OTTOBRATE ROMANE
COSSIGA ALLA SAGRA (BANCARIA) DI MARINO OSPITE DI CESARE GERONZI
POVERO ROMITI, VIA CON WIND DA MEDIOBANCA ALLA MANAGEST DI BENEDETTI
MARCHETTI INFIAMMA LA FESTA DE' NOANTRI DEL CORSERA (CENA SOTIS E MAGDI)
COSSIGA ALLA SAGRA (BANCARIA) DI MARINO OSPITE DI CESARE GERONZI
POVERO ROMITI, VIA CON WIND DA MEDIOBANCA ALLA MANAGEST DI BENEDETTI
MARCHETTI INFIAMMA LA FESTA DE' NOANTRI DEL CORSERA (CENA SOTIS E MAGDI)
Lunedì 4 ottobre (S.Francesco d'Assisi):
Mentre Silvio Berlusconi l'Africano parafrasando Henry Kissinger l'Amerikano, ritornando dalla trionfale visita a Gheddafi in quel di Tripoli può ribadire ai suoi alleati: "Non ci saranno crisi nelle prossime settimane, la mia agenda politica è già completa", Romano Prodi intristisce sotto i rami agitati dell'Ulivo.
Dopo la cena dei sospetti nella casa romana dell'ing. Carlo De Benedetti, deluso dell'ottusità del suo ospite, a dar credito al Professore c'è rimasto soltanto il rosso antico Fausto Bertinotti. L'uomo che lo pugnalò nell'aula di Montecitorio provocando la caduta del suo governo. Ricorda un proverbio persiano: "Quando è arrivato il tempo, la preda va dal cacciatore".
Martedì 5 ottobre (S.Placido):
Della dolce e burbera Margherita Barberis ricordo soltanto la voce soave e la pignoleria con cui seguiva l'agenda del suo Gran Capo, Cesare Romiti. Di gente ne ha sentita e vista la segretaria del Dottore. Ma della sua conoscenza di un certo Alessandro Benedetti, immobiliarista a capo della Managest, nulla conoscevo.
Ora, mi racconta l'amicuzzo Salvatore Ligresti, sarebbe nata una liason finanziaria tra il Romiti noto e il Benedetti ignoto. L'ex dominus dell'Rcs ha preso a frequentare la sede della Managest di Benedetti (da non confondere con la Magiste di Stefano Ricucci) al numero 81 di piazza Santi Apostoli. L'insolito duo avrebbe intenzione di mettere su una cordata internazionale per rilevare Wind da Enel.
Mercoledì 6 ottobre (S.Bruno):
A proposito di Cesare "Gone with the Wind" Romiti. Provo una certa tenerezza assistere ai tentativi del Dottore di salvare i beni di famiglia. In primis l'Impregilo, ancora con il fiato corto. Almeno a dare ascolto agli analisti più attenti. Già una volta era la mia Mediobanca a seguire con benevolenza gli affari dell'ex numero uno della Fiat. Ora tenta una sponda finanziaria con la Managest di un tal Benedetti per conquistare l'indebitatissima compagnia telefonica Wind.
Nei giorni scorsi la strana coppia Romiti-Benedetti ha fatto un po' di turismo politico nelle stanze del potere per avere il via libera all'acquisizione. Incontrando, ahimè, molte porte chiuse. Compresa quella di Grissino Fassino. Per non parlare di Cesare Geronzi e il pio (tutto) Fazio già alle prese con le loro grane bancarie.
Tra l'altro Paolo Scaroni, amministratore delegato Enel, è andato fuori di testa quando ha saputo che l'iniziativa romitiana prefigurerebbe che l'ente elettrico pubblico si accollasse tutti i debiti di Wind.
Giovedì 7 ottobre (N.S. del Rosario):
A proposito dei tormenti del Corriere, chiedere all'ex direttore, il mitico Franco Di Bella, una copia della foto che ritrae il sindacalista Raffaele Fiengo vestito da zampognaro. In via Solferino sta infatti montando la protesta contro un comitato di redazione dopo l'uscita dal giornale anche del bravo Fabrizio Gatti. Prima di lui se n'erano andati Claudio Lindner, Vittorio Malagutti e Francesco Merlo.
Venerdì 8 ottobre (S. Pelagia):
Dopo Vittorio Colao, ieri l'altro anche il mio amico notaio, il caro Piergaetano Marchetti, ha bussato al portone della sede romana del Corrierone in via Tomacelli, 160. Palazzo, se non ricordo male, che tanti anni fa ospitava i negozi di abbigliamento dell'Unione Militare. L'edificio è a due passi dalla centralissima via Condotti. Da qualche tempo la Pirelli Real Estate, che l'aveva rilevato dall'Hdp, l'ha ceduto alla famiglia Benetton.
Ora la visita del buon Marchetti ha destato un certo stupore nei giornalisti romani che, en passant, da oltre un anno non riescono ad incontrare neppure al telefono il direttore Stefano Folli. Che dire? Conoscendo bene le idee e gli umori del neo presidente dell'Rcs Quotidiani, espressi anche nel suo incontro con l'ufficio romano, sarei portato a pensare che il direttore ideale di Piergaetano sia l'infedele Gad Lerner.
Ps. Chiedere ai corrieristi Lina Sotis e Magdi Allam, attovagliati stasera al desco meneghino di casa Marchetti, quanto sia diventata prorompente la passione del presidente di Rcs Quotidiano per la carta stampata in via Solferino.
Sabato 9 ottobre (SS.Dionigi e Compagni):
Chi dà i voti a Della Valle & C? Leggo una pubblicità sui quotidiani riguardante la mia Mediobanca che, francamente, mi fa sorridere. Avverte, in sintesi, l'annuncio (a pagamento): "Per il giorno 28 ottobre, alle ore 11, presso la sede sociale in Piazzetta Cuccia n.1, è convocata l'Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci di Mediobanca.".
Per poi aggiungere in ordine alla nomina dei nuovi consiglieri d'amministrazione che, "in adesione ai Codici di autodisciplina delle società quotate le eventuali candidature alla carica di Consigliere, corredate dai relativi curricula e dalle dichiarazioni circa il requisito di indipendenza (sic!), siano in quanto possibile (ari-sic!) depositate presso la sede sociale almeno 10 giorni prima della data prevista per l'Assemblea".
Domenica 10 ottobre (S.Daniele):
Ho ricevuto con ritardo da Bilbao, Spagna, una cartolina del mio amico Franceschiello Cossiga con cui mi annunciava che sabato 9 ottobre (cioè ieri) sarebbe andato a Marino, Castelli Romani, ospite a cena nella casa di campagna di Cesare Geronzi. A quanto va raccontando in giro Sandrina Carraro, rientrata di corsa dalla eterne vacanze in Sardegna per partecipare alla scampagnata notturna ai Castelli, tra il presidente di Capitalia e il senatore a vita sarebbe tutto "un pappa e ciccia".
Insomma, dopo i dissidi per la cacciata di Cipresso Maranghi dalla mia Mediobanca, Cossiga e Geronzi sono d'accordo su come far quadrare il prossimo risiko bancario. Quanto all'ottuagenario Antoine Bernheim, la coppia non ha dubbi: deve restare alla guida delle Generali. Più assicurato di così non si può.
(a cura di Tina A.Commotrix)
Dagospia 10 Ottobre 2004
Mentre Silvio Berlusconi l'Africano parafrasando Henry Kissinger l'Amerikano, ritornando dalla trionfale visita a Gheddafi in quel di Tripoli può ribadire ai suoi alleati: "Non ci saranno crisi nelle prossime settimane, la mia agenda politica è già completa", Romano Prodi intristisce sotto i rami agitati dell'Ulivo.
Dopo la cena dei sospetti nella casa romana dell'ing. Carlo De Benedetti, deluso dell'ottusità del suo ospite, a dar credito al Professore c'è rimasto soltanto il rosso antico Fausto Bertinotti. L'uomo che lo pugnalò nell'aula di Montecitorio provocando la caduta del suo governo. Ricorda un proverbio persiano: "Quando è arrivato il tempo, la preda va dal cacciatore".
Martedì 5 ottobre (S.Placido):
Della dolce e burbera Margherita Barberis ricordo soltanto la voce soave e la pignoleria con cui seguiva l'agenda del suo Gran Capo, Cesare Romiti. Di gente ne ha sentita e vista la segretaria del Dottore. Ma della sua conoscenza di un certo Alessandro Benedetti, immobiliarista a capo della Managest, nulla conoscevo.
Ora, mi racconta l'amicuzzo Salvatore Ligresti, sarebbe nata una liason finanziaria tra il Romiti noto e il Benedetti ignoto. L'ex dominus dell'Rcs ha preso a frequentare la sede della Managest di Benedetti (da non confondere con la Magiste di Stefano Ricucci) al numero 81 di piazza Santi Apostoli. L'insolito duo avrebbe intenzione di mettere su una cordata internazionale per rilevare Wind da Enel.
Mercoledì 6 ottobre (S.Bruno):
A proposito di Cesare "Gone with the Wind" Romiti. Provo una certa tenerezza assistere ai tentativi del Dottore di salvare i beni di famiglia. In primis l'Impregilo, ancora con il fiato corto. Almeno a dare ascolto agli analisti più attenti. Già una volta era la mia Mediobanca a seguire con benevolenza gli affari dell'ex numero uno della Fiat. Ora tenta una sponda finanziaria con la Managest di un tal Benedetti per conquistare l'indebitatissima compagnia telefonica Wind.
Nei giorni scorsi la strana coppia Romiti-Benedetti ha fatto un po' di turismo politico nelle stanze del potere per avere il via libera all'acquisizione. Incontrando, ahimè, molte porte chiuse. Compresa quella di Grissino Fassino. Per non parlare di Cesare Geronzi e il pio (tutto) Fazio già alle prese con le loro grane bancarie.
Tra l'altro Paolo Scaroni, amministratore delegato Enel, è andato fuori di testa quando ha saputo che l'iniziativa romitiana prefigurerebbe che l'ente elettrico pubblico si accollasse tutti i debiti di Wind.
Giovedì 7 ottobre (N.S. del Rosario):
A proposito dei tormenti del Corriere, chiedere all'ex direttore, il mitico Franco Di Bella, una copia della foto che ritrae il sindacalista Raffaele Fiengo vestito da zampognaro. In via Solferino sta infatti montando la protesta contro un comitato di redazione dopo l'uscita dal giornale anche del bravo Fabrizio Gatti. Prima di lui se n'erano andati Claudio Lindner, Vittorio Malagutti e Francesco Merlo.
Venerdì 8 ottobre (S. Pelagia):
Dopo Vittorio Colao, ieri l'altro anche il mio amico notaio, il caro Piergaetano Marchetti, ha bussato al portone della sede romana del Corrierone in via Tomacelli, 160. Palazzo, se non ricordo male, che tanti anni fa ospitava i negozi di abbigliamento dell'Unione Militare. L'edificio è a due passi dalla centralissima via Condotti. Da qualche tempo la Pirelli Real Estate, che l'aveva rilevato dall'Hdp, l'ha ceduto alla famiglia Benetton.
Ora la visita del buon Marchetti ha destato un certo stupore nei giornalisti romani che, en passant, da oltre un anno non riescono ad incontrare neppure al telefono il direttore Stefano Folli. Che dire? Conoscendo bene le idee e gli umori del neo presidente dell'Rcs Quotidiani, espressi anche nel suo incontro con l'ufficio romano, sarei portato a pensare che il direttore ideale di Piergaetano sia l'infedele Gad Lerner.
Ps. Chiedere ai corrieristi Lina Sotis e Magdi Allam, attovagliati stasera al desco meneghino di casa Marchetti, quanto sia diventata prorompente la passione del presidente di Rcs Quotidiano per la carta stampata in via Solferino.
Sabato 9 ottobre (SS.Dionigi e Compagni):
Chi dà i voti a Della Valle & C? Leggo una pubblicità sui quotidiani riguardante la mia Mediobanca che, francamente, mi fa sorridere. Avverte, in sintesi, l'annuncio (a pagamento): "Per il giorno 28 ottobre, alle ore 11, presso la sede sociale in Piazzetta Cuccia n.1, è convocata l'Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci di Mediobanca.".
Per poi aggiungere in ordine alla nomina dei nuovi consiglieri d'amministrazione che, "in adesione ai Codici di autodisciplina delle società quotate le eventuali candidature alla carica di Consigliere, corredate dai relativi curricula e dalle dichiarazioni circa il requisito di indipendenza (sic!), siano in quanto possibile (ari-sic!) depositate presso la sede sociale almeno 10 giorni prima della data prevista per l'Assemblea".
Domenica 10 ottobre (S.Daniele):
Ho ricevuto con ritardo da Bilbao, Spagna, una cartolina del mio amico Franceschiello Cossiga con cui mi annunciava che sabato 9 ottobre (cioè ieri) sarebbe andato a Marino, Castelli Romani, ospite a cena nella casa di campagna di Cesare Geronzi. A quanto va raccontando in giro Sandrina Carraro, rientrata di corsa dalla eterne vacanze in Sardegna per partecipare alla scampagnata notturna ai Castelli, tra il presidente di Capitalia e il senatore a vita sarebbe tutto "un pappa e ciccia".
Insomma, dopo i dissidi per la cacciata di Cipresso Maranghi dalla mia Mediobanca, Cossiga e Geronzi sono d'accordo su come far quadrare il prossimo risiko bancario. Quanto all'ottuagenario Antoine Bernheim, la coppia non ha dubbi: deve restare alla guida delle Generali. Più assicurato di così non si può.
(a cura di Tina A.Commotrix)
Dagospia 10 Ottobre 2004