E DENISE RISE - COMUNCAZIONE ISTITUZIONALE SULLE RETI DEL PREMIER - WALTER-EGO SCRITTORE DELLA PAMPA - I GALLONI DELLA GALLONI - VEDI AMATO E POI PAGHI - IL BEATO IGINO - "GENTE" TIENE E CAMBIA - A GRASSO PIACE ALDO.
Denise Pardo per L'espresso
1 - AUTHORITY - RETI PRIVATE E PUBBLICI SPOT
Alle sollecitazioni dell'Associazione Articolo 21 e di Giuseppe Giulietti sulla corretta ripartizione della comunicazione istituzionale degli enti pubblici (per la legge almeno il 50 per cento deve essere a favore di quotidiani e periodici), l'Autorità per le Comunicazioni di Enzo Cheli ha risposto prontamente. Il testo della lettera rassicura che si controlla, si monitorizza, si accerta. Ma il risultato è nebuloso. Eppure, secondo un primo censimento, rielaborando i dati Nielsen Media Research 2003, risulta che le ripartizioni sono fuori legge. Gli investimenti totali ammontano a oltre 40 milioni di euro; oltre 20 sulle tv, mentre quotidiani e periodici raggranellano solo dieci milioni di euro. All'appello ne mancano altrettanti. Non solo. A fronte di un aumento di pubblicità delle istituzioni, la spesa per i quotidiani diminuisce, quella per le reti del premier sale. Morale: gli enti pubblici fanno quello che vogliono. E nessuno li richiama all'ordine.
2 - SINDACI SCRITTORI / VELTRONI - IL GAUCHO WALTER
Intanto si cambia continente: basta Africa, largo alla pampa. Poi si cambia genere, si approda alla fiction. La nuova fatica letteraria del sindaco di Roma Walter Veltroni è "Senza Patricio", cinque storie ambientate in Argentina. E sarà un successone di critica e di pubblico per il sindaco più prolifico (come comunicazione) e più compassionevole (altre opere: "Forse Dio è malato", "Vita breve di Luca Flores"). In attesa di scrivere, forse, il suo capolavoro: "Senza Massimo, senza Romano".
3 - PREMI INTERNAZIONALI - GRAZIE PARMALAT
L'italiana Alessandra Galloni con gli articoli sul caso Parmalat ha vinto il prestigioso premio dell'"Overseas Press Club". Reporter di "The Wall Street Journal" a Roma, Galloni, laureata a Harvard, master alla London School of Economics, viene da Ap e da Reuters.
4 - ITALIANIEUROPEI - AMATO FACTORY
Conversare con l'ex premier Giuliano Amato costa 500 euro. Questo devono pagare i cento iscritti alla "Summer school" della Fondazione Italianieuropei, tink tank dalemian-riformista dagli innesti velardiani, che promuove tre giorni (9-11 luglio) al Borgo della Conoscenza, ampolloso nome della "fattoria" del gruppo. Nella pensione completa è compreso anche un intervento di Massimo D'Alema e altri ospiti. Ma il piatto forte è la conversazione conclusiva con il dottor Sottile. Sinistra tutto compreso.
5 - GIORNALISTI BEATI - IGINO PROTEGGICI TU
Era ora: anche l'Ordine (dei giornalisti) avrà il suo beato: Igino Giordani, direttore di "Il Quotidiano" e "Il Popolo", deputato dc, cofondatore dei focolarini, detto "Foco" per il fervore e padre di Brando, ex potente Rai. Il viatico per la beatificazione dà un bel po' di lustro alla vituperata categoria.
6 - NEWSMAGAZINE - GENTE CHE VIENE, GENTE CHE VA
Dopo anni, a "Gente" si cambia. E il settimanale di Rusconi-Hachette, diretto da Umberto Brindani (approdato a gennaio da "Panorama"), punta a trasformarsi da familiare classico a newsmagazine familiare. Nuova grafica e carta, grande peso alle foto di qualità, mix di politica interna, politica estera e personaggi dello show-biz e del jet set. Prima uscita del restyling: il 9 giugno, con un milione di copie di tiratura. Nonostante l'arrivo di "Dipiù" di Cairo, diretto dal suo predecessore Sandro Mayer (2 milioni e mezzo di copie in quattro settimane), Brindani sottolinea che le vendite di "Gente" hanno mantenuto la media di oltre 600 mila copie. Il segno di un inaspettato allargamento del settore, sembrato per anni inamovibile.
7 - AFFETTUOSITÀ GIORNALISTICHE - A QUALCUNO PIACE ALDO
Dopo che, il 26 maggio, "l'Unità" ha sghignazzato sui monumentali scambi di carinerie tra Pierluigi Battista e Giuliano Ferrara (ospiti reciprocamente l'uno dell'altro in tv), anche Aldo Grasso si è inserito nell'allegro girotondo. Sul "Corriere della Sera" del 26, il principe dei critici televisivi, esalta la puntata di "Otto e mezzo" su Battista e sul suo volume-intervista ad Alberto Ronchey, "Fattore R", applaudendo alla statura giornalistica di AR. Bene, bene. Ma il meglio arriva dopo: «Per dare la misura della grandezza d'animo di Ronchey, voglio rivelare una sua abitudine... ogni volta che sta scrivendo un pezzo sulla tv, usa la gentilezza di telefonarmi...». Valoroso chi consulta il grande Grasso autoaffettuoso.
Dagospia 04 Giugno 2004
1 - AUTHORITY - RETI PRIVATE E PUBBLICI SPOT
Alle sollecitazioni dell'Associazione Articolo 21 e di Giuseppe Giulietti sulla corretta ripartizione della comunicazione istituzionale degli enti pubblici (per la legge almeno il 50 per cento deve essere a favore di quotidiani e periodici), l'Autorità per le Comunicazioni di Enzo Cheli ha risposto prontamente. Il testo della lettera rassicura che si controlla, si monitorizza, si accerta. Ma il risultato è nebuloso. Eppure, secondo un primo censimento, rielaborando i dati Nielsen Media Research 2003, risulta che le ripartizioni sono fuori legge. Gli investimenti totali ammontano a oltre 40 milioni di euro; oltre 20 sulle tv, mentre quotidiani e periodici raggranellano solo dieci milioni di euro. All'appello ne mancano altrettanti. Non solo. A fronte di un aumento di pubblicità delle istituzioni, la spesa per i quotidiani diminuisce, quella per le reti del premier sale. Morale: gli enti pubblici fanno quello che vogliono. E nessuno li richiama all'ordine.
2 - SINDACI SCRITTORI / VELTRONI - IL GAUCHO WALTER
Intanto si cambia continente: basta Africa, largo alla pampa. Poi si cambia genere, si approda alla fiction. La nuova fatica letteraria del sindaco di Roma Walter Veltroni è "Senza Patricio", cinque storie ambientate in Argentina. E sarà un successone di critica e di pubblico per il sindaco più prolifico (come comunicazione) e più compassionevole (altre opere: "Forse Dio è malato", "Vita breve di Luca Flores"). In attesa di scrivere, forse, il suo capolavoro: "Senza Massimo, senza Romano".
3 - PREMI INTERNAZIONALI - GRAZIE PARMALAT
L'italiana Alessandra Galloni con gli articoli sul caso Parmalat ha vinto il prestigioso premio dell'"Overseas Press Club". Reporter di "The Wall Street Journal" a Roma, Galloni, laureata a Harvard, master alla London School of Economics, viene da Ap e da Reuters.
4 - ITALIANIEUROPEI - AMATO FACTORY
Conversare con l'ex premier Giuliano Amato costa 500 euro. Questo devono pagare i cento iscritti alla "Summer school" della Fondazione Italianieuropei, tink tank dalemian-riformista dagli innesti velardiani, che promuove tre giorni (9-11 luglio) al Borgo della Conoscenza, ampolloso nome della "fattoria" del gruppo. Nella pensione completa è compreso anche un intervento di Massimo D'Alema e altri ospiti. Ma il piatto forte è la conversazione conclusiva con il dottor Sottile. Sinistra tutto compreso.
5 - GIORNALISTI BEATI - IGINO PROTEGGICI TU
Era ora: anche l'Ordine (dei giornalisti) avrà il suo beato: Igino Giordani, direttore di "Il Quotidiano" e "Il Popolo", deputato dc, cofondatore dei focolarini, detto "Foco" per il fervore e padre di Brando, ex potente Rai. Il viatico per la beatificazione dà un bel po' di lustro alla vituperata categoria.
6 - NEWSMAGAZINE - GENTE CHE VIENE, GENTE CHE VA
Dopo anni, a "Gente" si cambia. E il settimanale di Rusconi-Hachette, diretto da Umberto Brindani (approdato a gennaio da "Panorama"), punta a trasformarsi da familiare classico a newsmagazine familiare. Nuova grafica e carta, grande peso alle foto di qualità, mix di politica interna, politica estera e personaggi dello show-biz e del jet set. Prima uscita del restyling: il 9 giugno, con un milione di copie di tiratura. Nonostante l'arrivo di "Dipiù" di Cairo, diretto dal suo predecessore Sandro Mayer (2 milioni e mezzo di copie in quattro settimane), Brindani sottolinea che le vendite di "Gente" hanno mantenuto la media di oltre 600 mila copie. Il segno di un inaspettato allargamento del settore, sembrato per anni inamovibile.
7 - AFFETTUOSITÀ GIORNALISTICHE - A QUALCUNO PIACE ALDO
Dopo che, il 26 maggio, "l'Unità" ha sghignazzato sui monumentali scambi di carinerie tra Pierluigi Battista e Giuliano Ferrara (ospiti reciprocamente l'uno dell'altro in tv), anche Aldo Grasso si è inserito nell'allegro girotondo. Sul "Corriere della Sera" del 26, il principe dei critici televisivi, esalta la puntata di "Otto e mezzo" su Battista e sul suo volume-intervista ad Alberto Ronchey, "Fattore R", applaudendo alla statura giornalistica di AR. Bene, bene. Ma il meglio arriva dopo: «Per dare la misura della grandezza d'animo di Ronchey, voglio rivelare una sua abitudine... ogni volta che sta scrivendo un pezzo sulla tv, usa la gentilezza di telefonarmi...». Valoroso chi consulta il grande Grasso autoaffettuoso.
Dagospia 04 Giugno 2004