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    TIM COOK SI PIEGA A PECHINO - APPLE HA RIMOSSO DAL SUO STORE IN CINA L'APP DI NOTIZIE YAHOO FINANCE - VI SI POTEVANO TROVARE ARTICOLI DEI MEDIA STRANIERI, COMPRESI QUELLI BANDITI DA PECHINO, COME BLOOMBERG E REUTERS - XI JINPING STA INTENSIFICANDO LA CENSURA SUI CONTENUTI STRANIERI A 360 GRADI: NELLE ULTIME SETTIMANE, ALMENO ALTRE NOVE APPLICAZIONI SONO STATE MISTERIOSAMENTE SCOMPARSE...


     
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    Dagotraduzione da The Telegraph

     

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    Gli utenti cinesi di Internet hanno perso una delle ultime vie di accesso alle notizie: l'app Yahoo Finance è scomparsa dall’Apple Store proprio mentre il Partito Comunista sta intensificando la censura sulle informazioni dall'estero.

     

    L'app Yahoo ripubblica notizie da media stranieri, tra cui anche testate bloccate in Cina come Bloomberg o Reuters, e i dati del mercato azionario. In questo modo gli utenti sono riusciti ad aggirare i divieti di censura ufficiali, il che deve aver attirato l’ira delle autorità cinesi.

     

    yahoo yahoo

    La repressione di Pechino sui contenuti stranieri e l'influenza in Cina ha colpito tutto, dai programmi delle scuole private alle canzoni dei bar karaoke. I censori del governo cinese hanno sempre controllato strettamente le notizie e le informazioni, bloccando l'accesso a siti Web di media stranieri e reti di social media, come BBC, New York Times, Facebook, Google e Twitter.

     

    «Di recente Apple ha rimosso molte app su richiesta delle autorità cinesi», ha detto Benjamin Ismail, direttore del progetto presso Apple Censorship, un'organizzazione che tiene traccia di quali app sono disponibili e dove.

     

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    «Ma rispettare gli ordini dei governi è diverso dal rispettare la legge, specialmente in Cina, dove le autorità ricorrono spesso a mezzi extralegali per imbavagliare la stampa, i blogger, gli attivisti o qualsiasi voce di dissenso».

     

    Non è chiaro chi abbia rimosso l’appp, se Yahoo o Apple. Yahoo non ha risposto a una richiesta di commento, mentre Apple non ha commentato.

     

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    Prima che l’app Yahoo scomparisse, Bloomberg aveva pubblicato un articolo sulla repressione della Cina nei confronti dell’industria tecnologica.

     

    Il pezzo spiegava in dettaglio come Apple fosse riuscita finora a rimanere in amicizia con Pechino, anche rimuovendo le app mobili su richiesta delle autorità.

     

    Nelle ultime settimane, almeno altre nove app che offrono agli utenti materiale religioso – testi, preghiere, interpretazioni e podcast – sono state rimosse dall'app store di Apple nella Cina continentale.

     

    Tra le app interessate ci sono Quran Majeed, Olive Tree Bible, Holy Bible King James e il Regno dei Testimoni di Geova. Il Quran Majeed è popolare tra milioni di musulmani in tutto il mondo e, secondo quanto riferito, è stato vietato a causa di "contenuti illegali". Il suo sviluppatore, Pakistan Data Management Services, non ha risposto a una richiesta di commento.

     

    REPRESSIONE CINESE IN TIBET REPRESSIONE CINESE IN TIBET

    Olive Tree Bible ha spiegato che durante una revisione era stato chiesto di «fornire un permesso» che dimostrasse che era autorizzato a distribuire l’app nella Cina continentale.  La società ha scelto di rimuovere l'app, e sta lavorando per ottenere le approvazioni necessarie. Impossibile raggiungere gli sviluppatori elencati per le altre app religiose.

     

    «Questa casualità è in realtà una strategia... della censura delle autorità cinesi», ha affermato Ismail. «Questa linea rossa è in costante movimento e ogni giorno puoi scoprire di aver attraversato la linea senza rendertene conto».

     

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    Anche una manciata di giochi per cellulari a tema natalizio sono stati rimossi dall'app store cinese di Apple.

     

    Il Partito Comunista, ufficialmente ateo, ha condotto una campagna contro la religione, abbattendo croci, chiudendo moschee e imponendo che le immagini del leader Xi Jinping vengano esposte nei templi buddisti e nelle chiese cristiane.

     

    Il Telegraph ha verificato in modo indipendente che queste app non sono più disponibili per gli utenti Apple nella Cina continentale.

     

    xi jinping propaganda su internet xi jinping propaganda su internet

    La scorsa settimana, il servizio di networking professionale LinkedIn ha dichiarato che avrebbe chiuso la versione del suo sito disponibile in Cina poiché «stava affrontando un ambiente operativo significativamente più impegnativo e maggiori requisiti di conformità in Cina».

     

    LinkedIn, di proprietà di Microsoft, è stato uno degli ultimi social network stranieri ad aver operato apertamente in Cina. Recentemente è stata criticata per aver censurato alcuni profili, tra cui quelli di giornalisti del Telegraph, per contenuti considerati proibiti dalle autorità cinesi.

    Xi Jinping Xi Jinping

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