PER DE BORTOLI UN RITORNO ALLA GRANDE IN VIA SOLFERINO
ZAPATERO DELLA VALLE CONTATTA L'AD DI RCS GIANNI VALLARDI
FIAT E BAZOLI CONTRO LO SPIN-OFF - VESPA RIDIMENSIONA MANNHEIMER
ZAPATERO DELLA VALLE CONTATTA L'AD DI RCS GIANNI VALLARDI
FIAT E BAZOLI CONTRO LO SPIN-OFF - VESPA RIDIMENSIONA MANNHEIMER
Lunedì 3 maggio (SS.Filippo e Giacomo):
Corriere dei Supplizi. Prima di raggiungere in Toscana Borgo La Bagnaia (e mettere in gufa Fidel Confalonieri...), dove i Riffeser Monti gestiscono un agriturismo di lusso e ogni anno ospitano l'Osservatorio Giovani-Editori, il dottor Cesare Romiti ha chiesto al fido Toni Concina, pierre romano di lungo corso ora in servizio all'Rcs Media Group, perché venerdì 30 aprile il Corriere avesse relegato a pagina nove, taglio basso, la notizia e le foto delle torture dei soldati Usa in Iraq. Le stesse che il presidente George W. Bush il giorno dopo ha bollato come "disgustose". E se risultasse al vero, avrebbe insistito il dottore, che qualcuno del desk degli inviati e dell'ufficio romano (inascoltati, anzi zittiti) avessero messo in guardia lo staff direzionale sulla gravità dello scandalo. "Dotto' capire Folli è non soltanto impossibile, ma inutile. E' come la Cina...", avrebbe replicato l'impertinente Tony: Ben sapendo della passione di Cesare per quel lontano paese dei Mandarini.
Martedì 4 maggio (SS. Ciriaco e Porfirio):
Quella lenza di Enrico Braggiotti, il "turco di piazza Scala", a 81 anni suonati se la spassa ancora a Cap Ferrat, sulla Costa Azzurra. Da quelle parti vive il suo esilio dorato anche Renato Altissimo. Bravo e sfortunato figliolo d'imprenditori torinesi, rovinato dalla politica. Raccontano i vicini di casa che l'ex ministro dell'Industria liberale è pentito quasi di tutto. Rimpiange pure di aver sponsorizzato, d'intesa con Claudio Martelli, il dubbista Piero Ostellino alla guida del Corriere della Sera. La sua direzione si rivelò un disastro politico-editoriale. Il giornale fu sorpassato nelle edicole dalla Repubblica di Eugenio Scalfari. Ma davanti ai padroni del giornale l'Ostellino delle Libertà si difese sostenendo di non avere una redazione all'altezza del suo nome. L'Avvocato, che lo trovava insopportabilmente noioso di fronte al piagnisteo del Pierino di turno lo congedò con queste perfide parole: "Cavo Ostellino, quando si pevdono le guevve non si possono cambiave gli esevciti, ma soltanto i genevali". E fu messo alla porta.
Ps. Perché Piero Ostellino e Giorgio Forattini, il vignettista di Arcore, sono convinti che a governare gli italiani sia ancora Massimo D'Alema?
Mercoledì 5 maggio (S.Pellegrino):
Sofà delle vanità. Segnalare all'inarrivabile Carlito Rossella curatore sul Foglio della rubriketta "Alta società", che l'indirizzo milanese del "Bolognese" non è ignoto come va scrivendo. Il ristorante romano di piazza del Popolo aprirà a metà settembre in piazza della Repubblica. Proprio di fianco all'Hotel Principe di Savoia (ex Duca d'Aosta).
Giovedì 6 maggio (S.Giuditta):
Diceva Lord Chesterfield: "La prontezza è l'anima degli affari". Una massima che si attaglia bene per Cesare Romiti. Nei giorni scorsi il dottore ha lasciato intendere (prima di fare tatticamente marcia indietro) di essere pronto a lasciare la proprietà (non tutta la sua quota) del Corriere (attraverso Gemina) per mettersi a fare il libraio. Quello che i tecnici chiamano spin-off. Cioè la separazione di Rcs Quotidiani da Rcs Libri. Una trovata che è stata presa per buona soltanto da Dieghito Della Valle, convinto di potersi disfare dei Romiti a qualunque costo. Mentre la scissione non piace né alla Fiat né a Banca Intesa. "Una follia. Se non ragioniamo con calma Romiti, con l'appoggio dei sindacati, diventerà intoccabile", ha osservato Giovanni Bazoli, Lord Protettore del quotidiano di via Solferino.
Venerdì 7 maggio (S.Flavia):
A Milano, seduto ai tavoli del "Paper Moon" in via Bagutta, Vittorio Merloni ripensava a quanto poco prima aveva detto, confidenzialmente, al suo amico marchigiano, Della Valle: "Diego, sbagli a sottovalutare la forza di Cesare Romiti. Ma, soprattutto, evita di muoverti come se già fossi il nuovo king maker del Corriere. Che errore è stato il tuo di contattare l'amministratore delegato dell'Rcs Quotidiani, Gianni Vallardi, e di offrire al bravo e mite Ferruccio de Bortoli un ritorno alla grande in via Solferino!". (Del resto, il Cavaliere di Arcore ha posto il veto all'arrivo al Sole 24 Ore dell'ex direttore del Corriere della Sera, considerandolo da sempre quinta colonna del prodismo).
Sabato 8 maggio (S.Desiderato):
Sul Foglio di oggi, diretto da Giuliano Rumsfeld Ferrara, leggo un trafiletto (ma si dice ancora così?) che fa a pezzi il sondaggista del Corrierone, Renato Mannheimer. L'accusa? Quella di piegare, a proposito di Alitalia e Rai, i dati demoskopici al volere dell'editore, Cesare Romiti. Mia moglie, Idea Nuova Socialista, è grande ammiratrice del Rascel dei numeri. Soprattutto quando si esibisce nel "Porta a Porta" di Bruno Vespa. Un comico tra i nani e i ballerini non guasta mai.
Domenica 9 maggio (S.Geronzio):
A proposito di Mannheimer. Chiedere a Lilli Fabiani, moglie dell'etrusco Fabiano e collaboratrice di Brunello, se risulta al vero che Vespa abbia messo alla porta di "Porta a Porta" il garrulo Renatino. A dire di Silvio Berlusconi i suoi ultimi sondaggi elettorali (negativi per il Cavaliere) danneggerebbero la sua immagine. Pur di non perdere i soldi del contratto con la Rai, il Rascel dei numeri avrebbe accettato di sondare anche l'insondabile.
(a cura di Tina A.Commotrix)
Dagospia 10 Maggio 2004
Corriere dei Supplizi. Prima di raggiungere in Toscana Borgo La Bagnaia (e mettere in gufa Fidel Confalonieri...), dove i Riffeser Monti gestiscono un agriturismo di lusso e ogni anno ospitano l'Osservatorio Giovani-Editori, il dottor Cesare Romiti ha chiesto al fido Toni Concina, pierre romano di lungo corso ora in servizio all'Rcs Media Group, perché venerdì 30 aprile il Corriere avesse relegato a pagina nove, taglio basso, la notizia e le foto delle torture dei soldati Usa in Iraq. Le stesse che il presidente George W. Bush il giorno dopo ha bollato come "disgustose". E se risultasse al vero, avrebbe insistito il dottore, che qualcuno del desk degli inviati e dell'ufficio romano (inascoltati, anzi zittiti) avessero messo in guardia lo staff direzionale sulla gravità dello scandalo. "Dotto' capire Folli è non soltanto impossibile, ma inutile. E' come la Cina...", avrebbe replicato l'impertinente Tony: Ben sapendo della passione di Cesare per quel lontano paese dei Mandarini.
Martedì 4 maggio (SS. Ciriaco e Porfirio):
Quella lenza di Enrico Braggiotti, il "turco di piazza Scala", a 81 anni suonati se la spassa ancora a Cap Ferrat, sulla Costa Azzurra. Da quelle parti vive il suo esilio dorato anche Renato Altissimo. Bravo e sfortunato figliolo d'imprenditori torinesi, rovinato dalla politica. Raccontano i vicini di casa che l'ex ministro dell'Industria liberale è pentito quasi di tutto. Rimpiange pure di aver sponsorizzato, d'intesa con Claudio Martelli, il dubbista Piero Ostellino alla guida del Corriere della Sera. La sua direzione si rivelò un disastro politico-editoriale. Il giornale fu sorpassato nelle edicole dalla Repubblica di Eugenio Scalfari. Ma davanti ai padroni del giornale l'Ostellino delle Libertà si difese sostenendo di non avere una redazione all'altezza del suo nome. L'Avvocato, che lo trovava insopportabilmente noioso di fronte al piagnisteo del Pierino di turno lo congedò con queste perfide parole: "Cavo Ostellino, quando si pevdono le guevve non si possono cambiave gli esevciti, ma soltanto i genevali". E fu messo alla porta.
Ps. Perché Piero Ostellino e Giorgio Forattini, il vignettista di Arcore, sono convinti che a governare gli italiani sia ancora Massimo D'Alema?
Mercoledì 5 maggio (S.Pellegrino):
Sofà delle vanità. Segnalare all'inarrivabile Carlito Rossella curatore sul Foglio della rubriketta "Alta società", che l'indirizzo milanese del "Bolognese" non è ignoto come va scrivendo. Il ristorante romano di piazza del Popolo aprirà a metà settembre in piazza della Repubblica. Proprio di fianco all'Hotel Principe di Savoia (ex Duca d'Aosta).
Giovedì 6 maggio (S.Giuditta):
Diceva Lord Chesterfield: "La prontezza è l'anima degli affari". Una massima che si attaglia bene per Cesare Romiti. Nei giorni scorsi il dottore ha lasciato intendere (prima di fare tatticamente marcia indietro) di essere pronto a lasciare la proprietà (non tutta la sua quota) del Corriere (attraverso Gemina) per mettersi a fare il libraio. Quello che i tecnici chiamano spin-off. Cioè la separazione di Rcs Quotidiani da Rcs Libri. Una trovata che è stata presa per buona soltanto da Dieghito Della Valle, convinto di potersi disfare dei Romiti a qualunque costo. Mentre la scissione non piace né alla Fiat né a Banca Intesa. "Una follia. Se non ragioniamo con calma Romiti, con l'appoggio dei sindacati, diventerà intoccabile", ha osservato Giovanni Bazoli, Lord Protettore del quotidiano di via Solferino.
Venerdì 7 maggio (S.Flavia):
A Milano, seduto ai tavoli del "Paper Moon" in via Bagutta, Vittorio Merloni ripensava a quanto poco prima aveva detto, confidenzialmente, al suo amico marchigiano, Della Valle: "Diego, sbagli a sottovalutare la forza di Cesare Romiti. Ma, soprattutto, evita di muoverti come se già fossi il nuovo king maker del Corriere. Che errore è stato il tuo di contattare l'amministratore delegato dell'Rcs Quotidiani, Gianni Vallardi, e di offrire al bravo e mite Ferruccio de Bortoli un ritorno alla grande in via Solferino!". (Del resto, il Cavaliere di Arcore ha posto il veto all'arrivo al Sole 24 Ore dell'ex direttore del Corriere della Sera, considerandolo da sempre quinta colonna del prodismo).
Sabato 8 maggio (S.Desiderato):
Sul Foglio di oggi, diretto da Giuliano Rumsfeld Ferrara, leggo un trafiletto (ma si dice ancora così?) che fa a pezzi il sondaggista del Corrierone, Renato Mannheimer. L'accusa? Quella di piegare, a proposito di Alitalia e Rai, i dati demoskopici al volere dell'editore, Cesare Romiti. Mia moglie, Idea Nuova Socialista, è grande ammiratrice del Rascel dei numeri. Soprattutto quando si esibisce nel "Porta a Porta" di Bruno Vespa. Un comico tra i nani e i ballerini non guasta mai.
Domenica 9 maggio (S.Geronzio):
A proposito di Mannheimer. Chiedere a Lilli Fabiani, moglie dell'etrusco Fabiano e collaboratrice di Brunello, se risulta al vero che Vespa abbia messo alla porta di "Porta a Porta" il garrulo Renatino. A dire di Silvio Berlusconi i suoi ultimi sondaggi elettorali (negativi per il Cavaliere) danneggerebbero la sua immagine. Pur di non perdere i soldi del contratto con la Rai, il Rascel dei numeri avrebbe accettato di sondare anche l'insondabile.
(a cura di Tina A.Commotrix)
Dagospia 10 Maggio 2004