FA PIÙ RIDERE LA VITTI ("MI FANNO MALE I CAPELLI") O ABATANTUONO ("VIUULENZA!")?
DA PIERINO VITALI ALLA GUERRITORE, LE BATTUTE PIU' TRASH-ENDENTI DEL CINEMA
ER MONNEZZA: QUANDO TI CHIEDONO L'ORA COSA RISPONDI? UN QUARTO ALLE TETTE?
DA PIERINO VITALI ALLA GUERRITORE, LE BATTUTE PIU' TRASH-ENDENTI DEL CINEMA
ER MONNEZZA: QUANDO TI CHIEDONO L'ORA COSA RISPONDI? UN QUARTO ALLE TETTE?
Ranieri Polese per il "Corriere della Sera"
Il titolo, Dalla supercazzola al cane di Mustafà (Frassinelli, pp.231, 8,50), necessita di una spiegazione preliminare. Unisce infatti due battute-tormentone, quella di Tognazzi-conte Mascetti («la supercazzola prematurata con doppio scappellamento a destra, come fosse antani», in Amici miei 1 e 2, di Mario Monicelli, 1975 e 1982), e quella di Tomas Milian-Nico Giraldi detto il Monnezza che alla domanda che cos'è un tarocco risponde: «È come il cane di Mustafà... quello che ce l'aveva ner c... e diceva che stava a scopà» (Squadra antitruffa, Bruno Corbucci, 1977).
Curato da Marco Giusti, (in tv è autore di Blob, Stracult, Cocktail d'amore; per vari editori ha pubblicato ricerche sul cinema comico italiano, da Totò a Benigni, da Fabrizi a Peppino a Ciccio e Franco e, naturalmente, Il dizionario dei film italiani stracult), il volume raccoglie centinaia di battute che spaziano da Totò agli ultimi film dei Vanzina.
Ma si concentrano negli anni '70-80, l'estrema stagione della risata all'italiana, quella dei «Pierini» di Alvaro Vitali, di Bombolo e Cannavale, del Monnezza e delle calde dottoresse di Edwige Fenech. Insomma, genere basso, trash, roba greve e piuttosto volgare. «Ma non solo» dice Giusti. «Nel libro ci sono pure le battute di grandi autori, involontarie, ma fanno ancora più ridere di quelle di Pierino.
C'è l'immortale "Tremo perché ti amo" da Il prato dei Taviani, e ci sono quelle scritte da Tonino Guerra per Antonioni, da Deserto rosso : "Mi fanno male i capelli", a Identificazione di una donna: "Sei la mia festa, la mia cocaina. Dio, come sei lucida!" Tonino Guerra è il più grande di tutti! Non male però anche il trio Ferreri-Dacia Maraini-Piera degli Esposti: "Mi ecciti anche quando dormi". E Zeffirelli con Il giovane Toscanini non è da poco.
Davanti a quei film, in proiezioni per la stampa, anche i critici si trasformavano in spettatori da sala popolare anni '50, quelli che urlavano e sghignazzavano per tutto il film. Anche loro, i critici, sembravano tornare alle origini della comicità italiana, della battuta».
BATTI E RI-BATTUTE
Tratte da Dalla supercazzola al cane di Mustafà (Frassinelli, pp.231, 8,50) di Marco Giusti
La parola d'ordine è sempre la stessa: viuulenza!!!
(Diego Abatantuono in Eccezzziunael... veramente, 1982, Carlo Vanzina)
-Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
-Sono andato a letto presto.
(Robert De Niro in C'era una volta in America, 1984, Sergio Leone)
La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!
(Paolo Villaggio/Ugo Fantozzi in Il secondo tragico Fantozzi, 1976, Luciano Salce)
Tomas Milian/Gobbo: Come ti chiami tu?
benzinaio: La Pira Galeazzo.
Tomas Milian/Gobbo: 'A La Pira Galeazzo, nun c'ho na lira e t'attacchi ar cazzo!
(La banda del Gobbo, 1977, Umberto Lenzi)
-Ma tu come ti chiami?
-Attila!
-Come ti chiami?
-Attila!
-Come ti chiami?
-Attila che sei sordo? Che siete una tribù di sordi? A come atrocità, doppia T come terremoto e tragedia, I come iradiddio, L come lago di sangue, e A come Adesso cengo e ti sfascio le corna!
(Attila flagello di Dio, 1982, Castellano e Pipolo)
Ciccio: Come ti chiami?
Franco: Franco.
Ciccio: E poi?
Franco: Non ho avuto più notizie...
(Continuavano a chiamarli... Er Più, Er Meno, 1972, Giuseppe Orlandini)
Sta mano po' esse fero e po' esse piuma: stavorta è stata piuma.
(Il camionista Mario Brega dopo aver fatto un'iniezione alla Sora Lella in Bianco, Rosso e Verdone, 1981, Carlo Verdone)
Ciao colleghi, sono un po' in ritardo stamattina. Vorrà dire che stasera uscirò un po' in anticipo.
(Adriano Celentano/Barnaba Cecchini in Innamorato pazzo, 1981, Castellano e Pipolo)
Lui crede di non credere, ma io credo che lui creda senza saperlo, più di quanto credano di credere certi credenti, mi creda. Non crede?
(Adriano Celentano/Don Fulgenzio parlando del sindaco in Qua la mano, 1980, Pasquale Festa Campanile)
Dio è molto più di Little Tony, quasi come Elvis Presley...
(Francesco Salvi/Gesù in Miracoloni, 1981, Francesco Massaro)
A me Diabolik mi spiccia casa.
(Enzo Salvi/Tramezzino in Il ritorno del Monnezza, 2005, Carlo Vanzina)
Gliene importa 'na sega della pioggia all'Uomo Ragno.
(Massimo Ceccherini in Fuochi d'artificio, Leonardo Pieraccioni)
Sono I Kojack co I capell'... so Aironsaid senz' I rutell'
(Diego Abatantuono in Il ras del quartiere, 1983, Carlo Vanzina)
Little, tu mi stoni.
(Marco Giallini a Little Tony in L'odore della notte, 1998, Claudio Caligari)
Ma che, noi italiani ve imponemo a voi forse una trasmissione in televisione de nome Valmontone, Portogruaro, Gallarate? Perchè voi ce dovete rompe li cojoni con 'sto Dallas?
(Alberto Sordi in Il tassinaro, 1983, Alberto Sordi)
Mandrake: A Poma', c'hai 'na faccia...!
Pomata: Sì, se ce n'avevo due già stavo all'università... sotto spirito!
(Febbre da cavallo, 1976, Steno)
Scoreggia sempre. É di pelle corta, basta che chiude gli occhi.
(Tomas Milian/Nico Giraldi descrive Bombolo/Venticello in Squadra antitruffa, 1977, Bruno Corbucci)
Quanto fa? Fa duecontomila, più iva, i... vaffanculo!!
(Bombolo in Attenti a quei P2, 1982, Pier Francesco Pingitore)
Milian: Chi la vuò rotta e chi la vuò sana siete tutta 'na masse de fiji de puttana.
(Squadra antitruffa, 1977, Bruno Corbucci)
Pronto, casa Laterza?
Sì? Metti la quarta e vattene affanculo!
(La sai l'ultima su... i matti?, 1982, Mariano Laurenti)
Edwige Fenech/pretora: L'affare (inteso come caso giudiziario) si è ingrossato da quando l'ho preso in mano.
(La pretora, 1976, Lucio Fulci)
Ho allungato sette peni, che poi sono il mio fiore all'occhiello.
(Christian De Sica in Christmas in Love, 2004, Neri Parenti)
Era piatto, pur essendo grande era un po' più sottile alla base e grossissimo in cima. Durissimo, una sbarra di ferro. Però inutile.
(Fanny Ardant descrive al marito Michele Placido un membro maschile in L'odore del sangue, 2004, Mario Martone)
Obbedisce è per il tuo pene!
(il dottore tedesco che cura l'impotenza di Caligola in Le calde notti di Caligola, 1977, Roberto Bianchi Montero)
Cosa c'hai lì sotto, un giocatore di subbuteo?
(Ragazzi della notte, 1995, Jerry Calà)
Uccide piu' la minchia che la spada.
(Michele Cimarosa a Lando Buzzanca in Homo eroticus, 1971, Marco Vicario)
Dove gliela diamo la martellata? Tu l'inguine ci hai sfracellato e noi l'inguine ti sfracelleremo!
(Attila flagello di Dio, 1982, Castellano e Pipolo)
Enzo Cannavale/Don Totonno (leggendo le parole crociate): Ci pensano sempre i carcerati, quattro lettere, la prima è C.... culo!
(Il casinista, 1980, Pier Francesco Pingitore)
Viva la fica e viva pure er culo! Ecchecazzo!
(inno della scuola di ladri La banda del Trucido, 1977, Stelvio Massi)
Questo culo non mi è nuovo!
(Alvaro Vitali mentre guarda la Polaroid del suo sedere in Paulo Roberto Cotechino, centravanti di sfondamento, 1983, Nando Cicero)
Il culo non mente mai!
(Così fan tutte, 1992, Tinto Brass)
Mignotta nera: Volere gulo? Gulo mio gentomila... gulo me e mia sorella gendocinquanda!
(Giovani e belli, 1996, Dino Risi)
Vecchietto (guardando il sedere della Fenech): Minchia, che sticchio!
Altro vecchietto: Cent'anni di purgatorio mi farei!
Renzo Montagnani: Quello non è un culo, è una tagliola!
(La soldatessa alle grandi manovre, 1978, Nando Cicero)
Mi piace giocare con i sensi degli uomini. Il loro odore... il loro sapore... E mi piace condurre il gioco purché sia sporco. Il gioco pulito non mi interessa. Né tanto meno mi eccita.
(Monica Guerritore/Vittoria in Sensi, 1986, Gabriele Lavia)
Risposta di due lesbiche alle avances di benigni/Cioni: Vatti a fà 'na sega!
(Berlinguer ti voglio bene, 1977, Giuseppe Bertolucci)
Margherita Funero/Maria Sole: Ho preso la pillola.
Tomas Milian/Nico Giraldi: Per me potevi pijà anche la purga!
(Squadra antimafia, 1978, Bruno Corbucci)
Diego Abatantuono:
Sembri "la settimana enigmistica", pari un cruciverba vivente, un rebus umano sei.
(Il tango della gelosia, 1981, Steno)
Ammazza quanto sei cattiva! Ma chi sei la moglie di Zorro?
(Carlo Verdone in Gallo cedrone, 1999, Carlo Verdone)
Ma quando ti chiedono l'ora cosa rispondi? Un quarto alle tette?
(Tomas Milian/Nico Giraldi a Maria Rosaria Omaggio in Squadra antiscippo, 1976, Bruno Corbucci)
Cristo all'Ultima Cena: Uno di voi mi tradirà.
Apostoli: Io! Io! Io!
(Salomé, 1972, Carmelo Bene)
Leonardo Da Vinci era un genio. Io non sarò un genio, ma la fica mi piace lo stesso. (il pittore Nicos/Claudio Aliotti in Dedicato al Mare Egeo, 1979, Masuo Ikeda)
Nella vita c'è chi sa e chi non sa: io non sa.
(Adriano Celentano in Il burbero)
Dagospia 05 Luglio 2005
Il titolo, Dalla supercazzola al cane di Mustafà (Frassinelli, pp.231, 8,50), necessita di una spiegazione preliminare. Unisce infatti due battute-tormentone, quella di Tognazzi-conte Mascetti («la supercazzola prematurata con doppio scappellamento a destra, come fosse antani», in Amici miei 1 e 2, di Mario Monicelli, 1975 e 1982), e quella di Tomas Milian-Nico Giraldi detto il Monnezza che alla domanda che cos'è un tarocco risponde: «È come il cane di Mustafà... quello che ce l'aveva ner c... e diceva che stava a scopà» (Squadra antitruffa, Bruno Corbucci, 1977).
Curato da Marco Giusti, (in tv è autore di Blob, Stracult, Cocktail d'amore; per vari editori ha pubblicato ricerche sul cinema comico italiano, da Totò a Benigni, da Fabrizi a Peppino a Ciccio e Franco e, naturalmente, Il dizionario dei film italiani stracult), il volume raccoglie centinaia di battute che spaziano da Totò agli ultimi film dei Vanzina.
Ma si concentrano negli anni '70-80, l'estrema stagione della risata all'italiana, quella dei «Pierini» di Alvaro Vitali, di Bombolo e Cannavale, del Monnezza e delle calde dottoresse di Edwige Fenech. Insomma, genere basso, trash, roba greve e piuttosto volgare. «Ma non solo» dice Giusti. «Nel libro ci sono pure le battute di grandi autori, involontarie, ma fanno ancora più ridere di quelle di Pierino.
C'è l'immortale "Tremo perché ti amo" da Il prato dei Taviani, e ci sono quelle scritte da Tonino Guerra per Antonioni, da Deserto rosso : "Mi fanno male i capelli", a Identificazione di una donna: "Sei la mia festa, la mia cocaina. Dio, come sei lucida!" Tonino Guerra è il più grande di tutti! Non male però anche il trio Ferreri-Dacia Maraini-Piera degli Esposti: "Mi ecciti anche quando dormi". E Zeffirelli con Il giovane Toscanini non è da poco.
Davanti a quei film, in proiezioni per la stampa, anche i critici si trasformavano in spettatori da sala popolare anni '50, quelli che urlavano e sghignazzavano per tutto il film. Anche loro, i critici, sembravano tornare alle origini della comicità italiana, della battuta».
BATTI E RI-BATTUTE
Tratte da Dalla supercazzola al cane di Mustafà (Frassinelli, pp.231, 8,50) di Marco Giusti
La parola d'ordine è sempre la stessa: viuulenza!!!
(Diego Abatantuono in Eccezzziunael... veramente, 1982, Carlo Vanzina)
-Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
-Sono andato a letto presto.
(Robert De Niro in C'era una volta in America, 1984, Sergio Leone)
La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!
(Paolo Villaggio/Ugo Fantozzi in Il secondo tragico Fantozzi, 1976, Luciano Salce)
Tomas Milian/Gobbo: Come ti chiami tu?
benzinaio: La Pira Galeazzo.
Tomas Milian/Gobbo: 'A La Pira Galeazzo, nun c'ho na lira e t'attacchi ar cazzo!
(La banda del Gobbo, 1977, Umberto Lenzi)
-Ma tu come ti chiami?
-Attila!
-Come ti chiami?
-Attila!
-Come ti chiami?
-Attila che sei sordo? Che siete una tribù di sordi? A come atrocità, doppia T come terremoto e tragedia, I come iradiddio, L come lago di sangue, e A come Adesso cengo e ti sfascio le corna!
(Attila flagello di Dio, 1982, Castellano e Pipolo)
Ciccio: Come ti chiami?
Franco: Franco.
Ciccio: E poi?
Franco: Non ho avuto più notizie...
(Continuavano a chiamarli... Er Più, Er Meno, 1972, Giuseppe Orlandini)
Sta mano po' esse fero e po' esse piuma: stavorta è stata piuma.
(Il camionista Mario Brega dopo aver fatto un'iniezione alla Sora Lella in Bianco, Rosso e Verdone, 1981, Carlo Verdone)
Ciao colleghi, sono un po' in ritardo stamattina. Vorrà dire che stasera uscirò un po' in anticipo.
(Adriano Celentano/Barnaba Cecchini in Innamorato pazzo, 1981, Castellano e Pipolo)
Lui crede di non credere, ma io credo che lui creda senza saperlo, più di quanto credano di credere certi credenti, mi creda. Non crede?
(Adriano Celentano/Don Fulgenzio parlando del sindaco in Qua la mano, 1980, Pasquale Festa Campanile)
Dio è molto più di Little Tony, quasi come Elvis Presley...
(Francesco Salvi/Gesù in Miracoloni, 1981, Francesco Massaro)
A me Diabolik mi spiccia casa.
(Enzo Salvi/Tramezzino in Il ritorno del Monnezza, 2005, Carlo Vanzina)
Gliene importa 'na sega della pioggia all'Uomo Ragno.
(Massimo Ceccherini in Fuochi d'artificio, Leonardo Pieraccioni)
Sono I Kojack co I capell'... so Aironsaid senz' I rutell'
(Diego Abatantuono in Il ras del quartiere, 1983, Carlo Vanzina)
Little, tu mi stoni.
(Marco Giallini a Little Tony in L'odore della notte, 1998, Claudio Caligari)
Ma che, noi italiani ve imponemo a voi forse una trasmissione in televisione de nome Valmontone, Portogruaro, Gallarate? Perchè voi ce dovete rompe li cojoni con 'sto Dallas?
(Alberto Sordi in Il tassinaro, 1983, Alberto Sordi)
Mandrake: A Poma', c'hai 'na faccia...!
Pomata: Sì, se ce n'avevo due già stavo all'università... sotto spirito!
(Febbre da cavallo, 1976, Steno)
Scoreggia sempre. É di pelle corta, basta che chiude gli occhi.
(Tomas Milian/Nico Giraldi descrive Bombolo/Venticello in Squadra antitruffa, 1977, Bruno Corbucci)
Quanto fa? Fa duecontomila, più iva, i... vaffanculo!!
(Bombolo in Attenti a quei P2, 1982, Pier Francesco Pingitore)
Milian: Chi la vuò rotta e chi la vuò sana siete tutta 'na masse de fiji de puttana.
(Squadra antitruffa, 1977, Bruno Corbucci)
Pronto, casa Laterza?
Sì? Metti la quarta e vattene affanculo!
(La sai l'ultima su... i matti?, 1982, Mariano Laurenti)
Edwige Fenech/pretora: L'affare (inteso come caso giudiziario) si è ingrossato da quando l'ho preso in mano.
(La pretora, 1976, Lucio Fulci)
Ho allungato sette peni, che poi sono il mio fiore all'occhiello.
(Christian De Sica in Christmas in Love, 2004, Neri Parenti)
Era piatto, pur essendo grande era un po' più sottile alla base e grossissimo in cima. Durissimo, una sbarra di ferro. Però inutile.
(Fanny Ardant descrive al marito Michele Placido un membro maschile in L'odore del sangue, 2004, Mario Martone)
Obbedisce è per il tuo pene!
(il dottore tedesco che cura l'impotenza di Caligola in Le calde notti di Caligola, 1977, Roberto Bianchi Montero)
Cosa c'hai lì sotto, un giocatore di subbuteo?
(Ragazzi della notte, 1995, Jerry Calà)
Uccide piu' la minchia che la spada.
(Michele Cimarosa a Lando Buzzanca in Homo eroticus, 1971, Marco Vicario)
Dove gliela diamo la martellata? Tu l'inguine ci hai sfracellato e noi l'inguine ti sfracelleremo!
(Attila flagello di Dio, 1982, Castellano e Pipolo)
Enzo Cannavale/Don Totonno (leggendo le parole crociate): Ci pensano sempre i carcerati, quattro lettere, la prima è C.... culo!
(Il casinista, 1980, Pier Francesco Pingitore)
Viva la fica e viva pure er culo! Ecchecazzo!
(inno della scuola di ladri La banda del Trucido, 1977, Stelvio Massi)
Questo culo non mi è nuovo!
(Alvaro Vitali mentre guarda la Polaroid del suo sedere in Paulo Roberto Cotechino, centravanti di sfondamento, 1983, Nando Cicero)
Il culo non mente mai!
(Così fan tutte, 1992, Tinto Brass)
Mignotta nera: Volere gulo? Gulo mio gentomila... gulo me e mia sorella gendocinquanda!
(Giovani e belli, 1996, Dino Risi)
Vecchietto (guardando il sedere della Fenech): Minchia, che sticchio!
Altro vecchietto: Cent'anni di purgatorio mi farei!
Renzo Montagnani: Quello non è un culo, è una tagliola!
(La soldatessa alle grandi manovre, 1978, Nando Cicero)
Mi piace giocare con i sensi degli uomini. Il loro odore... il loro sapore... E mi piace condurre il gioco purché sia sporco. Il gioco pulito non mi interessa. Né tanto meno mi eccita.
(Monica Guerritore/Vittoria in Sensi, 1986, Gabriele Lavia)
Risposta di due lesbiche alle avances di benigni/Cioni: Vatti a fà 'na sega!
(Berlinguer ti voglio bene, 1977, Giuseppe Bertolucci)
Margherita Funero/Maria Sole: Ho preso la pillola.
Tomas Milian/Nico Giraldi: Per me potevi pijà anche la purga!
(Squadra antimafia, 1978, Bruno Corbucci)
Diego Abatantuono:
Sembri "la settimana enigmistica", pari un cruciverba vivente, un rebus umano sei.
(Il tango della gelosia, 1981, Steno)
Ammazza quanto sei cattiva! Ma chi sei la moglie di Zorro?
(Carlo Verdone in Gallo cedrone, 1999, Carlo Verdone)
Ma quando ti chiedono l'ora cosa rispondi? Un quarto alle tette?
(Tomas Milian/Nico Giraldi a Maria Rosaria Omaggio in Squadra antiscippo, 1976, Bruno Corbucci)
Cristo all'Ultima Cena: Uno di voi mi tradirà.
Apostoli: Io! Io! Io!
(Salomé, 1972, Carmelo Bene)
Leonardo Da Vinci era un genio. Io non sarò un genio, ma la fica mi piace lo stesso. (il pittore Nicos/Claudio Aliotti in Dedicato al Mare Egeo, 1979, Masuo Ikeda)
Nella vita c'è chi sa e chi non sa: io non sa.
(Adriano Celentano in Il burbero)
Dagospia 05 Luglio 2005