SANREMO FAMIGLIA: SARA' ANTONELLA CLERICI A FAR COPPIA CON BONOLIS
LA RAI RICHIAMA BATTISTA (E GIANNINO?) - COSTANZO VUOLE LE LECCISO (E MARA?)
CHE CI FACEVA MICHELA ROCCO A PIAZZA NAVONA? - LUTTAZZI, CANTA CHE TI PASSA

1 - 1981: la valletta dello scandalo è Eleonora Vallone: si presenta con un abito da infarto precoce. E per di più la Vallone è allergica alla biancheria intima. Senza mutande presenta così: invece di dire "è la volta dei Ricchi e Poveri", riesce a paperare con "è la rivolta dei Ricchi e Poveri". E non va lontana dalla realtà: il complesso genovese si spacca. Viene cacciata Marina Occhiena per una colpa gravissima: ha rubato infatti il compagno a Angela, la "brunetta". Ecco: una storia di Sanremo attraverso il vallettismo potrebbe riempire qualche volume alto così. Con Baudo che si inventò il gran duello mora/bionda (Anna Falchi e Manuela Arcuri), con la faraona Raffa che ripiegò sulla scucchia solinga di Megan Gale, eccetera.

Adesso la musica cambia. Sul palco dell'Ariston Paoletto Bonolis non avrà ragazze fuori di seno o veline infangate. Sa bene che Sanremo e la Famiglia Italiana sono uniti da un matrimonio indissolubile. E sì, rispetto alle altre macchine che usano come combustibile "super" la visibilità televisiva, San Remo ha un vantaggio schiacciante: è un rito sentimentale di massa, corale, nazionale.

Quindi Bonolis ha scelto come partner del festival del canzonamento, non della canzone, il volto solare e i fianchi ripieni di spaghetti di Antonella Clerici. Rassicurante, bonacciona e tettona, amata da uomini, donne e quelli che stanno in mezzo. Lunedì prossimo, a "Porta a porta" (ça va sans dire), verranno svelati da Bonolis tutti gli altri altarini.

2 - Che ci faceva, oggi ore 16 e 30 a piazza Navona, senza l'ombra del suo Kikko, Michela Rocco di Torrepadula abbarbicata a un giovanotto alto quanto lei, sui trent'anni? Scutrettolavano in direzione di via dell'Orso.

3 - Sembra che sia intervenuto Kit Cat in persona per far partecipare al reality "Il Ristorante" il suo badante di scorribande notturno Fabrizio Rocca.

4 - A Costanzo le gemellone Lecciso facevano un po' schifo. Dall'entourage delle Kessler del Trash trapela adesso la notizia che Ciccio Baffo le vorrebbe ospiti nel circo Barnum di "Buona Domenica", a fianco di Platinette. Sarà felice Mara Venier che le ha lanciate come "panzatrici" pazze e poi l'intrigante Del Nox le ha "oscurate".

5 - E' davvero in imbarazzo Pigi Battista. Oggi è arrivata una chiamata dalla Rai per richiamarlo alla guida di "Batti & Ribatti", ore 20 e 30; una volta terminata la Lotteria Italia (6 gennaio). E Oscar Giannino? Che in questo periodo ha tirato la carretta di "Batti e Ribatti" ma alle 14? Grazie e arrivederci. E Pigi, che è un omone di buon cuore, non sa che fare.

6 - Da www.university.it - In uscita il 21 gennaio, Money for dope è lo score di un musical elegiaco: dieci brillanti composizioni scritte da Daniele Luttazzi nell'arco di vent'anni, a partire da quella Money for dope cantata e suonata col suo gruppo nel 1979 in memoria di un'amica, morta di overdose.

Luttazzi interpreta i brani con una voce duttile e matura, sensibile alle sfumature ora ironiche, ora tragiche dei testi; una voce che però conserva la verità delle emozioni di un adolescente. Il protagonista della storia, ambientata nella seconda metà degli anni 70, è infatti un diciottenne che racconta la sua vicenda sentimentale, drammaticamente interrotta, con una ragazza fragile e incantevole. Si tratta di canzoni intime sulla fine dell'innocenza, la cui espressività viene esaltata dagli arrangiamenti smaglianti e preziosi di Massimo Nunzi.

Silence, il brano di apertura, introduce la vicenda ("The girl was spectacularly lovely") e l'epoca: struttura, armonia e arrangiamenti richiamano il periodo in cui questa canzone fu composta, il 78-79 dominato dalla new-wave dei Talking Heads.



Vienna, Vienna, racconta l'incontro dei due durante una gita scolastica di liceo. Il testo fa un riferimento volutamente pomposo a Kafka e al Talmud, la musica gli fa il verso mischiando echi klezmer a ritmi sudamericani.
Something fantastic: la protagonista esce di casa, fa l'autostop, si impasticca ed ecco apparirle un coro di Broadway che le promette che qualcosa di fantastico sta per accadere.

Make your mother sigh: basso Motown e trombe funky per la scena di seduzione raccontata in questa canzone. Il protagonista invita la sua ragazza a "far sospirare la mamma" che "le ispeziona le mutandine".

Easy to be fooled è una jazz ballad che descrive la psicologia di chi, per quieto vivere o semplice menefreghismo, fece finta di non accorgersi di quello che stava accadendo nei parchi pubblici delle città italiane con l'arrivo dell'eroina. Una signora riassume il tutto dicendo che a nessuno piacciono i curiosoni.

Guard my tongue: le note demoniache di un clarinetto alla Cotton Club sono il contrappunto ironico ai sensi di colpa del protagonista dopo il sesso con la coetanea, mentre un coro anni '30 lo rassicura:

"Non fa differenza se Dio c'è, non c'è, o peggio ancora, è del tutto indifferente" al termine di una antica preghiera che evoca il timore di Dio e la punizione dei nemici.

Doom: la ragazza non tornerà più a casa, il distacco è completo, con l'eroina la perdizione si nutre di un nuovo appetito.

I can't stand it: arriva la dance anni 80 a eufemizzare l'orizzonte tragico indicato dal punk e dalla new wave del periodo precedente. La disperazione del protagonista è troppo recente e ancora superficiale, come l'uptempo pop sottolinea.

Letters on fire: i ricordi vengono evocati dalle lettere d'amore che il protagonista brucia su un falò in spiaggia, e il cui monossido egli respira dolcemente, quasi fosse il profumo di quell'amore. Una chitarra elettrica straziata porta via quegli anni con sé, come un'onda reflua.

Money for dope: la vita borghese in tutta la sua ultima disperazione, contemplata alla distanza. Una dark ballad il cui mood algido e sobrio si ispira alla lezione dei Joy Division, altro gruppo di culto per Luttazzi.



Dagospia 09 Dicembre 2004