ESPRESSO RISERVATO - L'AUTOCRITICA DELLO SGARBONE - DELLA VALLE VA IN CAMPAGNA (LEGAMBIENTE, WWF E ITALIA NOSTRA CONTRO) - CALTAGIRONE IN PANNE - IL FINANCIAL TIMES METTE I CAVI TRA LA GRECIA E L'ITALIA.
A cura di Primo Di Nicola per L'espresso
1 - CARO INDRO, AVEVI RAGIONE
All'epoca del divorzio di Indro Montanelli da Silvio Berlusconi, Vittorio Sgarbi, ex sottosegretario ai Beni culturali, era stato uno dei suoi più velenosi fustigatori. Al punto che in "Soltanto un giornalista" (Rizzoli), il libro-testamento firmato da Tiziana Abate, vicedirettore del "Giorno" (invitata lo scorso 3 marzo per una "lecture" su Montanelli all'Istituto italiano di cultura di New York), Indro taccia Vittorio di «maldicenze stomachevoli». Poco prima della sua morte, però, in coincidenza con i primi dissapori fra Sgarbi e Forza Italia, i due fecero la pace, complice la telefonata galeotta di un comune amico. «Parlammo del più e del meno», conferma Sgarbi, «ma per fortuna lui capì che ero pentito e che, su Berlusconi, mi ero ricreduto. Insomma, aveva avuto ragione lui». Chi promosse il chiarimento tra i due? Alain Elkann, all'epoca amicissimo di Sgarbi e adesso, ironia della sorte, pure lui in disgrazia presso il focoso ex sottosegretario.
2 - DELLA VALLE VA IN CAMPAGNA
Mentre la squadra arranca in classifica e la programmata promozione in serie A, per la quale nel mercato dei calciatori di gennaio sono stati spesi 20 milioni di euro, un record per la serie cadetta, appare un'impresa quasi proibitiva, il patron della Fiorentina, Diego Della Valle, ha deciso di diversificare il suo impegno imprenditoriale in Toscana, acquistando palazzi e terreni. L'investimento più discusso è l'acquisizione di 20 ettari di terreno nel Comune di Incisa, a pochi chilometri dal Chianti e dalla villa di Sting, in una zona di grande pregio ambientale. Vi sorgerà il centro sportivo della Fiorentina, con sei campi di calcio, dove i ragazzini, è la filosofia calcistica di mr. Tod's, «dovranno imparare prima a essere uomini e poi calciatori». Sponsorizzato dal sindaco di Incisa, Manuele Auzzi, diessino, il mega progetto sportivo di Della Valle è duramente osteggiato dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Wwf e Italia nostra: «È la zona più inadatta per ospitare un progetto di quella consistenza e funzioni», dicono. Un esempio? «Solo per irrigare i sei campi di calcio saranno necessari 360 mila litri di acqua al giorno in una zona che ne è carente», sostiene Tommaso Campedelli, Wwf. Soprattutto gli ambientalisti temono che in futuro, accanto al centro sportivo, possano sorgere «strutture residenziali e alberghiere e magari anche stabilimenti industriali». Ma Della Valle rassicura: «Tranquilli, non abbiamo assolutamente intenzione di danneggiare il territorio».
3 - CALTAGIRONE IN PANNE
Già azionista del Monte dei Paschi, l'industriale-finanziere editore ("Il Messaggero" e "Il Mattino" di Napoli) Franco Caltagirone ha deciso di rafforzare la sua presenza a Siena e dintorni. In cordata con il gruppo Gh-Gfip holding, coordinato dall'ex sottosegretario democristiano Vito Bonsignore, il gruppo Caltagirone ha presentato un dettagliato piano in project financing per la realizzazione di un'autostrada che congiungendo Grosseto a Siena dovrebbe arrivare poi fino a Firenze e Bettole per raccordarsi all'Autosole. Costo complessivo dell'opera: 1,2 miliardi di euro.
Ma il mega-progetto di Caltagirone e Bonsignore è stato subito bersagliato da un coro di critiche. L'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, villa ad Ansedonia, collegio elettorale a Grosseto e una grande attenzione per i problemi della regione, l'ha ironicamente liquidato come una divertente curiosità. Nettamente contrarie anche le due province di Siena e Grosseto, entrambe di centro-sinistra. Le ragioni della loro opposizione? Semplice: per quell'arteria da anni c'è il loro impegno per realizzare una moderna superstrada che dalla Maremma arrivi fino a Fano, nelle Marche. Si dovrebbe chiamare Due Mari e, soprattutto, dovrà essere totalmente gratuita.
4 - È LA STAMPA, BELLEZZA.
Se in occasione delle prossime Olimpiadi volete stendere un cavo sottomarino per la trasmissione di dati high-speed voce-video in una zona Sic (i siti europei che per l'eccellenza naturalistica sono tutelati da una direttiva comunitaria) e l'autorizzazione delle autorità italiane tarda ad arrivare, rivolgetevi al "Financial Times". Così ha fatto I'Ote (la società di tlc greca con una partecipazione in Telekom Serbia), ottenendo piena soddisfazione. Dopo aver minacciato di citare l'Italia per danni, fatto intervenire l'ambasciatore greco e aver inutilmente interessato il premier Berlusconi, I'Ote si è alla fine rivolta al prestigioso quotidiano economico che ne ha scritto il 14 febbraio. Risultato: dopo soli dieci giorni, il ministero dell'Ambiente ha emanato il sospirato decreto che autorizza i greci alla posa di due cavi in fibre ottiche tra Bari e Corfù.
Dagospia 05 Marzo 2004
1 - CARO INDRO, AVEVI RAGIONE
All'epoca del divorzio di Indro Montanelli da Silvio Berlusconi, Vittorio Sgarbi, ex sottosegretario ai Beni culturali, era stato uno dei suoi più velenosi fustigatori. Al punto che in "Soltanto un giornalista" (Rizzoli), il libro-testamento firmato da Tiziana Abate, vicedirettore del "Giorno" (invitata lo scorso 3 marzo per una "lecture" su Montanelli all'Istituto italiano di cultura di New York), Indro taccia Vittorio di «maldicenze stomachevoli». Poco prima della sua morte, però, in coincidenza con i primi dissapori fra Sgarbi e Forza Italia, i due fecero la pace, complice la telefonata galeotta di un comune amico. «Parlammo del più e del meno», conferma Sgarbi, «ma per fortuna lui capì che ero pentito e che, su Berlusconi, mi ero ricreduto. Insomma, aveva avuto ragione lui». Chi promosse il chiarimento tra i due? Alain Elkann, all'epoca amicissimo di Sgarbi e adesso, ironia della sorte, pure lui in disgrazia presso il focoso ex sottosegretario.
2 - DELLA VALLE VA IN CAMPAGNA
Mentre la squadra arranca in classifica e la programmata promozione in serie A, per la quale nel mercato dei calciatori di gennaio sono stati spesi 20 milioni di euro, un record per la serie cadetta, appare un'impresa quasi proibitiva, il patron della Fiorentina, Diego Della Valle, ha deciso di diversificare il suo impegno imprenditoriale in Toscana, acquistando palazzi e terreni. L'investimento più discusso è l'acquisizione di 20 ettari di terreno nel Comune di Incisa, a pochi chilometri dal Chianti e dalla villa di Sting, in una zona di grande pregio ambientale. Vi sorgerà il centro sportivo della Fiorentina, con sei campi di calcio, dove i ragazzini, è la filosofia calcistica di mr. Tod's, «dovranno imparare prima a essere uomini e poi calciatori». Sponsorizzato dal sindaco di Incisa, Manuele Auzzi, diessino, il mega progetto sportivo di Della Valle è duramente osteggiato dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Wwf e Italia nostra: «È la zona più inadatta per ospitare un progetto di quella consistenza e funzioni», dicono. Un esempio? «Solo per irrigare i sei campi di calcio saranno necessari 360 mila litri di acqua al giorno in una zona che ne è carente», sostiene Tommaso Campedelli, Wwf. Soprattutto gli ambientalisti temono che in futuro, accanto al centro sportivo, possano sorgere «strutture residenziali e alberghiere e magari anche stabilimenti industriali». Ma Della Valle rassicura: «Tranquilli, non abbiamo assolutamente intenzione di danneggiare il territorio».
3 - CALTAGIRONE IN PANNE
Già azionista del Monte dei Paschi, l'industriale-finanziere editore ("Il Messaggero" e "Il Mattino" di Napoli) Franco Caltagirone ha deciso di rafforzare la sua presenza a Siena e dintorni. In cordata con il gruppo Gh-Gfip holding, coordinato dall'ex sottosegretario democristiano Vito Bonsignore, il gruppo Caltagirone ha presentato un dettagliato piano in project financing per la realizzazione di un'autostrada che congiungendo Grosseto a Siena dovrebbe arrivare poi fino a Firenze e Bettole per raccordarsi all'Autosole. Costo complessivo dell'opera: 1,2 miliardi di euro.
Ma il mega-progetto di Caltagirone e Bonsignore è stato subito bersagliato da un coro di critiche. L'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, villa ad Ansedonia, collegio elettorale a Grosseto e una grande attenzione per i problemi della regione, l'ha ironicamente liquidato come una divertente curiosità. Nettamente contrarie anche le due province di Siena e Grosseto, entrambe di centro-sinistra. Le ragioni della loro opposizione? Semplice: per quell'arteria da anni c'è il loro impegno per realizzare una moderna superstrada che dalla Maremma arrivi fino a Fano, nelle Marche. Si dovrebbe chiamare Due Mari e, soprattutto, dovrà essere totalmente gratuita.
4 - È LA STAMPA, BELLEZZA.
Se in occasione delle prossime Olimpiadi volete stendere un cavo sottomarino per la trasmissione di dati high-speed voce-video in una zona Sic (i siti europei che per l'eccellenza naturalistica sono tutelati da una direttiva comunitaria) e l'autorizzazione delle autorità italiane tarda ad arrivare, rivolgetevi al "Financial Times". Così ha fatto I'Ote (la società di tlc greca con una partecipazione in Telekom Serbia), ottenendo piena soddisfazione. Dopo aver minacciato di citare l'Italia per danni, fatto intervenire l'ambasciatore greco e aver inutilmente interessato il premier Berlusconi, I'Ote si è alla fine rivolta al prestigioso quotidiano economico che ne ha scritto il 14 febbraio. Risultato: dopo soli dieci giorni, il ministero dell'Ambiente ha emanato il sospirato decreto che autorizza i greci alla posa di due cavi in fibre ottiche tra Bari e Corfù.
Dagospia 05 Marzo 2004