TG MALEDETTI - CONTRO MIMUN LE VERGINI DEL GIORNALISMO ITALIANO (LILLI GRUBER, TIE'!) - MENTANA FA LA IENA E SFANCULA "LE IENE" (MEDIASET, TIE'!)

Fosca Bincher, alias Franco Bechis, per Il Tempo


Certo, una questione di libertà. Di pluralismo. Le notizie prima delle opinioni. La Bbc esportata in Italia. La giusta rivendicazione di spazi negati a professionisti dell'informazione, scelti sempre per concorso, promossi per meriti sul campo. C'è la storia dell'Italia finita in Rai dietro la nobile rivolta dei mezzobusti del Tg1 contro il loro direttore Clemente J. Mimun. A gridare «libertà, libertà» si sono unite in coro le vergini del giornalismo italiano.

Volti noti al grande pubblico delle Feste dell'Unità, figli di ex parlamentari della Dc, ex portavoci di Clemente Mastella quando era portavoce di Ciriaco De Mita. Figliocce di Giovanni Marcora e Cesare Golfari, catapultate a Roma dalle province dell'impero mediatico della sinistra dc. Sì, rivendicano libertà e pluralismo Paolo Di Giannantonio, Giorgio Bolzoni, David Sassoli, Tiziana Ferrario e quanti altri. Grida Lilly Gruber, che ancora non ha dimenticato lo scoop che Mimun le negò a Baghdad non bloccando la diretta di Giovanna Botteri sul Tg3. Fu una persecuzione nei suoi confronti, come l'invio , di Monica Maggioni «embedded» e senza cipria, foulard e rossetto al seguito. Libertà per Lilly, la solista della diretta, indisponibile per i funerali di Nassiriya: troppi telecronisti in campo. E se la Bottari di turno le avesse strappato la lacrima decisiva?

In un'azienda dove i giornalisti mettono in campo armate di parlamentari per raccomandare una nomina a vicecaposervizio, fa un po' ridere questa battaglia di libertà contro la Casa delle libertà. Sì, Mimun se ne andrà. Quando cambieranno le maggioranze. O gli equilibri interni alle maggioranze. Se si fa un rimpasto, si rimpasta la Rai. Se si vota, nell'urna si mette anche il direttore del Tg1. È così da 50 anni. Così, cari rivoltosi, siete vissuti e avete fatto carriera. E ora, nemmeno un po' di rispetto per le sante regole di viale Mazzini?

MENTANA NON PORGE L'ALTRA GUANCIA
Paolo Zonca per La Repubblica


Avrebbe dovuto esserci anche Enrico Mentana ad affiancare Afef Jnifen nel primo dei cinque appuntamenti speciali delle Iene Show, stasera su Italia 1 alle 21. Ma la bufera che si è abbattuta sul Tg5 - col cdr che ha firmato un documento dai toni molto duri contro la decisione di Mediaset di annullare, sabato sera, il settimanale Terra per mandare in onda lo speciale Parlamento in sul decennale di Forza Italia - forse lo ha convinto a rinunciare.



Davide Parenti, autore delle Iene, getta acqua sul fuoco: «La sua decisione non c´entra nulla con la vicenda. Ci ha solo chiesto più tempo per preparare una grossa intervista a un personaggio che non si vede mai in tv. Un colpo pazzesco. Ci ha promesso che verrà in una delle prossime puntate». Comunque non è escluso che si sia creata una frattura tra l´azienda e il direttore del Tg5, tanto che qualcuno ha insinuato il dubbio che possa essere sostituito perché considerato non affidabile in vista delle imminenti elezioni.

Dunque sarà l´ex modella Afef, da tre anni assente dalla tv, a rintuzzare gli attacchi dei perfidi Luca e Paolo, passando poi il testimone il 4 febbraio alla coppia Luciana Littizzetto-Daria Bignardi. Nulla di definito sui prossimi speciali, in onda sempre il mercoledì tra febbraio e maggio, ma tra i sogni ci sono Fabio Fazio e Gianni Morandi. Resta invece confermato l´appuntamento con le Iene il giovedì in seconda serata (ore 23) con Alessia Marcuzzi, impegnata anche nella fiction Carabinieri.

Abbigliata già in stile Iena (ma senza cravatta, e coi jeans al posto dei pantaloni neri), Afef rivela di aver dovuto ingaggiare una lunga trattativa col marito Marco Tronchetti Provera prima di accettare l´offerta. «Lui non sa nulla di tv» spiega «guarda solo i tg, il calcio e i film. Non gli piace l´idea che faccia televisione. Mi diceva: ci vai per una puntata, poi le farai tutte e cinque. Gli ho promesso che l´esperienza non si ripeterà. A un patto, però: che lui non diventi presidente dell´Inter». Cosa farà alle Iene? «La deficiente» risponde lei. «Loro pensavano che fossi un po´ principessa, o peggio, una bellona lessa. E invece ho dimostrato che riesco a dire cose peggiori di quelle due belve di Luca e Paolo».

Vittima qualche anno fa del Trio Medusa («Mi sfrucugliavano sull´età, ma io non mi vergogno di dire che ho 40 anni»), Afef ha sempre detto che non le sarebbe dispiaciuto condurre il programma di Italia 1, che nella scorsa stagione ha raggiunto il giovedì una media del 19,2% di share. Eccola dunque commentare i servizi del team: Enrico Lucci alle prese con Gianni Baget Bozzo («Con lui, a Raiuno, mi scontrai sull´Islam» ricorda Afef), Sabrina Nobile che chiede ad Amadeus di fare la scossa, come la sua valletta. Ma ci sarà anche un gruppo di parlamentari alle prese col ritornello "Brutto", sui politici che hanno bisogno di un ritocchino. E c´è da giurare che si parlerà pure di lifting.


Dagospia 28 Gennaio 2004