IN BOCCA AL BOOK - LA BIOGRAFIA DI CLINTON ESCE A FINE GIUGNO. TUTTI ASPETTANO IL CAPITOLO LEWINSKY, MA LA CAMPAGNA ELETTORALE DÀ AL LIBRO UN NUOVO SIGNIFICATO.
Ne avevamo parlato qualche settimana fa. Oggi la notizia è stata resa ufficiale da Sonny Mehta, presidente e direttore della casa editrice Alfred A. Knopf.
Intitolata con spreco di originalità "My Life", l'autobiografia di Bill Clinton uscirà negli Stati Uniti alla fine di giugno e l'ex presidente la presenterà ufficialmente alla BookExpo, che si terrà a Chicago tra il 3 e il 6 giugno. La notizia è sia editoriale che politica. Il libro sarà stampato in oltre 1 milione e mezzo di copie, e esce a circa un anno di distanza da quello della moglie Hillary, "Living History", che è stato uno straordinario successo.
"È il più ricco e dettagliato resoconto di una presidenza che sia mai stato scritto", dice Mehta, "e una delle più belle e rivelatrici biografie che abbia mai avuto l'onore di pubblicare".
L'ex presidente ha ricevuto un anticipo di oltre 10 milioni di dollari (c'è chi parla persino di 12).
È ovvio che ci sia un'attesa per la parte più piccante (Monica Lewinsky e le altre), ma dopo la pubblicazione dei libri di Richard Clarke e Bob Woodward c'è anche molta attenzione all'aspetto politico. Quello che Clinton dirà sulla guerra al terrorismo nei suoi anni alla Casa Bianca, assume oggi un rilievo tutto diverso.
Ma c'è un'altra questione aperta, tutta interna al partito democratico. Ci si chiede se il momento dell'uscita del volume non rischi di oscurare il vero candidato alla presidenza: John Kerry. Erano in molti a sostenere che il libro di Clinton non sarebbe dovuto uscire in piena campagna elettorale, e tantomeno in prossimità della convenzione democratica. Ma i fatti sono questi: "My Life" esce a fine giugno, Bill sarà su tutte le televisioni per almeno 15 giorni alla faccia di Kerry, il quale dovrebbe avere però l'attenzione dei media tutta per sé, quando il 25 luglio il partito democratico lo nominerà ufficialmente sfidante di Bush nella sua Boston.
Se Clinton farà il gioco del candidato democratico, è tutto da vedere. Già altre volte Bill e Hillary hanno dato l'impressione di fare una partita tutta loro.
Dagospia 27 Aprile 2004
Intitolata con spreco di originalità "My Life", l'autobiografia di Bill Clinton uscirà negli Stati Uniti alla fine di giugno e l'ex presidente la presenterà ufficialmente alla BookExpo, che si terrà a Chicago tra il 3 e il 6 giugno. La notizia è sia editoriale che politica. Il libro sarà stampato in oltre 1 milione e mezzo di copie, e esce a circa un anno di distanza da quello della moglie Hillary, "Living History", che è stato uno straordinario successo.
"È il più ricco e dettagliato resoconto di una presidenza che sia mai stato scritto", dice Mehta, "e una delle più belle e rivelatrici biografie che abbia mai avuto l'onore di pubblicare".
L'ex presidente ha ricevuto un anticipo di oltre 10 milioni di dollari (c'è chi parla persino di 12).
È ovvio che ci sia un'attesa per la parte più piccante (Monica Lewinsky e le altre), ma dopo la pubblicazione dei libri di Richard Clarke e Bob Woodward c'è anche molta attenzione all'aspetto politico. Quello che Clinton dirà sulla guerra al terrorismo nei suoi anni alla Casa Bianca, assume oggi un rilievo tutto diverso.
Ma c'è un'altra questione aperta, tutta interna al partito democratico. Ci si chiede se il momento dell'uscita del volume non rischi di oscurare il vero candidato alla presidenza: John Kerry. Erano in molti a sostenere che il libro di Clinton non sarebbe dovuto uscire in piena campagna elettorale, e tantomeno in prossimità della convenzione democratica. Ma i fatti sono questi: "My Life" esce a fine giugno, Bill sarà su tutte le televisioni per almeno 15 giorni alla faccia di Kerry, il quale dovrebbe avere però l'attenzione dei media tutta per sé, quando il 25 luglio il partito democratico lo nominerà ufficialmente sfidante di Bush nella sua Boston.
Se Clinton farà il gioco del candidato democratico, è tutto da vedere. Già altre volte Bill e Hillary hanno dato l'impressione di fare una partita tutta loro.
Dagospia 27 Aprile 2004