Simona Rossitto per www.ilsole24ore.com
BENEDETTO LEVI AD ILIAD
Si riaccende la conflittualità tra gli operatori di tlc. L'ultimo entrato nel mercato italiano del mobile, il gruppo Iliad, secondo quanto risulta a Radiocor, ha fatto ricorso al Tribunale civile di Milano chiedendo a Vodafone Italia circa 500 milioni di danni per presunte condotte illecite avvenute nel periodo luglio-settembre del 2018.
Due gli ordini di recriminazione: secondo l'operatore guidato da Benedetto Levi, Vodafone avrebbe evaso con ritardo le richieste di portabilità del numero che, secondo la legge, vanno esaudite entro tre giorni. Iliad denuncia tempi talvolta di varie settimane, impiegati da Vodafone per soddisfare le richieste, e lamenta il fatto che i clienti imputino poi alla stessa Iliad la causa del ritardo. Con i conseguenti danni patrimoniali e di immagine che ne derivano per la società.
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Il tema dei ritardi nella portabilità
Con lo sbarco di Iliad sul mercato italiano, dalle numerose richieste di migrazione verso il nuovo operatore che le altre società non riuscivano a soddisfare era nato un problema, tanto che era intervenuta l'Agcom con l'apertura di un tavolo ad hoc a fine agosto 2018 per gestire il caso. Oltre alla condotta dei ritardi nella portabilità, Iliad denuncia ora al giudice civile anche comunicazioni ingannevoli da parte di Vodafone dirette a pubblicizzare alcune offerte dirette soprattutto ai clienti Iliad.
In questi casi Iliad punta il dito sulla scarsa trasparenza dei processi di winback, ovvero dei tentativi di Vodafone di riprendere i clienti passati al nuovo operatore. Il problema della trasparenza del winback da parte degli operatori, è approdato nei mesi scorsi, su esposto di Iliad, anche sul tavolo dell'Antitrust che ha aperto un procedimento a proposito.
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Quella di Iliad al tribunale di Milano, replica Vodafone in una posizione ufficiale «è una iniziativa totalmente strumentale nel merito e priva di ogni fondamento. Siamo sereni sulla correttezza del nostro operato che difenderemo nelle sedi opportune». In tema di pubblicità ingannevole erano state Tim e Vodafone a denunciare il nuovo arrivato al Gran Giuri della pubblicità che aveva dato ragione ai due operatori. Ora è Iliad ad affilare le armi e ricorrere al giudice civile: dall'insieme delle condotte denunciate, conteggiati anche il danno all'immagine, deriva la richiesta di risarcimento danni da circa 500 milioni di euro.
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