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    FISCHI AD MINCHIAM - ARBITRO SU RICHIESTA DEGLI ALLENATORI FERMA LA PARTITA SUL 31-0 E MANDA TUTTI SOTTO LA DOCCIA CON 10 MINUTI DI ANTICIPO: SOSPESO - L’ASSOCIAZIONE DEI FISCHIETTI: "HA SBAGLIATO, RIPASSI IL REGOLAMENTO"


     
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    GIOVANISSIMI ARBITRO SOSPESO GIOVANISSIMI ARBITRO SOSPESO

    Franco Giubilei per “la Stampa”

     

    Che fra le due squadre di ragazzini non ci fosse partita lo si era capito fin dal primo tempo, quando i padroni di casa del Ponte Ronca erano già sotto di otto gol a zero col Persiceto 85. Poi un giocatore si è infortunato, il Ponte Ronca è rimasto in nove e gli ospiti si sono scatenati in un tiro a segno che li ha portati a trentun gol, sempre a zero, a dieci minuti dalla fine.

     

    A questo punto l’allenatore del Persiceto 85 ha guardato il suo collega, gli ha detto «senti, smettiamola qui», e insieme hanno chiesto all’arbitro di interrompere quel martirio: il direttore di gara si è intenerito e ha spedito le squadre negli spogliatoi con dieci minuti d’anticipo, mettendo fine all’agonia.

     

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    I ragazzi, categoria giovanissimi, età fra i 12 e i 14 anni, sono usciti dal campo fra gli applausi di sollievo e di incoraggiamento dei genitori, ma per l’arbitro 19enne sono cominciati i problemi: a norma di regolamento la partita andava portata a termine anche a costo di ulteriori umiliazioni sul campo, dunque è scattata la sanzione, mentre Ponte Ronca-Persiceto 85 dovrà essere rigiocata il 21 ottobre, perché l’incontro è stato annullato. 
     

    La pressione

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    E così il giovane fischietto, uno studente di Bologna al secondo anno di arbitraggio, dovrà starsene a casa per una o due giornate (lo stabilirà l’Aia, l’associazione di categoria): «Gli ho parlato lunedì, abbiamo ripassato il regolamento e poi gli ho detto che ha sbagliato - spiega il presidente della sezione di Bologna dell’Associazione italiana arbitri, Antonio Aureliano -. Ha terminato la partita anzitempo su pressione dei due allenatori, ha scritto tutto nel rapporto e il giudice sportivo non ha omologato il risultato.

     

    E’ un ragazzo alle prime armi, con 7-8 partite alle spalle, non tornerà sul campo per una o due domeniche in modo che rifletta sull’errore grossolano che ha commesso. Il buon senso dovevano averlo gli allenatori: anziché aiutare l’arbitro lo hanno indotto a sbagliare.

     

    Sbagliando però s’impara, e un errore così non lo rifarà più». Come hanno saputo della punizione inflitta all’arbitro, dirigenti, giocatori del Ponte Ronca e genitori si sono mossi a sua difesa e stanno pensando di scrivere una lettera alle autorità calcistiche per scongiurare la sospensione. 

     

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    Il dirigente Alessandro Bettini era in panchina il giorno della partita, il 4 ottobre scorso a Zola Predosa: «E’ stato lo stesso capitano del Persiceto a dire ai suoi di non spingere più, a un certo punto. Avevamo cominciato in 10 perché abbiamo i giocatori contati, poi si è fatto male un altro e a quel punto loro hanno dilagato. Dopo tutto parliamo di bambini che dovrebbero solo divertirsi.

     

    Il regolamento è ottuso, che perdano 3 a 0 o 31 a 0 in fondo cosa cambia? Eppure i nostri hanno scelto di restare in campo, anche se erano demotivati e quasi non correvano più. L’arbitro ha sbagliato in buona fede, scegliendo di mettere fine a una situazione che deprimeva dei ragazzi, ma quello che mi dispiace di più è la punizione che gli hanno dato. In certi casi bisogna usare il cervello, più che il regolamento». 
     

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    Il referto

    Secondo la dirigenza del Persiceto 95, invece, la decisione dell’Aia di sanzionare il giovane direttore di gara è sensata: «Le partite devono finire al termine del tempo regolamentare e cioè, nel caso del campionato giovanissimi, al 70° minuto - dice Rossano Rondina, segretario della società -.

     

    Se poi l’arbitro non avesse annotato nel referto che aveva interrotto dieci minuti prima, nessuno avrebbe detto niente. In casi del genere, chi perde così è frustrato, mentre chi vince non ha soddisfazione. Non credo abbiano sbagliato gli allenatori a chiedere di fischiare prima: l’hanno fatto in buona fede, stavano assistendo a una partita assurda e non vedevano l’ora che finisse, poi però spetta all’arbitro decidere».

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