FAZISMI - FABIO FAZIO NON POTRÀ CONDURRE "AFFARI TUOI", IL SUO OMONIMO INVECE CONTINUERÀ A CONDURRE I SUOI - PERCHÉ FAZIO (TONINO) NON DÀ NESSUN FASTIDIO A CHI NON DEVE DARLO MENTRE FAZIO (FABIO) POTREBBE CREARE QUALCHE PROBLEMA.

Riccardo Barenghi per La Stampa

Il presentatore Fazio non potrà condurre affari tuoi, il suo omonimo invece continuerà a condurre i suoi. Il discorso potrebbe chiudersi qui se non fosse che dietro la battuta sull'omonimia c'è l'attualità politica che purtroppo non fa ridere. E che precipitando sullo stesso nome che portano due personaggi che non c'entrano nulla l'uno con l'altro, rivela un certo modo di governare il Paese, di decidere chi e perché deve o non deve fare quella tale cosa e in quale momento, di gestire insomma il potere in tutti i suoi aspetti. In questo caso i più deteriori.

Non si sa quale dei due Fazio sia il caso più scandaloso, ovviamente quello che riguarda Antonio (Tonino) è più importante: la Banca d'Italia non è una trasmissione televisiva. Ma se la trasmissione televisiva in questione compare sulla principale rete pubblica subito dopo il Tg1, con milioni e milioni di persone che la guardano, allora persino la nostra Banca centrale finisce in seconda serata. Soprattutto perché Fazio (Tonino) non dà nessun fastidio a chi non deve darlo mentre Fazio (Fabio) potrebbe creare qualche problema, come si dice è «ingovernabile».

E c'è poco da arrampicarsi sugli specchi accampando scuse sul fatto che il conduttore non sarebbe stato disponibile per presentare in diretta le prime puntate. Le avrebbe potute registrare, così come previsto dall'accordo con l'ex direttore generale Cattaneo.



La verità è che affidare a un conduttore dichiaratamente di centrosinistra una striscia quotidiana decisiva come quella delle venti e trenta, non si può.

Anche se in quella trasmissione si gioca e non si fa politica, non si sa mai: tra uno scherzo e l'altro, una battuta (contro il premier) può sempre scappare. Oltretutto in piena campagna elettorale. Se Berlusconi lasciasse campo libero a Fazio (Fabio) non sarebbe più lui, e infatti non glielo lascia. E che questa sia la ragione non lo nascondono certamente i suoi uomini (in Rai e fuori).

Peccato che Petruccioli, neopresidente della tv pubblica scelto in quanto autorevole dirigente del centrosinistra italiano, abbia mollato l'osso senza nemmeno averlo addentato.

L'omonimo del presentatore oscurato invece può stare (relativamente) tranquillo. Al presidente del Consiglio non conviene affatto insistere col governatore perché si dimetta, tutt'altro. Un governatore debole, esposto a qualsiasi pressione del potere politico, gli potrebbe fare molto comodo. Tanto più in campagna elettorale, tanto più se protegge alcuni finanzieri e non altri. Fazio (Tonino) poi non appare in televisione tutte le sere, e tantomeno gli scappano battute contro il premier. Anzi, semmai tace e spesso acconsente.


Dagospia 11 Agosto 2005