CAFONALINO - "PRIMA DEL VENTO", ARRIVA LA "BORA" - BUFFET SOSPISIO (CON "IMBUCATINI") PER IL ROMANZO DI ANTONELLA BORALEVI, STARRING GIOVANNI SARTORI CHE, AFFAMATO, SALTA LA FILA PER RAGGIUNGERE IL VASSOIO DELLE SALSICCE.

BoraValerio Bonolo per Il Tempo
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo


C'è un libro che sta facendo il giro d'Italia. Il giro dei salotti prima che quello delle librerie, perché l'autrice, Antonella Boralevi, per presentarlo ha chiamato a raccolta le sue amiche a Milano, Venezia, Torino, Firenze, Bologna, Roma. Loro aprono le case, invitano i conoscenti, organizzano una discussione e magari una bella cena.

Poi, come è successo l'altra sera nella villa di Guia Sospisio ai piedi del Gianicolo, gli invitati sono quaranta ma si presentano in ottanta e si rischia il sovraffollamento. Per fortuna la padrona di casa, previdente, aveva fatto preparare un buffet che bastava per duecento. «A Roma si sa come funziona con gli inviti, nessuno conferma e nessuno disdice», diceva sorridendo la figlia Micol, giovane ma già esperta di cose salottiere.

A presentare il romanzo d'esordio della Boralevi, dal titolo «Prima che il vento», una storia ambientata sulla spiaggia dorata di Forte dei Marmi alla fine degli anni '50, c'erano Guia Sospisio in caftano verde, Sandra Verusio, lo storico Lucio Villari e lo scrittore Massimo Teodori, che si sono ritrovati involontari bersagli delle considerazioni della Boralevi sul sesso forte.

«Le donne in amore non si risparmiano, gli uomini invece non si mettono mai in gioco completamente», filosofeggiava la scrittrice nel suo intervento-fiume che partendo dal libro virava verso i sentimenti, osservata nell'improvvisata platea dal compagno Arturo Artom.



Seduti di fronte agli oratori, ascoltavano in religioso silenzio anche il baffuto Guido Barendson, le ladies Edoarda Crociani e Guia Viola di Campalto, lo storico del costume Giuseppe Scaraffia, con sgargianti calzini a righe.

Poi tutti al buffet, dove si incrociavano il politologo Giovanni Sartori, finito contromano per raggiungere il vassoio delle salsicce, il giudice Antonio Marini con la moglie Elisabetta, il mercante d'arte Anton Christiansen, gli architetti Giusto Puri Purini e Kurt Flechel, autore delle decorazioni del salone di villa Sospisio, Sasà Torniello, Ademaro Lanzara e la moglie Fiamma, Toni Concina, Gabriella e Paolo Pinardi.


Dagospia 08 Febbraio 2005