Ecco in esclusiva un’anteprima dell’intervista di Giancarlo Dotto al presidente del Coni Giovanni Malagò che andrà in onda stasera alle ore 21 su “San Marino Tv”, Sky ch. 520 – Tivùsat ch.73
giovanni malago
“Mi commuovo quando penso a Marina. Al nostro ultimo Natale passato insieme. All’inizio diffidava di me, era prevenuta, pensava fossi un borghese pariolino, poi ci siamo conosciuti e da allora solo stima e affetto…Sto per diventare nonno. Se sono pronto? Sì, sono già nonno di Apollo, il cane di mia figlia.
“…Quando ho regalato un bilanciere di 140 chili a Sofia Goggia. Ragazza estroversa, intelligente, imprevedibile, può diventare la Federica Pellegrini delle nevi…”.
lucrezia lante della rovere giovanni malago
“La non qualificazione ai mondiali? Dispiacere e delusione. Si poteva fare di più. E’ mancata la consulenza tecnica di Marcello Lippi. L’assenza dell’Italia ai mondiali è un grande dispiacere anche per gli organizzatori, sponsor e industriali russi”.
“Il nuovo presidente federale del calcio dovrà mettere d’accordo tutte del componenti del calcio. Al momento non ci sono assolutamente le condizioni per questo. Non capisco come non ci si renda conto che quella del commissario oggi è una soluzione che sta nella realtà delle cose...Tavecchio? Non vedo perché dovrebbe avercela con me. Se ce l’ha, sbaglia. Io sono stato impeccabile”.
giovanni malago
“La bocciatura di Roma olimpica? Una follia incomprensibile. Roma fu stravolta in positivo dalle Olimpiadi del ’60. Ho un ottimo sistema nervoso, ho imparato ad accettare le sconfitte, ma in questo caso sono stato malissimo, non ci ho dormito la notte, ho dovuto aiutarmi con dei farmaci per dormire. E mi svegliavo la notte pensando: non è possibile!”
“Quando giro per Roma vedo poco amore per questa città. Soffro in modo micidiale per questo, divento pazzo. Io sono un esteta che raccoglie le sigarette da terra. Questo disastro è un combinato di cause, tra il disamore per la città e i servizi che non funzionano. Si torna sempre lì. Torino dopo le Olimpiadi e Milano dopo l’Expo hanno cavalcato un successo enorme e si sono proiettate verso dimensioni prima inimmaginabili
dario argento giovanni malago
“Alla fine del secondo mandato nel 2020, escludo di entrare in politica. Il sindaco o il presidente della Roma? Non escludo di fare qualcosa che mi appassioni. La Roma? Per come la vedo io, mi sembra già miracolistico che con l’autofinanziamento e il fairplay questa squadra arrivi in Champions e seconda in campionato. Totti? E’ sicuro che si divertiva di più in campo. E’ un passaggio della sua vita che sta portando avanti con molta onestà e serenamente.
“Ho comprato con i miei soldi i mobili del mio ufficio qui al Coni. E’ una stanza dove passo molte ore, non potevo immaginare di convivere con quelle sedie di velluto liso, lampadari Luigi XV, acquasantiere, tavoli in legno massello. Quando andrò via me li porterò con me”.
giovanni malago 23 mezzelani gmt
“Il mio padre spirituale? Don Andrea, sacerdote amico con cui mi confronto su ogni tema”.
“Il Var va calibrato senz’altro ma non c’è dubbio che i vantaggi sono molto superiori agli svantaggi”.
“Le donne della mia vita? Le mie 2 figlie gemelle su tutte e mia madre, mia sorella. Per il resto sono atipico. Mi sono sposato giovanissimo. La mia ex moglie è come una sorella, Lucrezia, madre delle mie figlie è come un’altra figlia, ho attualmente una compagna ma vivo da solo da 30 anni e le due gemelle quando ci sono…Dormo da solo? No, insieme ai miei cani”.
vittoria malago col papa giovanni e la mamma lurezia lante della rovere
“Trasgressioni? Non le dico in pubblico. In un secondo si sbriciolerebbe il lavoro di una vita. Anzi, una te la dico: il tatuaggio che mi sono fatto qui al braccio dopo il dolore straziante della morte di Mu, il mio cane”. “Di una donna mi conquista che capisca bene come sono fatto e cosa cerco, che non anteponga le sue esigenze personali. A quel punto do il meglio di me. La prima cosa che guardo in una donna sono le scarpe. E poi le gambe, le caviglie, i polpacci”.
giovanni malago saluta marina ripa di meana
“Sono mezzo sangue cubano da parte di madre, che ha passato gli 80 anni e sembra una bambina. Sono andato a Cuba per la prima volta alle nozze d’oro dei miei, dieci anni fa, dieci giorni, la festa nella stessa chiesa con gli stessi invitati ancora in vita del loro matrimonio. Mi sono sempre sentito un po’ cubano. Affinità varie con quella terra, incluso l’amore per lo sport. La sera dopo cena per staccare e accompagnarmi al sonno fumo un sigaro cubano senza aspirarlo, accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso rigorosamente italiano e delle bollicine rigorosamente italiane…”.
giovanni malago (2)