FORZA RATZINGER! - UN SITO FUN CLUB PER IL CARDINALE CHE SI AMA O SI ODIA - IL CANDIDATO ALLA SUCCESSIONE DI PAPA WOJTYLA AVVERTE IL CONCLAVE: "LA VERITÀ NON È DECISA DA UN VOTO DELLA MAGGIORANZA".
Flavia Amabile per "La Stampa"
Il sito si chiama The Cardinal Ratzinger Fan Club: sì, proprio come accade a Michael Jackson o Sharon Stone, il numero tre della gerarchia vaticana vanta una ampia platea di fans che hanno sentito la necessità di costruire un sito in onore del loro idolo con gadgets in puro stile Usa, slogan, blog, faq, forum, oltre a articoli, pubblicazioni, discorsi, aneddoti di vita e tutto quello che può riguardare il soggetto in questione. Anche se il soggetto in questione è un signore che di mestiere fa qualcosa di ben diverso dall'attore o il cantante: è il Prefetto per la Congregazione della Fede, cioè è il custode dell'ortodossia della Chiesa.
Chi di voi ha avuto modo di dare uno sguardo alle celebrazioni della Pasqua lo ha visto prendere il posto di Giovani Paolo II nella basilica di San Pietro per la veglia del sabato santo, una delle cerimonie più suggestive del rito cattolico, e sarà probabilmente rimasto colpito dalle meditazioni lette durante la Via Crucis, frasi forti in cui non si esitava a condannare la «sporcizia e superbia» presenti nella Chiesa.
Frasi del tutto normali per uno come Ratzinger soprannominato dai suoi estimatori «il nuovo Tommaso D'Aquino» e dai detrattori un nuovo Torquemada per le sue posizioni rigide in tema di aborto o di eutanasia. Tommaso D'Aquino o Torquemada, molti osservatori iniziano a pensare a lui come al prossimo pontefice, dotato di un carisma in grado di reggere il difficile confronto con Woityla e di una personalità non disposta a mediare sulle questioni principali delle chiese. Di nuovo, come Woityla.
Il Fan Club lo conferma. Nessun cardinale del suo peso ha un simile seguito di pubblico: né il Segretario di Stato Angelo Sodano, né Giovan Battista Re tanto per rimanere all'interno della cerchia delle più alte gerarchie vaticane. Altri cardinali hanno ricevuto l'onore di siti, ma si tratta quasi sempre di luoghi più istituzionali. E comunque - a scampo di equivoci - anche Ratzinger ha il suo sito «Amici di Joseph Ratzinger» all'indirizzo www.ratzinger.it con l'intera raccolta di conferenze, libri e articoli ufficiali.
Nulla a che vedere con il Fun Club (www.ratzingerfunclub.com) aperto nel 1998 da un un certo Christoppher Blosser, un americano protestante fino al 1997, convertitosi al cattolicesimo proprio dopo aver letto i libri di Ratzinger. «Nulla - spiega - era più indicato per rispondere a questa caricatura da novello Torquemada che i cattolici progressisti tendevano a creare intorno a Ratzinger. Che cosa c'è di più ironico di un fan club con gadgets e t-shirts?»
Così, dal 1998 i fedelissimi (è il caso di dirlo) di tutto il mondo acquistano t-shirts, felpe, spille, adesivi, calamite, o tazze con manico su cui sono stampate alcune delle sue frasi. «La verità non è decisa da un voto della maggioranza». Oppure: «Una fiducia illimitata dovrebbe essere posta soltanto nel mondo reale della Rivelazione che incontriamo nella fede trasmessa dalla Chiesa».
O, ancora: «Non cerchiamo un Cristo che abbiamo inventato, perché solo nella reale comunione della Chiesa incontriamo il vero Cristo». In alternativa alle frasi, lo slogan: «Papista» o «Orgoglioso di essere Papista». Le t-shirt costano 14,99 dollari. Le tazze vanno da 11,99 a 14,99 dollari. Per le felpe si pagano 21,99 dollari, per gli adesivi dai 2,75 ai 3,49 dollari, per spille e calamite 1,50 dollari.
I fan di Ratzinger acquistano e soprattutto discutono. Il blog e il forum sono pieni di messaggi aggiornatissimi. Christopher Blosser censura soltanto i testi veramente pesanti ma on-line troverete le critiche impietose di chi ricorda il suo passato nella gioventù nazista (a circa dodici anni, episodio ricordato con ironia e serenità dallo stesso Ratzinger nei suoi scritti). Intervengono i gay che lo considerano un diavolo, gli abortisti che ne dicono di tutti i colori.
E poi gli osanna di coloro che già lo vedono come il prossimo papa. Perché una cosa è chiara: uno come Ratzinger o lo si ama o lo si odia. Più o meno come accadeva una ventina d'anni fa con un certo Giovanni Paolo II.
Dagospia 31 Marzo 2005
Il sito si chiama The Cardinal Ratzinger Fan Club: sì, proprio come accade a Michael Jackson o Sharon Stone, il numero tre della gerarchia vaticana vanta una ampia platea di fans che hanno sentito la necessità di costruire un sito in onore del loro idolo con gadgets in puro stile Usa, slogan, blog, faq, forum, oltre a articoli, pubblicazioni, discorsi, aneddoti di vita e tutto quello che può riguardare il soggetto in questione. Anche se il soggetto in questione è un signore che di mestiere fa qualcosa di ben diverso dall'attore o il cantante: è il Prefetto per la Congregazione della Fede, cioè è il custode dell'ortodossia della Chiesa.
Chi di voi ha avuto modo di dare uno sguardo alle celebrazioni della Pasqua lo ha visto prendere il posto di Giovani Paolo II nella basilica di San Pietro per la veglia del sabato santo, una delle cerimonie più suggestive del rito cattolico, e sarà probabilmente rimasto colpito dalle meditazioni lette durante la Via Crucis, frasi forti in cui non si esitava a condannare la «sporcizia e superbia» presenti nella Chiesa.
Frasi del tutto normali per uno come Ratzinger soprannominato dai suoi estimatori «il nuovo Tommaso D'Aquino» e dai detrattori un nuovo Torquemada per le sue posizioni rigide in tema di aborto o di eutanasia. Tommaso D'Aquino o Torquemada, molti osservatori iniziano a pensare a lui come al prossimo pontefice, dotato di un carisma in grado di reggere il difficile confronto con Woityla e di una personalità non disposta a mediare sulle questioni principali delle chiese. Di nuovo, come Woityla.
Il Fan Club lo conferma. Nessun cardinale del suo peso ha un simile seguito di pubblico: né il Segretario di Stato Angelo Sodano, né Giovan Battista Re tanto per rimanere all'interno della cerchia delle più alte gerarchie vaticane. Altri cardinali hanno ricevuto l'onore di siti, ma si tratta quasi sempre di luoghi più istituzionali. E comunque - a scampo di equivoci - anche Ratzinger ha il suo sito «Amici di Joseph Ratzinger» all'indirizzo www.ratzinger.it con l'intera raccolta di conferenze, libri e articoli ufficiali.
Nulla a che vedere con il Fun Club (www.ratzingerfunclub.com) aperto nel 1998 da un un certo Christoppher Blosser, un americano protestante fino al 1997, convertitosi al cattolicesimo proprio dopo aver letto i libri di Ratzinger. «Nulla - spiega - era più indicato per rispondere a questa caricatura da novello Torquemada che i cattolici progressisti tendevano a creare intorno a Ratzinger. Che cosa c'è di più ironico di un fan club con gadgets e t-shirts?»
Così, dal 1998 i fedelissimi (è il caso di dirlo) di tutto il mondo acquistano t-shirts, felpe, spille, adesivi, calamite, o tazze con manico su cui sono stampate alcune delle sue frasi. «La verità non è decisa da un voto della maggioranza». Oppure: «Una fiducia illimitata dovrebbe essere posta soltanto nel mondo reale della Rivelazione che incontriamo nella fede trasmessa dalla Chiesa».
O, ancora: «Non cerchiamo un Cristo che abbiamo inventato, perché solo nella reale comunione della Chiesa incontriamo il vero Cristo». In alternativa alle frasi, lo slogan: «Papista» o «Orgoglioso di essere Papista». Le t-shirt costano 14,99 dollari. Le tazze vanno da 11,99 a 14,99 dollari. Per le felpe si pagano 21,99 dollari, per gli adesivi dai 2,75 ai 3,49 dollari, per spille e calamite 1,50 dollari.
I fan di Ratzinger acquistano e soprattutto discutono. Il blog e il forum sono pieni di messaggi aggiornatissimi. Christopher Blosser censura soltanto i testi veramente pesanti ma on-line troverete le critiche impietose di chi ricorda il suo passato nella gioventù nazista (a circa dodici anni, episodio ricordato con ironia e serenità dallo stesso Ratzinger nei suoi scritti). Intervengono i gay che lo considerano un diavolo, gli abortisti che ne dicono di tutti i colori.
E poi gli osanna di coloro che già lo vedono come il prossimo papa. Perché una cosa è chiara: uno come Ratzinger o lo si ama o lo si odia. Più o meno come accadeva una ventina d'anni fa con un certo Giovanni Paolo II.
Dagospia 31 Marzo 2005