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    'ANVEDI COME SBROCCA NANDO - LO SFOGO DI ALONSO IN DIRETTA CONTRO LA HONDA: “MOTORE DA SERIE B” - IL MANAGER BRIATORE NON ESCLUDE IL DIVORZIO DALLA McLAREN, IL FUTURO POTREBBE ESSERE SULLA RED BULL TARGATA FERRARI


     
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    Stefano Mancini per “la Stampa”

     

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    La pazienza ha un limite, e nel caso di Fernando Alonso la soglia è piuttosto bassa. In Ferrari ricordano ancora quel «geni» o «scemi» che indirizzò alla squadra durante una qualifica, ma stavolta i motivi di frustrazione sono ben più grandi: un pilota di razza, due volte campione del mondo, non può tollerare di essere superato da chiunque in rettilineo, anche se i 35 milioni di ingaggio dovrebbero coprire le amarezze.

     

    Difficile, però, rimarginare la ferita che si è aperta ieri, un’offesa urlata in mondovisione da Alonso al motore della Honda, sul circuito della Honda, presenti i vertici della Honda, che avevano comprato il biglietto della gara a 18 mila tra dipendenti e sponsor: «Gp2, motore di Gp2!». La Gp2 è la serie B della Formula 1, quindi il senso è: avete costruito un motore di serie B. 
     

    Come Prost nel 1991

    La vicenda ricorda un episodio del passato: nel 1991 Alain Prost si era lasciato scappare che la Ferrari «si guida come un camion» ed era stato licenziato. Che succederà ad Alonso? In serata non sono arrivate sue scuse, ma l’impegno a voler rispettare i tre anni di contratto e a concludere la carriera in McLaren (concetti già espressi ai tempi della Ferrari). Vari indizi fanno pensare il contrario. Per esempio, le parole di Flavio Briatore, suo manager: «Se non ha garanzie di una monoposto competitiva, Fernando a fine 2016 se ne andrà».

     

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    Secondo indiscrezioni, il divorzio potrebbe consumarsi prima e gli accostamenti alla Gp2 sveltirebbero la pratica. Ecco il motivo per cui il compagno di squadra Jenson Button, che aveva in tasca il messaggio d’addio da leggere nel fine settimana giapponese, è stato invitato a restare. Al suo fianco sarebbe promosso Kevin Magnussen. L’obiettivo di Alonso è la Red Bull, in cerca di un motore più potente.

     

    La Mercedes si è tirata fuori: «Non ci è piaciuto il loro approccio - spiega Niki Lauda - con noi la trattativa è finita». Rimane la Ferrari, che ha ammesso i contatti e ha dimostrato di essere competitiva. Lo spagnolo tornerebbe in contatto con il suo ex team, con cui non si era lasciato tanto bene. Ma è sempre meglio che guidare una Gp2. 
    [s. man.]

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