PRO-FUMO - LUNGA VITA A VALENTINO PARLATO CHE MANDA IN EDICOLA UN GUIDA AI LOCALI DI ROMA E MILANO DOVE ANCORA SI PUO' ANCORA ACCENDERE UNA SIGARETTA E GODERE ALLA FACCIA DEL GOVERNO.
Alessandra Retico per "La Repubblica"
Zeno Cosini spergiurava che era l´ultima. Ma la sua incoscienza sapeva di più. Che non avrebbe mai smesso. E che ne aveva diritto. Che una sigaretta ancora non avrebbe compromesso il rampantismo di una società ossessionata dalla salute. C´entra Svevo, c´entra con l´idea di Valentino Parlato, fumatore da 80 sigarette al giorno, di mandare in edicola una guida ai locali di Roma e Milano dove si può ancora accendere la sigaretta (dal 20 maggio in edicola a 3,90 euro oltre al prezzo del Manifesto). Testi dello scrittore triestino, introduzione "cattiva" di Parlato, racconti e certo, elenco di locali secco, nome e indirizzo.
Parlato, una guida così perché?
«Una provocazione, ovviamente. Dalla quale mi aspetto gradimento, e sospetto che ci sarà. Io lo penso, ma non sono l´unico è chiaro: la campagna antifumo fatta ha del fondamentalismo e chi l´ha condotta pure. La salute dei cittadini non interessa, preoccupano invece le spese dello Stato, della sanità. Questo proibizionismo è stato possibile perché, per esempio, l´industria del tabacco pesa di meno di quella delle armi. Risulta che qualcuno abbia imposto a qualcun altro di non usare le armi? A me no».
Però che fumare non sia proprio salutare lo ammette?
«I miei medici dicono che sono matto. Ma i miei medici possono, non il governo. Fumare è un diritto, un mio pazzo diritto che fa male a me. Ma poi: se fumare fa morire secchi perché l´Inps non ci fa uno spot? Problemi delle pensioni risolti».
Com´è concepita la guida.
«Con l´idea di esaltare la clandestinità. D´essere uno di quegli strumenti per viaggiare in luoghi segreti, di svelare agli avventurosi del genere il posto giusto per loro. Indicazioni secche, nome e indirizzo. C´è poco da aggiungere. Basta dire vai lì, fa per te, fa per noi. E poi un racconto di Romano Costa, come ha iniziato, delle foglie di patate che fumava durante la guerra e poi l´evoluzione sociale ed economica con le inglesi, il prestigio e lo scatto "colto" delle francesi».
Quanto fuma?
«Ottanta al giorno. Di quelli forti: Marlboro rosse».
Americane.
«Me lo rimproverano. Ma se fumassi le Gauloises sbaglierei comunque visto che non votano la Costituzione europea».
Dagospia 17 Maggio 2005
Zeno Cosini spergiurava che era l´ultima. Ma la sua incoscienza sapeva di più. Che non avrebbe mai smesso. E che ne aveva diritto. Che una sigaretta ancora non avrebbe compromesso il rampantismo di una società ossessionata dalla salute. C´entra Svevo, c´entra con l´idea di Valentino Parlato, fumatore da 80 sigarette al giorno, di mandare in edicola una guida ai locali di Roma e Milano dove si può ancora accendere la sigaretta (dal 20 maggio in edicola a 3,90 euro oltre al prezzo del Manifesto). Testi dello scrittore triestino, introduzione "cattiva" di Parlato, racconti e certo, elenco di locali secco, nome e indirizzo.
Parlato, una guida così perché?
«Una provocazione, ovviamente. Dalla quale mi aspetto gradimento, e sospetto che ci sarà. Io lo penso, ma non sono l´unico è chiaro: la campagna antifumo fatta ha del fondamentalismo e chi l´ha condotta pure. La salute dei cittadini non interessa, preoccupano invece le spese dello Stato, della sanità. Questo proibizionismo è stato possibile perché, per esempio, l´industria del tabacco pesa di meno di quella delle armi. Risulta che qualcuno abbia imposto a qualcun altro di non usare le armi? A me no».
Però che fumare non sia proprio salutare lo ammette?
«I miei medici dicono che sono matto. Ma i miei medici possono, non il governo. Fumare è un diritto, un mio pazzo diritto che fa male a me. Ma poi: se fumare fa morire secchi perché l´Inps non ci fa uno spot? Problemi delle pensioni risolti».
Com´è concepita la guida.
«Con l´idea di esaltare la clandestinità. D´essere uno di quegli strumenti per viaggiare in luoghi segreti, di svelare agli avventurosi del genere il posto giusto per loro. Indicazioni secche, nome e indirizzo. C´è poco da aggiungere. Basta dire vai lì, fa per te, fa per noi. E poi un racconto di Romano Costa, come ha iniziato, delle foglie di patate che fumava durante la guerra e poi l´evoluzione sociale ed economica con le inglesi, il prestigio e lo scatto "colto" delle francesi».
Quanto fuma?
«Ottanta al giorno. Di quelli forti: Marlboro rosse».
Americane.
«Me lo rimproverano. Ma se fumassi le Gauloises sbaglierei comunque visto che non votano la Costituzione europea».
Dagospia 17 Maggio 2005