ZUPPA DI NOZZE - NELLA CITTÀ DELLA SBRISOLONA, MATTEO COLANINNO DICE SI': IN GINOCCHIO GERONZI E DE BENEDETTI, GASPARRI E CECCHERINI, ARPE E IL FIGLIO DI FAZIO E "MENT-ANA IN CORPORE NANO".

A Silvia già Cornacchia già Monti già Donà delle Rose oggi De Benedetti è quasi venuto un colpo, quando ha visto la sposa incedere in chiesa. E sì, perchè Giovanna Ballabeni sfoggiava un imprevedibile colbacco bianco (con cappottino in tinta, una deliziosa zarina alla Julie Christie del Dottor Zivago) che schiantava di colpo quello grigio da lei indossato.

Certo, faceva un po' impressione vedere suo marito, l'ingegner Carlo, da una parte della navata del Duomo di Mantova, e il di lui fratello Franco dall'altra, ma lì, nella città della sbrisolona, per il matrimonio del giovin Matteo Colaninno - figlio dell'ex scalatore Telecom Roberto (oggi patron della Piaggio e dei marchi collegati) -candidato unico in pectore alla presidenza dei giovani imprenditori italiani, nessuno ci faceva caso.

Anche perchè ben altre erano le curiosità da soddisfare. Per esempio, cosa avevano tanto da discutere Maurizio Gasparri (unico ministro presente) e l'inarrestabile Andrea Ceccherini dell'Osservatorio Giovani-Editori sul sagrato della chiesa, in attesa dell'uscita dei neosposi, tanto che per un attimo si è temuto che i due il riso se lo tirassero in testa anzichè lanciarlo verso la coppia appena unita in matrimonio?

E Hogan Mentana, perchè si ostina a giocare all'articolo "il" con la moglie Michela 'amico di merda' Rocco di Torrepadula, radicando ancora di più gli astanti nella convinzione della fondatezza dell'adagio che lo accompagna fin dai tempi della Rai, 'ment-ana in corpore nano'?



Non era l'unico giornalista presente, Mentana (legato alla famiglia Colaninno da quando questa lo voleva direttore del Tg a La7 appena acquistata, manfrina che servì a Chicco per alzare un sostanzioso ritocco di cachet da parte della grulleria Mediaset): c'erano anche Bruno Manfellotto, oggi alla guida del Tirreno ma già a Mantova come direttore de La Gazzetta, Pippo Marra, Rinaldo Gianola, vicedirettore dell'Unità, Roberto Ippolito con incantevole figlia al seguito, vestita di rosso con tanto di spacco fino al fianco, come rosso e blu era il surreale gessato blu e rosso indossato senza imbarazzi da Antonello Piroso de La7, ospite ormai fisso dell'associazione guidata dall'ulivella Anna Maria Artoni (in nero con pizzi).

E che ci fosse profumo di Ulivo lo si percepiva altresì vedendo Enrico Letta e Pierluigi Bersani, con consorte al seguito, mischiati a Cesare Geronzi con moglie e genero Fabrizio Lombardo, nonchè Matteo Arpe, che ascoltava compunto, durante la santa Messa, la lettura delle Scritture effettuata da Giovanni Fazio, figlio del governatore di Bankitalia Antonio.

Quello che resta della Confindustria decollata verso la Cina era rappresentato non solo dall'intrigante Anna maria Artoni, ma anche dal vicepresidente Emma Marcegaglia, dal direttore generale Maurizio Beretta e soprattutto dal neopresidente dell'Unione Industriali di Roma, Luigi Abete (che apostrofava ironicamente Mentana con il titolo di 'direttore': un omaggio al ruolo che fu, o a quello che sarà? anche perchè, ai rumors su una direzione di Chicco Mitraglia al posto di quella di Folli de' Follis al Corriere della sera, rilanciati dall'Unità, nessuno sembrava dare credito). Il più opaco, in tanto fulgore, sembrava il presidente (per mancanza di prove) di Mediobanca, Gabriele Galateri di Genola, chissà perchè...

La classifica degli assenti vede al primo posto il duo Bazoli-Passera di Banca Intesa (era presente però Gaetano Micciché). Tutti gli altri, da Luca Cipputi di Monteprezzemolo a Alessandro Profumo, affaccendati a ingollare spring-rolls a Shangai. Dopo la cerimonia nel Duomo di Mantova, tutti a Canossa. Nel senso di Palazzo. Ivi ha trionfato il mejo vino d'Italia, lo Jerman. Lo sposo Matteo ha approfittato del banchetto per intrattenersi con tutti i vice-presidenti dei Giovani Industriali: ad aprile la signorina dalla penna rossa Anna Maria Artoni lascia e Colaninno junior, per la seconda volta, salirà sull'altare.


Dagospia 06 Dicembre 2004