RASSEGNATI STAMPA - «LE FOLLIN BERGER», APICELLA CANTA «ABBALENA 'BBIANCA» - È PIÙ "DONNA" VALENTINO O UN CERTO GIORNALISMO (ETERO)? - SCALFARI E L'ECO DELLA NOIA.
1 - «ABBALENA 'BBIANCA»
Gene Gnocchi per il Corriere della sera
- Dieci segnali che il peso degli ex Dc è in costante crescita
10 - A Putin ha fatto sapere che quest'anno niente Sardegna: va in vacanza a Cervia nel bilocale di Giovanardi.
9 - Nell'ultima settimana la sede dell'Udc ha subìto 750 ispezioni della Guardia di Finanza e il figlio di Follini, Pierfollini, risulta indagato per essere stato sorpreso in un cinema erotico, nonostante abbia solo 17 anni, a vedere il film «Vieni di là che ti mostro il grande centro».
8 - Nelle previsioni del tempo della Rai vengono dati pochi secondi a Nord, Sud e Isole e quasi tutto lo spazio al Centro.
7 - Apicella si è fatto scrivere una canzone del prossimo album da Luca Volontè. Titolo. «Abbalena 'bbianca».
6 - Il notista politico del Tg1, Francesco Pionati, da qualche sera introduce l'opinione di Follini chiamandolo sire.
5 - Ancelotti, vista l'aria che tira, ha annunciato che quest'anno il Milan si schiererà col modulo Buttiglione, che prevede tutti al centro e Tabacci sulla fascia sinistra che tratta con Rutelli.
4 - Maria Latella sta per dare alle stampe una corposa biografia della moglie di Follini dal titolo «Tendenza Elisabetta».
3 - Nella prossima edizione della nota trasmissione «La Corrida» tutte le votazioni per i concorrenti si svolgeranno non più col maggioritario, ma col proporzionale a sbarramento del cinque per cento e vincolo di maggioranza.
2 - Gianni Baget Bozzo in un fondo sul "Giornale" ha sostenuto che «beh, senza trarre conclusioni affrettate, e pur con tutti i distinguo del caso, non è peregrino affermare che in fondo, in parte, il senatore D'Onofrio non è un brutto uomo».
1 - Il grande Giorgio Forattini, sciolto il contratto con la Mondadori, sta per pubblicare per i tipi de «La Discussione» il nuovo e imperdibile libro di vignette intitolato «Le Follin Berger».
2 - È PIÙ "DONNA" IL GAY O UN CERTO GIORNALISMO (ETERO)?
Gianluca Lo Vetro per www.crisalidepress.com
Strano Paese, il nostro. Alzi la mano chi ha mai pensato che Valentino avesse gusti eterosessuali. Magari non tutti immaginavano che tra lui e il suo socio Giancarlo Giammetti ci fosse stata una lunga storia. Ma le inclinazioni del couturier non potevano essere un mistero. Tanto più che Dario Ballantini ne aveva fatto un divertissement nazional-popolare con la sua superba imitazione dello stilista a Striscia la notizia.
Perché, dunque, tanto stupore per l'outing di Valentino e Giancarlo? E soprattutto, per quale motivo gran parte dei servizi hanno ridotto le attenzioni sulla collezione dello stilista, una delle poche veramente d'alta moda, per concentrarsi morbosamente su dichiarazioni di coppia stralciate da un articolo che a sua volta anticipava un'intervista non ancora pubblicata? Forse sarebbe stato meglio approfondire certe dichiarazioni dei "rivelati", cercando di capire per esempio la dolorosa conflittualità che li ha spinti a definire "disgustosi" i loro simili.
Giustamente, Paola Cacianti nel suo servizio per il Tg1 ha dato un taglio al gossip. Sottolineando che quest'ultimo non doveva avere il sopravvento sui sei mesi di lavoro con i quali Valentino aveva preparato la collezione. Ma tant'è: non è stato così per tutti. In un'orgia di pettegolezzi che ha fatto un blob di vita professionale e personale.
E dire che antropologicamente è dimostrato che il pettegolezzo nasce in antichità come forma di vendetta delle donne escluse dal potere. Non potendo padroneggiare argomenti capitali, il gentil sesso si rivaleva infatti sul genere maschile, alimentando fastidiosi chiacchiericci. Ma allora, è più "donna" il gay o un certo giornalismo (etero)?
3 - NEMMENO UNA RUGA PER SCALFARI
Andrea Marcenaro per Il Foglio
E' estate, fa caldo, e dire che il tanto vituperato Sirchia aveva avvisato per tempo: andate nei supermercati, che almeno c'è l'aria condizionata e potete tenere al fresco i vostri preziosi cervelli. Niente, parole al vento. Alcuni grandi vecchi non se la danno per intesa, si incaponiscono, cuccano una botta di caldo e poi gli va a finire come a Scalfari che giusto ieri, in pieno luglio, si è messo a recensire il libro di Umberto Eco.
E che libro interessante; e però non dà emozioni; ma proprio nessunissima emozione; e non esiste trama; e nemmeno personaggi; e il protagonista non ha carattere; e d'altra parte quello di Eco non è neanche un romanzo; anzi, più che un romanzo è un cantiere; anzi, una via di mezzo tra un cantiere e una cattedrale; e potremmo forse definirla una sceneggiatura; e però io brucio dalla voglia di conoscere ancora meglio l'Autore; il quale, a dirla tutta, era nel Gruppo '63, quantunque ai margini. E contento Scalfari, contenti tutti. Col rischio, però, che alcuni che non se ne intendono la capiscano così: per quale cazzo di motivo, uno come Eco che scrive male come me, sempre io a recensire lui e lui di me manco una Ruga?
Dagospia 16 Luglio 2004