato per il disordine, mi ha aiutato a ripulire e ha pagato parte dei danni. Sembrava normale. Il soffitto era danneggiato, ma lui non sapeva chi fosse stato».
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«Quel giorno avremmo dovuto andare a pranzo fuori - ha continuato Caroline - ma lui non si sentiva in piena forma e siamo rimasti a casa. Abbiamo ordinato il pranzo e abbiamo guardato la tv. Poi siamo andati a letto. L’indomani io sono andata al lavoro e lui era ancora a letto. Gli ho mandato un messaggio per sapere se era sveglio e se era tutto ok e lui mi ha risposto di sì. Verso mezzogiorno è stato trovato morto dalla nonna. La morte di Luke è stata uno shock terribile per me, suo padre e il resto della famiglia.
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Non pensavamo che fosse depresso, pensavamo avesse una vita stabile, aveva progetti per il futuro. Mi sono torturata pensando che qualcosa fosse andato storto durante la festa, ma nessuno dei ragazzi con cui abbiamo parlato ci ha detto nulla di sospetto. Non capiamo perché lo abbia fatto. La sua famiglia lo amava moltissimo, vorrei poter capire cosa è successo quel giorno. Non era impulsivo, non aveva malattie mentali e non vedeva l'ora di andare in vacanza in Spagna con i nonni e il fratello minore. Era un ragazzo molto positivo e non aveva preoccupazioni per la scuola».
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Nelle conclusioni il coroner di Stockport Alison Mutch ha scritto: «Non c'è nulla che suggerisca che qualcosa di particolare sia accaduto quella domenica. La polizia ha condotto ampie indagini e non vi sono circostanze sospette o prove del coinvolgimento di terzi. Non posso essere sicuro che intendesse togliersi la vita». Dopo la morte di Luke, la sua famiglia ha raccolto 1.000 sterline per PAPYRUS, l'ente benefico nazionale per la prevenzione del suicidio in giovane età.
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