DUEL/2 - COLPI DI RASOIO TRA GRASSO E PIROSO - "VEDERE "OMNIBUS" ALTRIMENTI QUELLO SCRIVE ALTRE LETTERE A CHI DI DOVERE" - "NON SIA ALLUSIVO E FACCIA IL NOME (O I NOMI), CI SVELI (E MI SVELI) L'IDENTITÀ DI QUESTO PADRETERNO."

1 - AGENDA GRASSO
(a cura di Matteo Bandiera per Corriere della Sera Magazine)
"Lunedì mattina. Rivedere Antonello Piroso (Omnibus, La 7, ore 7) altrimenti quello scrive altre lettere a chi di dovere per lamentare trascuratezza. E se Pancani fosse meglio di lui?"."

2 - PIROSO E' IROSO
Lettera di Antonello Piroso


Caro Dago,
gli scazzi tra giornalisti (o tra giornalisti e critici, politici, sportivi, intellettuali etc etc etc) sono autoreferenziali e quindi spesso incomprensibili -e perciò noiosi- per il grande pubblico dei lettori e dei telespettatori. Io poi, da quando vado stabilmente in video, non ho mai replicato a chi ha avuto da ridire sul mio lavoro sul piano del merito (o dell'estetica: c'è chi trova, come te, caro Roberto, "surreali" i miei gessati o il mio taglio di capelli: pazienza, me ne farò una ragione). I dissensi, è ovvio, non sono solo legittimi, ma anche auspicabili, se servono a farti migliorare quello che fai.

Se invece i rilievi fanno riferimento a fatti extralavorativi, tanto più se campati in aria, allora ricorro alle puntualizzazioni. Come la seguente, che - tramite tuo - recapito al critico del Corriere della sera. Del quale, sul numero del Magazine diretto da Maria Luisa Agnese, è stata trascritta una parte dell' Agenda, questa: "Lunedì mattina. Rivedere Antonello Piroso (Omnibus La 7, ore 7) altrimenti quello scrive altre lettere a chi di dovere per lamentare trascuratezza".



A parte il fatto che, se si sintonizza alle 7, vede Susanna Schimperna, ovvero l'astrologa del programma, e poi coloro che mi precedono andando io in onda mai prima delle 7.50, ne concludo che, secondo Grasso, sarei un personaggetto sgradevole in quanto scorretto (mi sarei lamentato "con chi di dovere"), ma soprattutto fesso. Perché il risultato della mia azione (e di quella del mio potentissimo, come vogliamo definirlo?, referente? Sponsor?) sarebbe stata la rasoiata che Grasso mi ha riservato.

Avrei quindi ottenuto un bel risultato, davvero un capolavoro: un boomerang che mi sarebbe tornato indietro (sulle gengive). Così facendo, invece, Grasso ha avuto buon gioco a dimostrare che lui sì è una persona corretta e coraggiosa, che non si fa mettere i piedini in testa da nessuno.

Mi permetto sommessamente di porgergli, tramite tuo, un solo consiglio: suvvia, Grasso, per essere davvero convincente, per dimostrare al mondo di essere uno stoico hombre vertical, la prossima volta non si trattenga, non sia allusivo e faccia il nome (o i nomi), ci sveli (e mi sveli) l'identità di questo padreterno. Altrimenti, agli altri aggettivi che potremmo riservare al critico televisivo più insigne d'Italia (e non sono ironico), dovremmo per il futuro aggiungerne anche un paio: livoroso. E omertoso.
Antonello Piroso

PS Cara Maria Luisa Agnese, questa lettera in realtà avrei dovuto inviarla a te, ma ho scelto di non metterti in imbarazzo presso i tuoi lettori. Eh sì, perché avendo ospitato nel tuo giornale una recensione di Paolo Conti e, solo due settimane fa, un pezzo di cronaca televisiva intitolato "Ma quando dorme Antonello Piroso?", articoletti entrambi lusinghieri, un lettore che oggi leggesse l'Agenda Grasso potrebbe arrivare alla conclusione che tu e i citati giornalisti agite sotto dettatura del Grande Vecchio Che Mi Protegge o Al Quale Mi Rivolgo - inutilmente (e con voi, tutti gli altri che si sono occupati di me in termini positivi, e cioè i colleghi di Libero, Giornale, Stampa, Corriere della sera, Unità, Riformista, Repubblica, Espresso, Panorama, Europa, finanche Famiglia Cristiana e Il Salvagente...). Tu, la Merilù che mi aprì le porte di Panorama nel 1987, una lacchè al soldo di un potentissimo? Via, sarei stato inutilmente, infondatamente, sgradevolmente offensivo. Un ruolo che, e me ne dispaccio per lui, lascio volentieri ad Aldo Grasso. Scusami. Ciao.


Dagospia 10 Dicembre 2004