14 LUGLIO, D-DAY A COLORI PER IL CORRIERONE - COLAO ATTENTO, VALLARDI SI AGITA
ROMEO BNL E GIULIETTA VERONA - PADRONI, SERVI E MAGGIORDOMI (SECONDO LUCA)
ABN E BILBAO IN CUL DE SAC - SCAGLIA, SFIDA FINALE - LA FAME DI NONNA EDOARDA
ROMEO BNL E GIULIETTA VERONA - PADRONI, SERVI E MAGGIORDOMI (SECONDO LUCA)
ABN E BILBAO IN CUL DE SAC - SCAGLIA, SFIDA FINALE - LA FAME DI NONNA EDOARDA
1 - 14 LUGLIO, D-DAY A COLORI PER IL CORRIERONE
Ore 12.48 fuori dal Corriere a due passi dall'entrata principale in Via Solferino, Raffaele Fiengo e Rodolfo Grassi, membri attivi del Cdr, discutono animatamente: "Mandiamo una lettera...". Intanto, Paolo Mieli lancia il dado: il prossimo 14 luglio, Corrierone full color.
2 - E VALLARDI SI AGITA
Dai colori ai dolori. Alle voci di un Colao sul piede di partenza, ci crede molto Gianni Vallardi. L'ex Rcs oggi alla corte di Cairo avrebbe contattato alcuni consiglieri del patto. Una settimana fa ha visto a Roma Cesare Geronzi.
3 - ROMEO BNL E GIULIETTA VERONA
Matrimonio negato, matrimonio consumato. A metà mattinata il Banco Popolare di Verona e Novara ha emesso un comunicato di smentita che suona come una conferma delle voci che corrono da ieri sul possibile intervento dentro la BNL. Dopo aver negato che sia stato fatto alcun acquisto di azioni e che sia stata presa qualsiasi delibera su operazioni riguardanti la BNL e il suo capitale, il comunicato della Banca Popolare si chiude con queste parole: "l'eventuale sottoposizione agli organi competenti è subordinata alla verifica dei caratteri industriali dell'operazione e di impatti finanziari di contenuto rigorosamente accrescitivo". La prosa non è delle migliori, ma quando si parla di verifica dei caratteri industriali vuol dire che dentro la pentola la pietanza sta bollendo.
3 - PADRONI, SERVI E MAGGIORDOMI
È il momento della politica e Luchino di Montezemolo lo sa, un momento insidioso in cui la scena è occupata dal Cavaliere che tende la mano e dichiara spudorato: "le distanze tra noi e gli imprenditori sono più apparenti che reali". Luca-Luca è troppo scaltro per non capire (a differenza di Tronchetti Provera che ha rilasciato ieri un'intervista-fiume sulla pace sociale) che è il momento di tacere. La risposta arriverà alle 12.45 di sabato quando a Bari prenderà la parola per chiudere il megaconvegno della Piccola Industria. Sarà una risposta tutta "industriale", priva di spunti polemici, ma nelle orecchie di molti manager di Confindustria risuoneranno ancora le parole che Luca-Luca ha pronunciato un mese fa nel conclave segreto di Maranello davanti ai presidenti della varie Associazioni: "non sono mai stato servo di nessuno e se devo scegliere un maggiordomo lo scelgo io".
4 - OLANDESI E SPAGNOLI IN UN CUL DE SAC
"Il nostro futuro è luminoso, ma la strada davanti a noi è contrastata", così scriveva Mao Tse Tung alla moglie nel luglio del 1966. Potrebbero essere parole di Giampiero Fiorani, il ragioniere di Codogno che ieri ha banchettato a palazzo Altieri (a due passi dal palazzo di Cesare Geronzi) insieme al Governatore pio Fazio. In realtà il banchiere "pigliatutto" alza la bandiera del patriottismo economico e marcia verso quello che crede il suo futuro luminoso. L'unica certezza di queste ore è data dalla barriera che l'inedita coppia dalla "Formula 2" (Fazio-Fiorani) vuole erigere di fronte agli stranieri. Chi esce male in queste ore sono proprio loro, olandesi e spagnoli. I primi si sono mossi male (l'exploit di Bruxelles è stato soltanto un autogol) e adesso devono cacciare 5 miliardi di euro per il boccone di Antonveneta che, come ha detto ieri Profumo, non vale questa cifra. Poi ci sono gli spagnoli in BNL che fiduciosi del feeling Opus Dei con il Governatore, adesso si trovano spiazzati e congelati. Anche loro sono alle prese con lo stesso dilemma: vale davvero la pena lanciare un'OPA per una banca che ha chiuso lunedì un bilancio pieno di ombre? Il caos regna sovrano.
5 - L'APPETITO DI NONNA EDOARDA
Chi troppo vuole nulla stringe e nonna Edoarda, la padrona di Vitrociset, questa volta ha esagerato. Ieri pomeriggio il Consiglio di Amministrazione dell'Enav, la società per l'assistenza e il controllo del traffico aereo alla quale la vedova Crociani voleva vendere il ramo della sua azienda che gestisce la manutenzione dei radar, le ha sbattuto la porta in faccia. Sembra infatti che nonna Edoarda assistita dai consulenti di Lehman Brothers, abbia chiesto una cifra esagerata (qualcuno dice 250 milioni di euro) quasi il triplo di ciò che può valere la parte della sua azienda che interessa l'Enav. Adesso le restano pochi giorni per chiudere l'affare. Se entro giovedì prossimo l'appetito di nonna Edoarda non si sarà calmato, l'Enav di Guido Pugliesi procederà nella gara europea.
6 - SCAGLIA, SFIDA FINALE
Silvio Scaglia ce la mette tutta, anzi tutti. Il manager che nel 1999 fondò Fastweb insieme al finanziere Francesco Micheli, ha deciso di partecipare con 100 milioni di euro all'aumento di capitale della sua società approvato ieri dall'assemblea. Il tormentone che ha provocato una leggera gastrite all'amministratore delegato della società sembra finito. Prima di ieri s'era detto che Scaglia avrebbe cacciato 40 milioni, poi 80, ieri 100 e si è capito che venderà i suoi diritti e si indebiterà pur di far fronte all'aumento di capitale. In questo modo la sua quota in Fastweb (oggi al 30%) scenderà al 25%, ma alla sfida per cambiare l'Italia Scaglia non rinuncia. E sarà una sfida finale.
7 - LE CIRQUE DE LA BELLE EPOQUE
La notizia farà felice Mario D'Urso, il banchiere napoletano che capisce poco o nulla di politica, ma conosce New York come le sue tasche. Il ristorante "Le Cirque" dell'italiano Sirio Maccioni riaprirà i battenti nel Bloomberg building su Lexington Avenue. Lo scrive "MF" il quotidiano di Paolo Panerai che con il celebre ristoratore ha sempre avuto intense frequentazioni. Nei saloni di "Le Cirque" sono passati oltre a Kissinger e Jackie Kennedy migliaia di manager e di politici italiani in transito nella Grande Mela. Nell'epoca d'oro delle Partecipazioni Statali succedeva di trovare attovagliati Fabiano Fabiani e Sasà Toriello, Franco Viezzoli e Roberto Caravaggi, Biagio Agnes e Dario Faggioni. Era la Belle Epoque (si fa per dire).
8 - W LA FOCA!
A Milano qualcuno (pochi, in verità) vorrebbe metterlo sotto la campana di vetro e conservarlo come i fenicotteri da collezione. Perché lui, Marco Vitale, economista bresciano di quasi settant'anni, appartiene alla piccola schiera degli anticonformisti. Vitale è stato docente a Pavia, alla Bocconi e all'Università Cattaneo, oltre che socio dell'Arthur Andersen e presidente di una sua società di alta consulenza. L'uomo ha il pregio-difetto di dire quello che pensa e a volte lo fa con amarezza come è successo lunedì quando sul "Corriere della Sera" ha scritto: "siamo un popolo depresso nel cervello, nella cultura, nella morale, nello spirito imprenditoriale perché non abbiamo leader politici visionari, appassionati sinceri e dal chiaro linguaggio". Dopo questo lucido lamento, Vitale conclude a sorpresa: "forse solo le donne ci potranno salvare da questa fase di obnubilamento e di totale depressione". Parola di un economista allegro.
9 - BLOOMBERG DI QUARTO OGGIARO
Quando arriva sul video l'informazione economica e finanziaria è ingessata e provinciale. Prendiamo il caso di "Bloomberg Tv", il canale televisivo nato nel 1995 dalla collaborazione tra l'Ansa e il network di informazioni che ha la sua base europea a Londra. Dopo l'interruzione nel 2000 del rapporto con l'Ansa, il canale è diventato nell'edizione italiana una specie di salottino privato dove si alternano giovani redattori e anonimi analisti. Il guaio più grosso è rappresentato dal fatto che per un'evidente penuria di quattrini, l'epicentro del salottino è rappresentato da Milano e tutto ciò che avviene al di fuori del capoluogo lombardo non sembra avere alcuna importanza. In questo modo il network più internazionale del mondo è di un provincialismo insopportabile.
Dagospia 16 Marzo 2005
Ore 12.48 fuori dal Corriere a due passi dall'entrata principale in Via Solferino, Raffaele Fiengo e Rodolfo Grassi, membri attivi del Cdr, discutono animatamente: "Mandiamo una lettera...". Intanto, Paolo Mieli lancia il dado: il prossimo 14 luglio, Corrierone full color.
2 - E VALLARDI SI AGITA
Dai colori ai dolori. Alle voci di un Colao sul piede di partenza, ci crede molto Gianni Vallardi. L'ex Rcs oggi alla corte di Cairo avrebbe contattato alcuni consiglieri del patto. Una settimana fa ha visto a Roma Cesare Geronzi.
3 - ROMEO BNL E GIULIETTA VERONA
Matrimonio negato, matrimonio consumato. A metà mattinata il Banco Popolare di Verona e Novara ha emesso un comunicato di smentita che suona come una conferma delle voci che corrono da ieri sul possibile intervento dentro la BNL. Dopo aver negato che sia stato fatto alcun acquisto di azioni e che sia stata presa qualsiasi delibera su operazioni riguardanti la BNL e il suo capitale, il comunicato della Banca Popolare si chiude con queste parole: "l'eventuale sottoposizione agli organi competenti è subordinata alla verifica dei caratteri industriali dell'operazione e di impatti finanziari di contenuto rigorosamente accrescitivo". La prosa non è delle migliori, ma quando si parla di verifica dei caratteri industriali vuol dire che dentro la pentola la pietanza sta bollendo.
3 - PADRONI, SERVI E MAGGIORDOMI
È il momento della politica e Luchino di Montezemolo lo sa, un momento insidioso in cui la scena è occupata dal Cavaliere che tende la mano e dichiara spudorato: "le distanze tra noi e gli imprenditori sono più apparenti che reali". Luca-Luca è troppo scaltro per non capire (a differenza di Tronchetti Provera che ha rilasciato ieri un'intervista-fiume sulla pace sociale) che è il momento di tacere. La risposta arriverà alle 12.45 di sabato quando a Bari prenderà la parola per chiudere il megaconvegno della Piccola Industria. Sarà una risposta tutta "industriale", priva di spunti polemici, ma nelle orecchie di molti manager di Confindustria risuoneranno ancora le parole che Luca-Luca ha pronunciato un mese fa nel conclave segreto di Maranello davanti ai presidenti della varie Associazioni: "non sono mai stato servo di nessuno e se devo scegliere un maggiordomo lo scelgo io".
4 - OLANDESI E SPAGNOLI IN UN CUL DE SAC
"Il nostro futuro è luminoso, ma la strada davanti a noi è contrastata", così scriveva Mao Tse Tung alla moglie nel luglio del 1966. Potrebbero essere parole di Giampiero Fiorani, il ragioniere di Codogno che ieri ha banchettato a palazzo Altieri (a due passi dal palazzo di Cesare Geronzi) insieme al Governatore pio Fazio. In realtà il banchiere "pigliatutto" alza la bandiera del patriottismo economico e marcia verso quello che crede il suo futuro luminoso. L'unica certezza di queste ore è data dalla barriera che l'inedita coppia dalla "Formula 2" (Fazio-Fiorani) vuole erigere di fronte agli stranieri. Chi esce male in queste ore sono proprio loro, olandesi e spagnoli. I primi si sono mossi male (l'exploit di Bruxelles è stato soltanto un autogol) e adesso devono cacciare 5 miliardi di euro per il boccone di Antonveneta che, come ha detto ieri Profumo, non vale questa cifra. Poi ci sono gli spagnoli in BNL che fiduciosi del feeling Opus Dei con il Governatore, adesso si trovano spiazzati e congelati. Anche loro sono alle prese con lo stesso dilemma: vale davvero la pena lanciare un'OPA per una banca che ha chiuso lunedì un bilancio pieno di ombre? Il caos regna sovrano.
5 - L'APPETITO DI NONNA EDOARDA
Chi troppo vuole nulla stringe e nonna Edoarda, la padrona di Vitrociset, questa volta ha esagerato. Ieri pomeriggio il Consiglio di Amministrazione dell'Enav, la società per l'assistenza e il controllo del traffico aereo alla quale la vedova Crociani voleva vendere il ramo della sua azienda che gestisce la manutenzione dei radar, le ha sbattuto la porta in faccia. Sembra infatti che nonna Edoarda assistita dai consulenti di Lehman Brothers, abbia chiesto una cifra esagerata (qualcuno dice 250 milioni di euro) quasi il triplo di ciò che può valere la parte della sua azienda che interessa l'Enav. Adesso le restano pochi giorni per chiudere l'affare. Se entro giovedì prossimo l'appetito di nonna Edoarda non si sarà calmato, l'Enav di Guido Pugliesi procederà nella gara europea.
6 - SCAGLIA, SFIDA FINALE
Silvio Scaglia ce la mette tutta, anzi tutti. Il manager che nel 1999 fondò Fastweb insieme al finanziere Francesco Micheli, ha deciso di partecipare con 100 milioni di euro all'aumento di capitale della sua società approvato ieri dall'assemblea. Il tormentone che ha provocato una leggera gastrite all'amministratore delegato della società sembra finito. Prima di ieri s'era detto che Scaglia avrebbe cacciato 40 milioni, poi 80, ieri 100 e si è capito che venderà i suoi diritti e si indebiterà pur di far fronte all'aumento di capitale. In questo modo la sua quota in Fastweb (oggi al 30%) scenderà al 25%, ma alla sfida per cambiare l'Italia Scaglia non rinuncia. E sarà una sfida finale.
7 - LE CIRQUE DE LA BELLE EPOQUE
La notizia farà felice Mario D'Urso, il banchiere napoletano che capisce poco o nulla di politica, ma conosce New York come le sue tasche. Il ristorante "Le Cirque" dell'italiano Sirio Maccioni riaprirà i battenti nel Bloomberg building su Lexington Avenue. Lo scrive "MF" il quotidiano di Paolo Panerai che con il celebre ristoratore ha sempre avuto intense frequentazioni. Nei saloni di "Le Cirque" sono passati oltre a Kissinger e Jackie Kennedy migliaia di manager e di politici italiani in transito nella Grande Mela. Nell'epoca d'oro delle Partecipazioni Statali succedeva di trovare attovagliati Fabiano Fabiani e Sasà Toriello, Franco Viezzoli e Roberto Caravaggi, Biagio Agnes e Dario Faggioni. Era la Belle Epoque (si fa per dire).
8 - W LA FOCA!
A Milano qualcuno (pochi, in verità) vorrebbe metterlo sotto la campana di vetro e conservarlo come i fenicotteri da collezione. Perché lui, Marco Vitale, economista bresciano di quasi settant'anni, appartiene alla piccola schiera degli anticonformisti. Vitale è stato docente a Pavia, alla Bocconi e all'Università Cattaneo, oltre che socio dell'Arthur Andersen e presidente di una sua società di alta consulenza. L'uomo ha il pregio-difetto di dire quello che pensa e a volte lo fa con amarezza come è successo lunedì quando sul "Corriere della Sera" ha scritto: "siamo un popolo depresso nel cervello, nella cultura, nella morale, nello spirito imprenditoriale perché non abbiamo leader politici visionari, appassionati sinceri e dal chiaro linguaggio". Dopo questo lucido lamento, Vitale conclude a sorpresa: "forse solo le donne ci potranno salvare da questa fase di obnubilamento e di totale depressione". Parola di un economista allegro.
9 - BLOOMBERG DI QUARTO OGGIARO
Quando arriva sul video l'informazione economica e finanziaria è ingessata e provinciale. Prendiamo il caso di "Bloomberg Tv", il canale televisivo nato nel 1995 dalla collaborazione tra l'Ansa e il network di informazioni che ha la sua base europea a Londra. Dopo l'interruzione nel 2000 del rapporto con l'Ansa, il canale è diventato nell'edizione italiana una specie di salottino privato dove si alternano giovani redattori e anonimi analisti. Il guaio più grosso è rappresentato dal fatto che per un'evidente penuria di quattrini, l'epicentro del salottino è rappresentato da Milano e tutto ciò che avviene al di fuori del capoluogo lombardo non sembra avere alcuna importanza. In questo modo il network più internazionale del mondo è di un provincialismo insopportabile.
Dagospia 16 Marzo 2005