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    ANTONIA VIVE A NOCERA INFERIORE, HA 54 ANNI, DUE FIGLI, UN PASSATO DA MANAGER IN UNA CASA FARMACEUTICA MA ORA FA LA MISTRESS: “I MIEI ‘SCHIAVI’ SONO UOMINI POTENTI CHE VOGLIONO ESSERE DERESPONSABILIZZATI. TUTTI MI CHIEDONO E’ DI ESSERE SODOMIZZATI CON LO STRAP-ON”


     
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    Alberto Dandolo per Dagospia

    il sadomaso fa bene alla coppia il sadomaso fa bene alla coppia

     

    Che Selvaggia Lucarelli possa essere il sogno erotico di un nutrito gruppo di nostri connazionali è un dato di fatto. Cosi' come è pacifico che ispiri desideri porcini e inconfessabili a quei pochi eterosessuali presenti sulla Penisola.

     

    Ma quello che è accaduto ieri a “Stanza Selvaggia”, il programma di M2o Radio condotto dalla Lucarelli e da Fabio De Vivo, supera ogni più ottimistica previsione su quello che è l'universo di curiosità “erotico-giornalistiche” della milf più controversa de'noantri.

     

    Ebbene si! Se la più grande trasgressione di Selvaggia è stata negli ultimi tempi rappresentata da alcuni suoi post al vetriolo su Belin Belen, c'è da dire che ieri ha superato se stessa , regalandoci grandi soddisfazioni e aprendoci nuovi, inaspettati scenari...

     

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    In una interessante e surreale intervista, la Lucarelli si è relazionata infatti per la prima volta al complesso mondo del BDSM, fatto di mistress, schiavi e pratiche sadomaso estreme. Ha intervistato Antonia, una “padrona” per caso , che le ha fatto scoprire un universo di piaceri legati alla sottomissione e al dolore corporale fino a quel momento a lei (pare) ignoti.

     

    Antonia non è una donna qualunque. E' pluri-laureata, ha 54 anni, due figli e un passato da manager in una delle più importanti case farmaceutiche internazionali. Si è avvicinata al mondo del BDSM quasi per caso e di certo animata da un concreto bisogno economico causato dalla crisi.

     

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    Antonia opera a Nocera Inferiore e tra i suoi clienti vi è la creme “caramel” dell'imprenditoria e della polita campana. Si dice anche che uno dei più famosi esponenti del centro-destra napoletano sia un suo schiavo. A lei si sottomettono amministratori delegati di banche, proprietari d'azienda e decorati accademici. Ma anche rappresentati dell'arma, i vertici dei vigili del fuoco e professionisti dalle impeccabili e immacolate vite.

     

    “A spingere un uomo alle pratiche BDSM non è una finalità sessuale tout court. Lo schiavo vero è di solito un signore dalle grandi risorse economiche e che nel suo quotidiano ha enormi responsabilità professionali. I mie “schiavi” sono uomini potenti. Ed è proprio il loro potere ordinario a fargli nascere il bisogno di neutralizzarlo attraverso “giochi” estremi in cui vivono un processo di “de-responsabilizzazione” - dice Antonia.

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    “Il loro divenire miei succubi li libera dal fardello del loro ruolo sociale. Li avvicina alla natura delle loro libertà individuali. Li evolve da ogni forma di sovrastruttura culturale, avvicinandoli a se stessi”. E continua: “Tutti i miei schiavi la prima cosa che mi chiedono è lo strap-on. Vogliono tutti e indistintamente essere sodomizzati. La sodomia è per loro l'avvio del processo di sottomissione e che anticipa altre e più evolute forme di schiavizzazione. Tra queste vi è il processo di “animalizzazione” che si distingue in tre filoni: ponizzazione (uomini che diventano pony); canizzazione (uomini che si trasformano in cani) e felinizzazione (uomini-felini).

     

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    I loro piacere è vivere sotto ma mia potente guida un percorso di “transizione” da uomo ad animale. Io insegno loro all'occorrenza ad abbaiare, nitrire, miagolare...metto muserule, guinzagli, selle...dò loro addirittura cibo per animali. E poi loro vogliono tutti una coda finta. Che io gli infilo nel culo! Ci sono code di tutti i tipi, colori e forme. Quelle che vanno per la maggiore sono quelle equine. Ma da qualche mese metto anche code di marmotta. Sto infatti sperimentando la “marmottizzazione””

     

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    Antonia è un fiume in piena: “ poi c'è la “femminlizzazione”. Sono gli uomini che io devo trasformare in donne. Sotto i miei comandi si truccano, si vestono e addirittura si mettono protesi di plastica a forma di seni e vagine. Alcuni restano vestiti in casa e altri invece amano venire a cena con me e farsi osservare da tutti. Ho un cliente che ama travestirsi da bambola di ceramica. Una volta agghindatosi si mette immobile e muto al centro del letto e sta lì per almeno due ore.

     

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    Poi ci sono le pratiche del pissing e dello scat, che io non amo particolarmente. Ho rifiutato anche una richiesta estrema. C'era un noto professionista salernitano che mi avrebbe dato 3 mila euro per infilarlo 3 giorni e 3 notti di fila in un cassonetto della spazzatura chiuso ermeticamente e con un solo foro per far passare l'aria. Voleva che gli gettassi all'interno ogni tipo di rifiuto organico. Lui non avrebbe né mangiato ne' bevuto acqua ( solo la mia e la sua urina) per tutto il tempo . Io non avrei dovuto liberarlo anche se me lo avesse chiesto con veemenza. Non ho accettato. Questo signore non era un vero schiavo...era solo una persona alla ricerca di una complice per autodistruggersi.”

     

    E poi Antonia conclude: “Ma quello che io più amo è il bacio BDSM, ossia lo sputo. Nelle pratiche sadomaso sputare in bocca al tuo schiavo equivale a baciarlo. Questo scambio di liquidi non nascondo che spesso mi porta al raggiungimento dell'orgasmo fisico”.

     

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