SALVATO IL POSTINO SARMI (GRAZIE DORIS) - L'ULTIMO COLPO DI TESAURO (POSTE)
NO OPA: UN NUOVO PATTO DI SINDACATO DENTRO ANTOVENETA CON DENTRO FIORANI
ABI: TANGO-BOND CON CASQUE' - DOVE VA PADOA SCHIOPPA - M'ARRAZZO DI VALORI

1 - NO OPA ABN: UN NUOVO PATTO DI SINDACATO DENTRO ANTOVENETA CON DENTRO FIORANI
Quattro giorni, 96 ore di tempo per prendere la decisione finale. È questo il tempo massimo che gli gnomi di Amsterdam della AbnAmro si sono dati dopo gli incontri di ieri. In mattinata il Governatore ha esibito la sua carta preferita, la "moral suasion" cioè l'invito a far tacere i tamburi dell'OPA e a sedersi a un tavolo con Fiorani, quel "ragioniere" di Codogno che gli sta tanto a cuore. Mentre gli olandesi sorridevano a denti stretti, da Bruxelles il commissario-amico McCreevy rilanciava un altro monito al pio Governatore. Poi gli uomini di AbnAmro e il codazzo di consulenti (Guido Rossi e gli advisor di Rotschild Italia e Lehman Brothers) sono andati di corsa all'aeroporto di Ciampino per volare subito a Milano dove hanno incontrato il "ragioniere" di Codogno. L'ipotesi su cui si lavora prevede un nuovo patto di sindacato dentro Antonveneta che assicuri un posto adeguato alla Popolare di Lodi. Quindi, niente OPA (e in Borsa l'hanno capito) e niente diversivi olandesi su Capitalia. Qui il patto di sindacato (dove AbnAmro siede con il 9%) è blindato e per cambiare le carte bisogna passare sul corpo di Geronzi.

2 - DOVE VA PADOA SCHIOPPA
Sono più di 200 gli inviti di cartoncino pregiato che Tommaso Padoa Schioppa sta per spedire agli amici. L'appuntamento è a Francoforte per la metà di marzo quando l'economista italiano (autore due domeniche fa del bellissimo articolo "Effetto Wimbledon"), lascerà definitivamente il grattacielo di vetro della BCE. Padoa Schioppa ha 67 anni, si è laureato alla Bocconi (la madre di tutti i sapientoni) e la sua carriera si è snodata tra la Commissione Europea (1979), la Banca d'Italia (1983) e la Consob (1987). Ha due sogni, uno vero l'altro di facciata. Il primo è la politica, e un incarico ministeriale nella squadra di Prodi gli piacerebbe molto. L'altra passione è l'insegnamento che vorrebbe praticare a Firenze oppure a Parigi una città (e una donna: Barbara Spinelli) che da alcuni anni lo fa impazzire.

3 - NUOVA COMUNICAZIONE PER TESTORE
Roberto Testore, l'elegante indossatore delegato di Trenitalia, sta esaminando una ad una le migliaia di reclami che i viaggiatori hanno lasciato nelle mani della task-force posizionata a Roma Termini. Il manager torinese che ha 54 anni e ha lasciato la Fiat nel dicembre 2001 per passare in Finmeccanica, si è tuffato con passione nel suo lavoro e finora ha retto bene l'urto di zio Elio (Catania), il presidente ferroviario che sente "il cliente nella pancia". Per rispondere meglio alle strategie dell'efficientamento (!) del Capo delle Ferrovie, Testore starebbe per sollevare dalle sue funzioni Claudio Cristofani, direttore della comunicazione.

4 - AUTUNNO CALDO PER LA NUOVA PARMALAT
Ha smesso di fumare le 40 sigarette al giorno e questo lo rende nervoso. Il risanatore, Enrico Bondi è determinato a chiudere al più presto la quotazione in Borsa della Nuova Parmalat. Il valore dell'azienda, ripulita dalle voragini e con la vendita di alcune attività (l'ultima riguarda la Streglio), si aggira secondo gli esporti tra i 3,5-4 miliardi di euro. Bondi ha fretta di completare la sua missione e sta premendo sugli advisors Lazard e Mediobanca per arrivare al listino prima dell'estate, ma la quotazione non arriverà che in autunno.



5 - TANGO-BOND CON CASQUE'
"E adesso che facciamo?", è questa la domanda che gira nei corridoi dell'ABI, l'Associazione dei Banchieri, dopo la linea dura imposta da Nicola Stock il capo della task-force voluta dalle banche per i creditori dei bond argentini. Nei giorni scorsi il teutonico Stock aveva dichiarato solennemente: "non lasceremo soli gli italiani", ma molte banche temono che questa buona intenzione si scontri con le azioni di rivalsa che i sottoscrittori potrebbero fare nei confronti degli istituti di credito. Il vertice dell'ABI tace, il presidente Maurizio Sella preferisce parlare dei successi del Bancomat, mentre il direttore dell'ABI Giuseppe Zadra dalla barba garibaldina, continua a magnificare l'operazione "Patti Chiari" alla quale ha aderito finora soltanto il 22% delle banche.

6 - SALVATE IL POSTINO SARMI (NUOVO ALLEATO: ENNIO DORIS)
Il postino suona sempre due volte. A Massimo Sarmi, il manager delle Poste dalle orecchie generose, piace questo film del 1946 dove Lana Turner fa uccidere il marito da Nick il vagabondo. Gli piace soprattutto se per lui può significare la riconferma al vertice dell'azienda. L'alleato più forte di questi giorni non è Gianfranco Fini (che ha ridotto al silenzio il querulo ministro Gasparri), ma Ennio Doris, il padrone di Mediolanum amico stretto del Cavaliere. La ragione è del tutto "interessata" perché Doris oltre a fare cerchi da narciso nello spot televisivo, ha messo in piedi un accordo esclusivo che gli consente di vendere le sue polizze assicurative nei 14mila sportelli postali. Un business che non può saltare.

7 - L'ULTIMO COLPO DI TESAURO (POSTE ITALIANE)
Ultimo colpaccio di Giuseppe Tesauro, prima di cedere, domani, la prima poltrona ad Antonino Catricalà. L'Authority anti-trust, accompagnata dalla Finanza, ha aperto infatti una istruttoria su Poste Italiane per abuso nel settore della posta "ibrido-elettronica".

8 - M'ARRAZZO DI VALORI E ABETE SUDA
Luigino Abete
di lobby-continua ha tre argomenti da seguire: le mosse di Caltagirone, la vendita ingarbugliata di BNL-Argentina (dove l'imprenditore Franco Macrì ha messo lo zampino) e le iniziative frenetiche di Giancarlo Elia Valori. Quest'ultimo gi sta rubando la scena tra gli imprenditori romani. La settimana scorsa è salito al Quirinale dove ha ricevuto i complimenti di Ciampi e Luigino ha assistito alla scena come uno scolaretto diligente. Ma il colpo grosso il Professore lo sta preparando per mercoledì 16 quando porterà Massimo D'Alema a un Convegno sul federalismo nel quale Baffino parlerà insieme al candidato Piero Marrazzo. Questa invasione di Valori sulla sinistra sta spiazzando Luigino e lo fa sudare di rabbia.


Dagospia 09 Marzo 2005