GIUSEPPE PELLEGRIN
Enrico Fierro per “la Repubblica”
Morire da soli nonostante quattromila amici. È il paradosso di questo mondo che non si tocca che si chiama Facebook. Giuseppe Pellegrin, 56 anni, coordinatore della Liga Veneta a Galliera, paesino a nord di Padova, lunedì notte ha annunciato a tutti l' intenzione di farla finita: «Arrivi a un punto della vita in cui ti chiedi se restare o no, io non resto ».
Ultimo di una serie di messaggi disperati dopo la morte della madre risalente a qualche ora prima. Ma dall' ora in cui è stato pubblicato il post (0.07) a quella del ritrovamento (9.28), nessuno ha mosso un dito. Non un messaggio, una telefonata, una visita. Giuseppe Pellegrin ha gridato il suo dolore convinto di farsi sentire da migliaia di persone ma il popolo dei "mi piace" e delle condivisioni non ha capito il dramma che stava vivendo. Eppure era un personaggio di quel mondo. "Aquila solitaria", lo chiamavano.
GIUSEPPE PELLEGRIN
Dopo aver gestito un' impresa che operava nel settore elettrico e un centro estetico senza troppa fortuna, aveva creato una scuola di equitazione all' americana, la "Navacho' s farm" di Galliera. Cavalli che trottano liberi, atmosfera dei nativi americani ma anche ippoterapia per ragazzi disabili.
Su Facebook lo acclamavano ogni volta che postava una foto o un proverbio Sioux e questo aveva contribuito a fare da moltiplicatore della sua fama e di conseguenza anche delle sue conoscenze. Tutte drammaticamente virtuali, purtroppo. Già il 4 agosto scorso Giuseppe Pellegrin scriveva: «Sto morendo di te... ma è giusto che adesso tu sappia che ti accompagnerò nel tuo volo perché un' aquila vola con le aquile...».
GIUSEPPE PELLEGRIN
Un messaggio chiaro, riferito alla malattia che stava divorando la madre Luigina Beghin. Si arriva quindi alla giornata di lunedì, la vigilia di Ferragosto, con l' anziana di 78 anni che stremata chiude gli occhi per sempre intorno a mezzogiorno. E lui si affida ancora una volta al mondo virtuale. Dalle 20 a mezzanotte scrive sei post. Tutti guardavano, Giuseppe, ma nessuno lo vedeva veramente.
GIUSEPPE PELLEGRIN