MIRACOLI STRA-CULT - "FAMIGLIA CRISTIANA" GIUDICA POSITIVAMENTE, SEPPURE CON RISERVE, "SIX FEET UNDER": "PER CHI HA STOMACO FORTE, UNA TV SPIETATA MA DI ABILITÀ SUPERIORE."
Per l'argomento trattato - la morte quale collante di una famiglia di becchini la cui vita va a rotoli - non era certo previsto il commento positivo, seppure con riserve, che "Famiglia Cristiana" concede a "Six feet under", il serial del momento in onda su Italia 1 e presentato l'anno scorso al "Telefilm Festival".
Nel numero oggi in edicola, nella rubrica televisiva del critico televisivo Giorgio Vecchiato, il titolo che campeggia è: "Buon serial per stomaci forti".
"Dopo avere reso simpatici i Soprano, gang della peggiore specie - inizia il commento - la Tv d'America si è impegnata in un'impresa non meno ardua, un serial sulla normalità della morte. Ci aveva provato quarant'anni fa il cinema con 'Il caro estinto' tratto dalla penna satirica di Evelyn Waugh: solo che allora si ironizzava sul cinismo di chi vuole ingentilire ed esorcizzare l'inevitabile evento mentre adesso, con il 'Six feet under' acquistato da Italia 1, le pompe funebri diventano un lavoro come un altro. Casse in legno pregiato e cuscini di raso, business al pari di un bar o un noleggio di auto.
Il titolo parla da solo, 'sei piedi sotto terra': e ricordo Kruscev quando minacciava a Parigi la medesima sorte a un giornalista tedesco che brutalmente l'aveva attaccato in conferenza stampa: 'I tuoi kameraden stanno già un metro e mezzo sotto la steppa, stai attento'. Insomma, un tema assai poco conviviale, più adatto a un consorzio di necrofori che al grande pubblico. Ma ecco, come per i Soprano, la maestria dei soggettisti e sceneggiatori dai quali, ahimè, abbiamo tuttora molto da imparare. Non solo all'inizio, ma nel succedersi delle puntate lo spettatore deve superare disagio e sgomento davanti a disinvolte dissezioni, tremendi odori di salme lasciate al caldo, bimbetti che giocano con cadaverini di legno ammirando papà che insegna la tecnica.
Oltretutto, i morti ricompaiono in scena, deturpati dalle ferite o in abito da festa, per distribuire saggi consigli: e sebbene si tratti di ovvie proiezioni dell'inconscio, c'è spesso da rabbrividire. Come d'altronde davanti ai Soprano, quando ordinavano la soppressione di testimoni sgraditi o ragazze uccise a botte. Insomma, per chi ha stomaco forte, una Tv spietata ma di abilità superiore".
Dagospia 08 Aprile 2004
Nel numero oggi in edicola, nella rubrica televisiva del critico televisivo Giorgio Vecchiato, il titolo che campeggia è: "Buon serial per stomaci forti".
"Dopo avere reso simpatici i Soprano, gang della peggiore specie - inizia il commento - la Tv d'America si è impegnata in un'impresa non meno ardua, un serial sulla normalità della morte. Ci aveva provato quarant'anni fa il cinema con 'Il caro estinto' tratto dalla penna satirica di Evelyn Waugh: solo che allora si ironizzava sul cinismo di chi vuole ingentilire ed esorcizzare l'inevitabile evento mentre adesso, con il 'Six feet under' acquistato da Italia 1, le pompe funebri diventano un lavoro come un altro. Casse in legno pregiato e cuscini di raso, business al pari di un bar o un noleggio di auto.
Il titolo parla da solo, 'sei piedi sotto terra': e ricordo Kruscev quando minacciava a Parigi la medesima sorte a un giornalista tedesco che brutalmente l'aveva attaccato in conferenza stampa: 'I tuoi kameraden stanno già un metro e mezzo sotto la steppa, stai attento'. Insomma, un tema assai poco conviviale, più adatto a un consorzio di necrofori che al grande pubblico. Ma ecco, come per i Soprano, la maestria dei soggettisti e sceneggiatori dai quali, ahimè, abbiamo tuttora molto da imparare. Non solo all'inizio, ma nel succedersi delle puntate lo spettatore deve superare disagio e sgomento davanti a disinvolte dissezioni, tremendi odori di salme lasciate al caldo, bimbetti che giocano con cadaverini di legno ammirando papà che insegna la tecnica.
Oltretutto, i morti ricompaiono in scena, deturpati dalle ferite o in abito da festa, per distribuire saggi consigli: e sebbene si tratti di ovvie proiezioni dell'inconscio, c'è spesso da rabbrividire. Come d'altronde davanti ai Soprano, quando ordinavano la soppressione di testimoni sgraditi o ragazze uccise a botte. Insomma, per chi ha stomaco forte, una Tv spietata ma di abilità superiore".
Dagospia 08 Aprile 2004