ANNA LA ROSA "CONSULENTE POLITICA" DI FLAVIO BRIATORE
LA GANG E MAURIZIO GASPARRI - MARZANO, TONY RENIS E TANTI MILIONI
LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE DELLA MAXI-INCHIESTA DI POTENZA

Sandra Amurri per l'Unità

Continua a destare stupore l'aspetto etico-morale-deontologico che emerge dalla lettura delle 7 mila pagine dell'inchiesta del Pm di Potenza Henry John Woodcock, di cui abbiamo pubblicato una parte ieri, al di là, lo ripetiamo, di quello che sarà l'esito processuale trattandosi fin qui di ipotesi di reato che dovranno essere vagliati dal Gip. La giornalista Anna La Rosa, giornalista Rai e capo della struttura politica dell'emittente nonché conduttrice di Tele Camere, è coinvolta anche in una vicenda che risale alla primavera scorsa quando si è adoperata per favorire l'imprenditore Flavio Briatore (che la definisce «la mia consulente politica») che voleva ottenere una concessione su un suolo demaniale, esercitando pressioni sugli Enti Locali sardi, sul Presidente della Regione Pirri e richiedendo anche l'intervento di Berlusconi, come da conversazione tra La Rosa e P. Azzara, collaboratore di Briatore.

SQUILLO DI PREMIER
La Rosa: «Mi chiamo Anna. Alla Regione sa che c'erano dei problemi?».
Azzara: «Sì».
La Rosa: «Ecco... faticosamente la Commissione ha dato il nulla-osta!».
Azzara: «Il Comune di Arzachena fa storie».
La Rosa: «Ma la Commissione tecnica ha approvato la delibera».
Telefonata di Azzara a Briatore: «I tecnici regionali mi hanno detto di stare tranquilli, significa che gli è arrivata qualche telefonata, forse di Berlusconi! ».
Briatore: «No! Berlusconi ha chiamato Pirri, La Rosa ha fatto il numero di Pirri e gli ha passato il telefono a Berlusconi e lui ha detto: "sta roba in Sardegna di Briatore... mettiti a disposizione, deve avere tutto quello che gli serve" e Pirri gli ha risposto: senz'altro!».

In occasione dell'inaugurazione del locale "Billionaire" Azzara chiama Briatore: «Mi ha chiamato il direttore del Demanio che porta giù lui le autorizzazioni a fine settimana, se gli trovo un appartamento sto cercando». Briatore il 24 luglio scorso avverte il suo collaboratore di sapere che il 27 nel suo locale della Costa Smeralda avrebbe ricevuto la visita dei Carabinieri del N.A.S.
Briatore: «Avremo i N.A.S, bisogna mettere la cucina super perfetta, sa cosa loro vogliono perché tutti gli anni ci fanno una visita ma è telecomandata... per cui buttino quel formaggio... sono obbligati, il vantaggio è che ce lo dicono, perché se no... ».

MA QUANTO SONO BRAVA...
Telefonata del 6 febbraio 2003. Lombardi chiama La Rosa che gli dice: «Ho fatto questa conferenza stampa stamattina con tutti i Presidenti delle regioni d'Italia, tutti».
Lombardi: «Mamma mia!».
La Rosa: «Il Presidente della Rai era sbalordito, era... tutti per me... un trionfo... domani compera i giornali... adesso parto torno domenica comunque ho parlato con Mario 'sta cosa la sta eseguendo lui...».
Lombardi: «Ah, mi sei venuta subito in mente te poi capisci. Allora ho trovato un immobile... ».
La Rosa: «Mmm... ».
Lombardi: «Sono circa 1300 metri, sta vicino al Colosseo... un immobile di pregio storico notevole... fa parte dell'elenco degli immobili che la Regione vuole dimettere... ».
La Rosa: «Sei interessato all'acquisto?»
Lombardi: «Lo voglio... non voglio neppure sapè la destinazione d'uso che c'ha... ».
La Rosa: «Quindi è di competenza dell'assessore al bilancio e al patrimonio».
Lombardi: «Quella persona che... ».
La Rosa: «Sì, sì ho capito, va benissimo», si vedranno lunedì.
La Rosa si rende disponibile anche per la transazione L.T.S (Linee telefoniche siciliane) e Telecom commissionatole da Olivieri per conto di L.T.S. intervenendo sull' amministratore delegato della Telefonia fissa del Gruppo, Riccardo Ruggiero come testimoniano molte intercettazioni e come Lancella spiega ad un certo Giovanni: «Adesso abbiamo fatto tutto con Ruggiero di Telecom... perché è intervenuta Anna e ormai sono pronti a fare la transazione».

LA GANG E MAURIZIO
L'imprenditore Petrassi, che della sua condotta illegale fa un vanto spiegando che «si può rubare legalmente» basta assicurarsi le giuste protezioni, racconta di avere ottimi rapporti con la Regione Lazio dove ha in essere appalti per diversi miliardi ed è amico di vecchia data del Ministro delle Telecomunicazioni Gasparri di cui dice: «È una persona che è servita in passato e che si può utilizzare ancora». «O ti chiami ladro o ti chiami poveraccio, sono due le cose» (conversazione alla "COGEI Italia srl" il 14-05-2003 in cui discute di affari nel settore degli appalti in materia di pulizie). «Quindi noi abbiamo una forma di rubare che è una forma autorizzata sotto certi casi e quegli altri invece sono ladri perché rubano le mele al mercato e vanno in galera, infatti, io ho attraversato tutta mani pulite mani prepulite... le ho passate tutte, sono stato il più grosso gruppo di Roma, in galera non ci sono andato, né sono stato incriminato, perché le cose sono abituato a farle bene. Ecco perché ti ho chiesto pure dove dipende Roma 1, perché io a Roma 1 ti proteggo, perché poi...» (Roma 1 è l'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate dove gode della protezione del funzionario Anna Cervini).

Nei rapporti tra il Ministro e Petrassi c'è stato un certo "raffreddamento" a causa dell'attività di intercettazione telefonica in corso dal momento che Gasparri, dopo aver appreso negli ultimi mesi dell'anno scorso (con modalità che toccherà al Tribunale dei Ministri accertare) che Petrassi era intercettato, si allontana per non restare compromesso dalle indagini. Petrassi si infuria perché Gasparri glielo ha fatto sapere dall'imprenditore F. Paoluzi. Poi il Ministro gli fa dire che le intercettazioni sono terminate (circostanza vera in quanto le operazioni di intercettazione cessano per poi riprendere con modalità diverse).



La storia viene raccontata da Petrassi a Lancella in occasione della necessità di chiedere a Gasparri di intervenire sul Presidente della Regione Lazio Storace. Petrassi, offeso per la scelta di Gasparri di cui era stato assiduo frequentatore fino al giorno prima il 20-02-2003, dice a Paoluzzi: «Eh! Trent'anni a salire quegli scalini di Piazza Farnese! (sede dei suoi uffici) poi mi incontra allo stadio e fa finta di non vedermi: che ho la varicella?».
Paoluzzi: «Perché aveva paura ».
Petrassi: «Gli stavo per dire: ma vai a fare in culo a te e a questo pezzo di merda... lui rischia grosso eh!».
Paoluzzi: «Ma a me ogni volta che mi vede mi dice: "Allora quando ci incontriamo con Petrassi?"».
Petrassi: «Sì, va bene allora allo stadio vieni lì abbracciami, come hai fatto le altre volte». Conversazione intercettata nell'auto di Lancella il 25-3-2003 ore 11,47.18.
Lancella: «Con Gasparri come sono i rapporti?».
Petrassi: «Buoni! Ci ho litigato, gli ho scritto una letteraccia poi mi ha ripreso, mi ha mandato a cercare a cena...».

MARZANO, TONY E TANTI MILIONI
Un altro Ministro indagato di cui si occuperà il Tribunale dei Ministri è quello delle Attività Produttive, Antonio Marzano. Roberto Petrassi dice a Ernesto, fratello del Ministro: «In mattinata al Ministero tuo fratello aveva appuntamento con una persona. Aspetto una risposta... c'è un'operazione da fare la nomina di una persona vale 600 milioni messi sul tavolino subito. Siccome non ti ho trovato ieri ti ho telefonato è una cosa da fare urgente, ho mandato qualcuno molto vicino a tuo fratello stamattina e si è incontrato». La nomina è quella dell' avv. Marraffa a commissario straordinario della CostaMasnaga spa in cui verranno messi sul tavolo 600 milioni all'atto della nomina e il 30% su tutti i guadagni che Marraffa lucrerà grazie a tale nomina. Patto che, come si apprende dalla registrazione di un incontro avvenuto al ristorante "Il Galletto" è stato esteso anche a Elio Cesari, alias Tony Renis, proprio la persona che in mattinata ha incontrato il Ministro Marzano.

Petrassi: «Sì è andato al Ministero... sai che Tony Berlusconi va così». E. Marzano dice a Petrassi che è disposto a viaggiare in aereo con il fratello che chiama "Tony" che sta partendo per Salonicco per impegni istituzionali (situazione riscontrata) a patto che faccia parte della spartizione «perché io esco da qua con il motorino e vado da Tony perché Tony parte subito, debbo decidere se andarci o meno, è chiaro se ci vado e mi debbo rompere i coglioni per 4 ore in aereo seduto sopra al motore si fanno discussioni, si fanno cose, quindi o tu chiedi a questo se è disponibile avere in squadra ».
Petrassi: «In squadra ti ci posso mettere».
E. Marzano: «Glielo devi dire perché.. francamente a Salonicco non ci vado ma se c'è una pizza di questo genere ci vado».
Petrassi: «600 milioni li incassiamo al momento ».
E. Marzano: «Ok!».
A quel punto Petrassi spiega la spartizione: «Questa volta mi sono fatto lasciare 600 milioni a garanzia che sono costituiti: 200 da me che rappresento un terzo e 400 da lui perché io gliel'ho detto: dammi il 30 dopo gestisco».
Petrassi: «Tu stai, allora significa che a loro devo dare 400, 200 nostri non li cacciamo, tu stai dalla parte mia».
E. Marzano: «Questi hanno una gestione...".
Petrassi: «Allora tu sappi che hai 400 milioni... ».
E. Marzano: «Subito Robè fai una copia».

L'affare salta perché Marraffa si spaventa (come da conversazione con la moglie Mariolina), in quanto viene a sapere che Lancella e Petrassi sono oggetto di attività investigative. Una nomina che, invece, va in porto è quella dell'appena trentenne avv. Giovanni Bruno che diventa Commissario giudiziale della ELDO al fianco di Marraffa e Serao che costituiscono la terna dei commissari giudiziali. Ad informare Petrassi della ratifica della nomina è E. Marzano: «Sai che il tuo amico è stato fatto e confermato?, quel ragazzo che facemmo la riunione qua quel giorno con Carlo... confermato dal tribunale. È stata molto dura perché è il più giovane commissario... ».
Petrassi: «Allora questo».
E. Marzano: «No per telefono... ».
Il "compenso" era stato stabilito in una riunione negli uffici di P.zza Farnese alla presenza di Lancella, Bruno, E. Marzano e Petrassi. Il Ministro Marzano viene tirato in ballo anche nella vicenda dell'industriale V. Farina che versa 100 milioni a Petrassi che li divide con E. Marzano come pagamento di un favore che ha ricevuto anche grazie all'interessamento del Ministro, come spiega il fratello Ernesto. Che potrebbe anche millantare e se così fosse il Ministro dovrebbe spiegare ai cittadini che gli amici si scelgono ma non i fratelli.

(2/ continua)


Dagospia 23 Dicembre 2003