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    STREMATI DALLA POMPA - RISPETTO A MAGGIO DELLO SCORSO ANNO LA BENZINA COSTA IL 16,3% IN PIÙ, MENTRE IL GASOLIO È CRESCIUTO DEL +15,3% - DODICI MESI FA UN BARILE QUOTAVA SUI 30 DOLLARI MENTRE, OGGI VALE PIÙ DEL DOPPIO: 68 DOLLARI - A INCIDERE SUI PREZZI ALLA POMPA È IL PESO DELLE IMPOSTE: OGGI SU UN LITRO DI BENZINA, OGNI AUTOMOBILISTA PAGA IL 64% DI TASSE (IL 60,7% SUL GASOLIO) - QUESTO RINCARO AVRA’ EFFETTI DIRETTI, COME…


     
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    Sandra Riccio per "la Stampa"

     

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    La corsa del greggio sta mostrando i propri effetti sul portafoglio delle famiglie. L' allarme arriva dalle associazioni di consumatori che hanno misurato l' andamento degli ultimi dodici mesi: «Rispetto a maggio dello scorso anno la benzina costa il 16,3% in più, mentre il gasolio è cresciuto del +15,3% - spiega il presidente Carlo Rienzi - Questo significa che per un pieno di benzina ad un' auto di media cilindrata un automobilista spende oggi 11,1 euro in più rispetto a maggio del 2020, 9,6 euro in più per il gasolio».

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    Dodici mesi fa il barile quotava sui 30 dollari mentre, oggi vale più del doppio con il Brent intorno a quota 68 dollari. La corsa di benzina e gasolio alla pompa si traduce in una maggiore spesa su base annua, solo per i rifornimenti di carburante, che ammonta a 266 euro in più a famiglia, con una stangata complessiva da 6,5 miliardi di euro. Lo afferma Assoutenti, commentando i rincari.

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    «Agli effetti diretti della corsa dei carburanti occorre poi aggiungere quelli indiretti: l' aumento del listino prezzi di benzina e gasolio alla pompa determina rincari a cascata sulle vendite al dettaglio a causa dei maggiori costi di trasporto, come certificato dall' Istat nell' ultimo dato sull' inflazione, in forte crescita proprio come conseguenza dell' aumento dei beni energetici - prosegue Rienzi - Il rischio dunque è quello di una maxi stangata per le tasche dei consumatori, in tutti i settori».

     

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    Più che le quotazioni del barile, però, a incidere sui prezzi alla pompa è il peso delle imposte. «Chiediamo al Governo Draghi di intervenire sull' abnorme tassazione che vige sui carburanti, perché è intollerabile che oggi su un litro di benzina ogni automobilista paghi quasi il 64% di tasse (il 60,7% sul gasolio) a causa di Iva e accise che nessun Governo ha mai avuto il coraggio né di tagliare, né di sterilizzare quando si verificano forti rialzi delle quotazioni» aggiunge il presidente di Assoutenti, Fulvio Truzzi.

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