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    ARABIA REPRESSA – L’ITALIA STA DIVENTANDO UN CASO INTERNAZIONALE PER L’EXPORT DI ARMAMENTI AI SAUDITI: INDAGATI I VERTICI DI “RWM ITALIA”, LA DITTA AUTORIZZATA DAL GOVERNO A VENDERE BOMBE A RIAD, E QUELLI DELL’AUTORITÀ CHE HA DATO L’OK ALLE ESPORTAZIONI - COME MAI I FUNZIONARI ITALIANI NON HANNO TENUTO IN CONSIDERAZIONE I RAPPORTI SULLA GUERRA IN YEMEN? DAL 2014 AL 2016, DURANTE IL GOVERNO RENZI, L’EXPORT DI ARMI È SESTUPLICATO…    


     
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    Raphael Zanotti per "La Stampa"

     

    bombe rwm in yemen 2 bombe rwm in yemen 2

    Quando parliamo delle armi che l' Italia ha venduto all' Arabia Saudita durante il governo Renzi riportiamo cifre, citiamo report, mostriamo grafici. Ma la morte non è mai una somma aritmetica. Alle 3 del mattino dell' 8 ottobre 2016 la famiglia Al Ahdal stava dormendo nella sua abitazione a Deir Al-Hajari, piccola cittadina nello Yemen nord occidentale, quando una bomba sganciata da un caccia dell' aviazione saudita ha raso al suolo la loro casa.

     

    guerra yemen guerra yemen

    Husni, sua moglie Qaboul - incinta al quinto mese - e i figli Taqia, Fatima, Sarah e Mohammed sono morti nel sonno, dilaniati da un ordigno venduto all' Arabia Saudita. Tra i calcinacci e i giochi dei bambini sono stati trovati i resti di una bomba MK80. Il sistema di guida intelligente non ha saputo distinguere la casa degli Al Ahdal dal checkpoint militare che distava 300 metri dalla loro camera da letto.

     

    bombe rwm in yemen bombe rwm in yemen

    Un anello di sospensione, componente bellico necessario per caricare la bomba sull' aereo, riportava la sigla della Rwm Italia, la ditta autorizzata dal nostro governo a vendere a Riad ventimila bombe al prezzo di 411 milioni di euro. Da pochi giorni, per quelle morti, sono indagati i vertici della Rwm Italia e dell' Uama, l' autorità italiana che concede le autorizzazioni all' export di armamenti. È la prima volta che accade. Tanto che l' Italia è diventata un caso internazionale.

     

    uama uama

    L' indagine è condotta dalla procura di Roma ed è stata avviata grazie all' enorme lavoro di denuncia portato avanti da tre organizzazioni: la Rete italiana Pace e Disarmo, il centro europeo per i diritti costituzionali e umani Ecchr di Berlino e la Ong yemenita Mwatana che nell' aprile del 2018 avevano presentato un esposto lamentando la violazione delle norme italiane e internazionali nella vendita di armi ai sauditi.

     

    manifestazione contro l'export di armi ai sauditi manifestazione contro l'export di armi ai sauditi

    Inizialmente la procura aveva chiesto l' archiviazione nonostante avesse accertato che l' anello di sospensione era stato esportato nel novembre 2015. Il gip di Roma, tuttavia, ha rigettato l' archiviazione e ha disposto altri sei mesi di indagine per accertare le eventuali responsabilità italiane e della Rwm.

     

    mohammed bin salman e matteo renzi il murale a roma mohammed bin salman e matteo renzi il murale a roma

    L' Uama poteva non sapere che uso avrebbe fatto l' Arabia Saudita delle armi che le venivano vendute? Come mai i funzionari italiani non hanno tenuto in considerazione i rapporti sulla guerra in Yemen, che già all' epoca segnalavano la possibile commissione di crimini di guerra da parte della coalizione saudita? C' è un passaggio fondamentale nell' ordinanza del giudice di Roma, che forse spiega più di mille parole come si è giunti a questo punto.

     

    matteo renzi mohammed bin salman matteo renzi mohammed bin salman

    L' Uama, nel 2016, ha autorizzato la più grande commessa di bombe che il nostro Paese abbia mai avuto, sostenendo che si trattava di un' operazione «in linea con la legislazione nazionale e internazionale, in grado di generare un positivo indotto sul piano economico e sociale per l' Italia».

     

    Scrive il giudice: «Il pur doveroso, imprescindibile impegno dello Stato per salvaguardare i livelli occupazionali non può, nemmeno in astratto, giustificare una consapevole, deliberata violazione di norme che vietino l' esportazione di armi verso Paesi responsabili di gravi crimini di guerra e contro le popolazioni civili».

     

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    È l' annientamento di uno dei meccanismi più perversi dell' industria bellica in generale: il mantenimento dei posti di lavoro o il doveroso sviluppo di un settore industriale strategico da parte di uno Stato non può in alcun modo giustificare la violazione dei diritti umani.

     

    L' indagine riguarda la Rwm e l' Uama, ma non possiamo chiudere gli occhi. Se tra il 2014 e il 2016, durante il governo Renzi, l' export delle armi italiane è sestuplicato, questo non può dipendere da funzionari o dalle abilità produttive di un attore privato.

    rwm italia rwm italia

     

    L' industria bellica non può prescindere dalle indicazioni in politica estera provenienti dal governo. E di tutto questo, forse, un giorno, dovremo rispondere alla famiglia Al Ahdal.

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