EDITORIA IN ALLEGRIA -- "IL FOGLIO", QUANTI EMBRIONI IN REDAZIONE - STATERA SUL MERCATO DEI DIRETTORI - RIFORMISTA DE MILAN - UN SUPPLEMENTO PER CALTA - COSSIGA CONTRO LA PROPRIETA' OCCULTA O OCCULTAMENTE SCALABILE DEI GIORNALI.

1 - STATERA C'E'
Dopo la figuraccia sull'incarico affidato prima a Verdelli e poi a Merlo (e viceversa), Monteprezzemolo è stato costretto allo status quo, confermando la direzione di Marcellino Sorgi. Sulla direzione del quotidiano torinese continua, inarrestabile, il valzer delle voci e dei nomi. Dopo Giulio Anselmi, adesso spunta un nuovo nome, quello di Alberto Statera, che lasciata la direzione del Piccolo di Trieste e chiamato a diventare editorialista di Repubblica (come anticipato da Dagospia) torna sul mercato dei direttori. Statera è amico fin da ragazzo di Luchino Monteprezzemolo, sempre che la fama di direttore "troppo di sinistra" che si è fatto negli anni passati non lo metta all'angolo.

2 - EMBRIONI IN REDAZIONE
Al Foglio (ribattezzato Soglio nei giorni dell'elezione di Ratzinger) c'è chi davvero non ne può più: la furiosa battaglia dell'embrione esalta una parte della redazione mentre un'altra cerca soltanto di resistere. La riunione mattutina ormai è una messa cantata alla Scalfari, e ai laici della redazione è ormai preclusa la trattazione del tema bioetico che straripa
dalle paginone di piombo del giornale. Gli "embrioni" di Ferrara, che per il referendum sta meditando di schierarsi per l'astensione dopo averla a lungo osteggiata, all'interno della redazione sono così suddivisi: con lui per sempre il condirettore Ubaldo Casotto, cattolico integralista dalla nascita; così pure il giovanissimo Giulio Meotti, lodato e iperlodato dall'Elefantino; schieratissima la pasionaria ex femminista Nicoletta Tiliakos che sull'argomento, per compiacer Ferrara, ha cambiato idea a 180° rispetto alla battaglie di gioventù; obbediente ma perplesso anche l'altro giovane ex di estrema destra Alessandro Giuli, tiepido come del resto il pur cattolicissimo Maurizio Crippa; avvolto nel limbo, come sempre, il vicedirettore Giuseppe Sottile (già papà di Salvo del Tg5) diversamente dalla lanciatissima Annalena Benini, nipotina di Daria Bignardi e sempre d'accordo con il monumentale direttore qualsiasi cosa ordini. Dal fronte laico, con mutismo e rassegnazione, chiusi nelle catacombe di Lungotevere Sanzio, resistono il diessino Stefano Di Michele, l'economo Franco Ferrante, il siculo-americano Christian Rocca, la "Deficiente" Guia Soncini, la svamp Marianna Rizzini e il radicaloide Daniele Bellasio. Chi attende con maggior spasmo il giorno del referendum sperando nella liberazione sono in realtà loro.

3 - COSSIGA CONTRO LA PROPRIETA' OCCULTA O OCCULTAMENTE SCALABILE DEI GIORNALI
(AGI) - Va introdotta l'obbligatorieta' della natura ordinaria delle azioni di societa' che gestiscono imprese che pubblicano quotidiani o periodici o producono o trasmettono programmi radiofonici o televisivi. E' quanto prevede il ddl presentato a Palazzo Madama dall'ex-Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Per il Presidente emerito della Repubblica "la liberta' di stampa, radiofonica e televisiva in Italia e nella stragrande parte delle democrazie sono esercitate in un regime d'economia capitalista e nella forma d'imprese capitalistiche private, per lo piu' societa' di capitali per azioni, salvo i giornali di partiti o movimenti politici o sindacali ed i giornali di chiese o comunita' religiose. Un certo limite alla non totalmente ineliminabile interferenza degli interessi industriali e finanziari titolari del capitale, e' lo status dei giornalisti ed i poteri attribuiti al direttore ed alla redazione". Per il senatore a vita "rimane il pericolo di una proprieta' occulta od occultamente scalabile, atteso il carattere anonimo delle azioni con diritto di voto e del fatto che anche le azioni senza diritto di voto sono forme di anche decisivo finanziamento". A quest'ultima minaccia alla trasparenza, che e' minaccia ad una reale liberta' d'informazione, vorrebbe porre un qualche argine il presente disegno di legge, introducendo un particolare regime per le societa' per azioni che gestiscono imprese di pubblicazione di quotidiani e periodici al fine appunto di garantire in qualche grado questa trasparenza".



4 - RIFORMISTA DE MILAN, UN SUPPLEMENTO PER CALTA
Rubrica di Enrica Roddolo per Il Mondo

- Nuova redazione nella City milanese per il Riformista diretto da Antonio Polito e con Stefano Cingolani alla condirezione. A Roma in piazza Barberini, sede del Riformista, si sta ragionando sull'ipotesi di raddoppiare Ambrogio, la pagina dedicata a Milano e
curata dal corrispondente Marco Alfieri, che adesso va in edicola il venerdì (e fa da contraltare nordico alla pagina Gennaro dedicata a Napoli). L'idea è quella di prestare più attenzione a Piazza Affari: previste anche nuove assunzioni. L'indirizzo milanese dei nuovi uffici potrebbe essere in corso Venezia. Il trasloco entro l'estate.

- Quali sono i progetti di Franco Caltagirone, nella stampa economica? L'editore de il Mattino, il Messaggero, il Gazzettino e il Corriere adriatico, da otto mesi sta studiando un inserto free di economia da allegare alle sue testate. E per questo, oltre a iniziare a potenziare la redazione di via del Tritone (per esempio con Rosario Di Mito da Mf) stasondando da mesi potenziali direttori. Primi sondaggi (a vuoto) a Milano. Ora, stando ai tam tam della capitale, avrebbe pour parler in corso con Roberto Napoletano, vicedirettore de il Sole24Ore e Franco Bechis, direttore de il Tempo, testata del costruttore Domenico Bonifaci.


Dagospia 27 Maggio 2005